Di Tullio: solo noi senza un porto? Questo sarebbe davvero singolare
la margonara e la proliferazione di scali in liguria
IL SECOLOXIX
L'assessore: noi vogliamo un polo produttivo di sviluppo, senza seconde case. Leggeremo con attenzione le carte


19/12/2008
Savona. Il presidente Claudio Burlando era stato puntuto, nelle dichiarazioni di ieri al Secolo XIX. «Era chiaro che questo progetto sarebbe andato a sbattere - aveva detto - Difficile immaginare il contrario quando un Comune approva un progetto stabilendo quali saranno le destinazioni urbanistiche del Comune vicino». Il riferimento è chiaro: è al vincolo, voluto e votato dal consiglio comunale savonese nel valutare il progetto nella sua globalità, che prevede l'esclusione degli alloggi nel Faro di Fuksas (in gran parte in territorio di Albissola, che invece vuole le seconde case). Un'esclusione che, evidentemente, al presidente non è piaciuta. A Savona il profilo rimane basso, in attesa di vedere le carte. Ma, intanto, un messaggio chiaro l'assessore all'urbanistica Livio Di Tullio lo manda: «Sarebbe assai singolare - osserva - se Savona fosse l'unica città della Liguria alla quale si impedisce di realizzare un porto turistico. Il tutto mentre, per restare vicini, si fanno a Pietra e a Loano». Spiega Di Tullio: «Non ci è stato ancora consegnato nulla - ribadisce - Se ci sono delle prescrizioni ambientali, bisognerà vedere se sono coerenti con quanto previsto dalle indicazioni della Via nazionale, nel 2005, ed eventutalmente adeguare». Tra le righe, si potrebbe intuire che le carte potrebbero riservare delle sorprese. Gli uffici di Palazzo Sisto, del resto, stanno verificando puntualmente cosa prevedessero le prescrizioni del 2005. A partire dalla questione della Madonnetta. Di Tullio poi entra nel merito: «Per noi, altrove può darsi la situazione sia diversa, il porto turistico è un investimento produttivo e non ci devono essere seconde case». La Torre di Fuksas? «Non siamo appassionati di una forma architettonica. Per noi, è fondamentale che ci sia il porto turistico, come volano di sviluppo. Senza seconde case. Ci devono essere, invece, le opere a terra: vogliamo un polo produttivo, non una distesa di barche parcheggiate».