Pd, Boffa stravince
affluenza record alle primarie: in seimila al voto
Provincia, candidato l'ex sindaco di Millesimo. Pesce (secondo) trionfa a ponente
Savona. Michele Boffa ha stravinto le Primarie per il candidato presidente della Provincia. E il Pd è vivo. È questo il senso - tutt'altro che scontato - di una giornata che i vertici del Partito democratico savonese hanno vissuto con il fiato sospeso: il trend generale del momento, il disamore apparente per la politica, le difficoltà del Pd dopo il grande entusiasmo seguito alla nascita del nuovo partito, la difficile e lunga crisi di Palazzo Nervi, hanno fatto temere il tracollo. Complicazioni alle quali si è aggiunta una una giornata da tregenda, battuta da pioggia, grandine, e, in Valbormida, neve. Il seggio di Sassello non ha potuto aprire, mentre altri, come quelli di Cengio e Roccavignale, sono stati resi agibili soltanto dall'opera costante di spalamento da parte degli addetti alle urne.
Hanno votato quasi in seimila. Per la precisione 5.912: per le Primarie dei circoli, lo scorso febbraio, si erano recati alle urne in 4.971. Lo score segna mille elettori in più. «Una grande giornata per la democrazia - è stata la riflessione a caldo del segretario provinciale Giovanni Lunardon - Possiamo solo ringraziare i savonesi. È loro la risposta a chi parlava di "primarie finte". L'entusiasmo di quasi seimila cittadini ha ha portato alla scelta del nostro candidato, al termine di una battaglia vera, che neppure il maltempo ha fermato». È Lunardon, che aveva fortemente voluto le Primarie ed anche per questo nei mesi scorsi aveva subito gli attacchi del presidente uscente Bertolotto, il primo vincitore della contesa.
I vertici del Pd hanno tirato il fiato intorno all'una di ieri mattina: è a quell'ora hanno capito di avercela fatta, quando hanno raggiunto i 2.700 votanti. In una mattinata durante la quale, per le condizioni meteo, non si era escluso di sigillare le urne e di rinviare il voto. Proprio il candidato che rischiava di essere sfavorito dalla neve - ovvero Michele Boffa, che ha il suo feudo in Valbormida - ha voluto che si continuasse.
Boffa è stato premiato. Ed è lui, ovviamente, il grande vincitore della contesa: ha fatto man bassa di voti nella sua Valbormida, ma è andato bene ovunque, anche a Savona città. Ha totalizzato 2.407 preferenze, pari al 40,93% dei voti espressi. A Millesimo ha presi 411 voti sui 449 votanti, a Cairo 432 su 457, a Carcare 121 su 130. Non solo ha preso quasi tutti i voti disponibili, ma ha esercitato una grande capacità di attrazione personale, sostenuta con forza, a sua volta, dal Pd locale (i sindaci Righello e Briano, tanto per essere chiari): alle Primarie dei circoli, infatti, a Millesimo avevano votato in 280 (449 ieri) e a Cairo in 275 (457 ieri). Boffa, docente di matematica, proveniente dalla Margherita, ex sindaco di Millesimo, ex assessore provinciale, ed attuale capogruppo Pd in consiglio regionale usa parole misurate. In linea con il suo profilo di uomo delle istituzioni, mai sopra le righe, sempre pronto al dialogo. «Sono felice soprattutto per il segnale che diamo con la grande affluenza. È la dimostrazione che quando ci rivolgiamo ai cittadini e li coinvolgiamo nelle scelte, otteniamo i risultati. Sono impressionato da Millesimo: il mio ex vicesindaco (l'attuale sindaco Righello, ndc), ha fatto un grande lavoro. E noi sei candidati, durante la campagna, abbiamo stabilito un rapporto di amicizia: le basi su cui costruire la prossima battaglia elettorale».
Per restare ai dati sull'affluenza, ai casi clamorosi di corsa massiccia alle urne appena citati si deve aggiungere quello di Loano. Un exploit. Pierluigi Pesce (fortemente sostenuto dal consigliere regionale Nino Miceli) è infatti l'altro grande vincitore di questa battaglia: ha portato alle urne a Loano 731 persone, contro le 121 che avevano partecipato alle Primarie di circolo. Un messaggio forte anche al suo ex presidente Bertolotto - che ha lasciato al suo destino - e al possibile candidato PdL Vaccarezza, sul loro terreno. Complessivamente, Pesce ha totalizzato 1.465 preferenze, pari al 24,91%. «Sono molto contento - ha detto Pesce - Abbiamo lavorato tutti insieme. Tra due giorni si ricomincia a lavorare in vista delle elezioni». Già si parla, dopo questo risultato, di un ticket composto da Boffa e Pesce (vicepresidente).
Per restare in tema di affluenza, non è forse un caso che gli unici dati in controtendenza arrivino da località che non avevano in lizza un candidato forte: Albenga (325 oggi, contro i 454 di febbraio), che sconta anche le sue divisioni, ma anche Albissola Marina (un crollo: da 310 a 115), Finale (130 contro 260), Varazze (117 contro 232). A Vado gli elettori sono invece raddoppiati (280 contro 134), così come è salita complessivamente Savona città, 1237 votanti contro 1049 (in calo solo Lavagnola, in forte crescita il circolo IV del Ponente, dove ha vinto Molteni).
Terzo si è piazzato, con un'ottima performance, il segretario cittadino di Savona e consigliere comunale Paolo Apicella: ha preso 597 voti, pari al 10,15%. A Savona città, dove ha totalizzato gran parte del suo score, Apicella si è piazzato subito dopo Boffa (446 voti), con 417 preferenze, e davanti all'altro candidato savonese, Ferdinando Molteni (249). Nel circolo di Savona II (Villapiana), Apicella ha preso 140 su 293 voti totali.
Quarto a un'incollatura, il sindaco uscente di Celle, Remo Zunino: 589 voti, pari al 10,02%. Zunino non solo ha fatto man bassa a Celle (282 voti su 306), ma ha pescato un po' ovunque. Ed ha rappresentato per certi versi la sorpresa di queste elezioni. Quinto Ferdinando Molteni, con 427 voti (il 7,26%). Sesto ed ultimo l'alassino Giovanni Ragazzini, 396 voti (6,73%).
Antonella Granero
Al seggio arriva a sorpresa anche parino«sono di an, ma devo sostenere molteni»
il caso
LA SORPRESA DEL GIORNO è stata la decisione di Alessandro Parino, capogruppo di An in consiglio comunale, di recarsi a votare alle Primarie del Pd. Si è presentato al seggio istituito nell'atrio di Palazzo Sisto poco prima della chiusura, alle 19. Un attimo di imbarazzo generale tra gli addetti al seggio e lo stesso consigliere, poi qualche battuta per sdrammatizzare e sciogliere la tensione. Parino ha letto il documento di intenti del Pd che gli elettori dovevano sottoscrivere ed ha accetto di farlo. Quindi ha votato apertamente, davanti a tutti, per Ferdinando Molteni.
Parino, non nuovo a gesti di provocazione politica ed intellettuale che definisce "in stile futurista", ha spiegato il perché della sua scelta: «Il primo motivo è che si deve aiutare tutti, anche gli avversari, a scegliere il candidato migliore e più onesto. Questo, negli Stati Uniti, è la regola delle Primarie, dove accade che elettori repubblicani si rechino a votare alle Primarie democratiche e viceversa». Prosegue il capogruppo di An: «Il secondo motivo è che in qualche modo, dovevo un favore a Molteni: lui è stato il primo, in consiglio comunale, a riconoscere dignità politica alla presenza della destra a Savona. Gliene sono grato e rendo il favore». Conclude Parino: «Infine, perché penso che Molteni sia una persona che merita apprezzamento».