TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni Cronaca di una serata. Tra i temi: Grand Hotel & abusi, sanatorie e non soloAlassio, per il cemento va in ondail conflitto Rossini - FusconiRivelazioni choc sul ruolo della Soprintendenza, tra indignazione e rassegnazione. <Tra noi alassini prevale paura e indifferenza>. Accuse (puerili?) ad una giornalista. Le “comunicazioni” di Beniscelli ed il “grido” di Nattero
Il “lui”
che il 2 settembre 2006 alla prima pagina del Secolo XIX,
lanciò l’allarme:
<Liguria assediata dal cemento> (titolo). Ed aggiunse: <Tutto
il territorio è ai limiti dello sfruttamento>. Un duro monito,
un attacco, rimarcava il Decimonono, alla Regione, ai Comuni
liguri.
Quasi
una risposta ai disperati appelli
di Nico Orengo, del 15 settembre 2006, dalle pagine
nazionali de La Stampa: <La mia Riviera fragile e violata.
Nessuno più cura i terrazzamenti, mentre la speculazione edilizia
spreme ed umilia il territorio>. La conferma non tardò ad
arrivare, sempre dai piani alti dell’osservatorio. Liliana
Pittarello, il 9 settembre 2006, la Soprintendente che ha
lasciato la Liguria per il Piemonte, rispondendo agli
strali di Adriano Celentano, osservava: <Occorre lavorare
di più alla qualità
dell’intervento, essere più coesi tra enti. Regione e
Soprintendenti hanno dirigenti e funzionari molto capaci; si
tratta di far sempre meglio il lavoro di squadra ed accentuare la
sensibilizzazione sul diritto di tutti alla qualità del proprio
ambiente e al Bel Paesaggio>. Il dovere del giornalista è di raccontare il paese in cui viviamo. L’opinione pubblica non va soltanto informata con completezza, ma deve essere consapevole dei fatti che accadono.
Ad
Alassio, in una piovosa serata di inizio dicembre, si è tenuto
un’assemblea convocata da Comitato di difesa collina. Poco
più di una decina gli alassini presenti, cinque albenganesi, due
loanesi.
Al
tavolo, diciamo della “presidenza”, Alberto Beniscelli,
professore ordinario della Facoltà di Lettere e Filosofia di
Genova. Un cognome di prestigio ad Alassio. Il blog “Ponente
notizie” che fa capo a Romano Strizioli, tra i decani del
giornalismo ponentino, ex capo ufficio stampa all’azienda autonoma
di soggiorno negli anni d’oro del “stagione turistica alassina”,
collaboratore fisso de La Stampa-Savona, ha scritto: <Beniscelli
sarebbe un sogno contro tante amarezze. Quando la politica ha
bisogno di uomini specialisti in altre discipline, vuol dire che
mala tempora currunt. Alberto Beniscelli, al culmine di
una carriera di grandi soddisfazioni alla Facoltà di Lettere
dell’Università di Genova, è, di tempo in tempo, indicato come
colui che potrebbe portare fuori dai guai Alassio, la
Provincia, è (in parte) la Regione. Ora, negli ultimi
mesi, si è dovuto mettere a capo, a nome di Italia Nostra, di
un tentativo di arginare la rapalizzazione della collina di
Alassio. Eppure Beniscelli, sindaco di Alassio,
dell’Alassio del padre Giannetto, il miglior
giornalista scrittore cresciuto all’ombra della Cappelletta,
e dell’Alassio
del nonno omonimo, pittore fra i massimi di fine Ottocento in
Liguria, sarebbe un sogno che ci ripagherebbe di tante amarezze
pubbliche locali>. Il professor Beniscelli esordisce: <In estate sono riuscito a far venire ad Alassio il Soprintendente Rossini, nella speranza unita a quella dell’architetto Fusconi funzionario di zona, di fargli vedere in concreto cosa stava accadendo ad Alassio. Con l’auspicio che la visita …Rossini lo conosco da tempo…. Ero soddisfatto di fargli toccare con mano tutto lo scandalo…lo scandalo di piazza Stalla…a Solva…il complesso La Perla…Villa San Giuseppe…in alto verso Villa Africa….Madonna delle Grazie… Moglio…Vegliasco. Le singole ferite…il tennis…non il Grand Hotel che aveva già visto e conosceva….>.
Riferisce testualmente Beniscelli alla platea: <Non
immaginavo….- mi disse Rossini -….qui stanno davvero
esagerando. Un giudizio che mi aveva rallegrato facendo parte il
Rossini della Commissione di riforma del Piano Paesistico
Regionale…Questo accadeva ad agosto. Rossini l’ho perso
di vista…La settimana scorsa sono tornato alla Soprintendenza e
la Fusconi mi ha
autorizzato a rendere noto l’esistenza di una sostanziale frattura,
parole sue, tra lei più rigorosa… ed il suddetto Rossini che…
pressato dall’avvocato Piscitelli con un ruolo
importante…firma carte
che la Fusconi non firma…>. Chiarisce Beniscelli: <A questo punto, ho
domandato alla Fusconi se era il caso di ricorrere ad una
denuncia scritta, chiamando in causa direttamente…Lei rispose:
“Potrebbe essere il caso”…Con la Fusconi ho preso
in rassegna 4-5 punti della “questione Alassio”…primo nostro
obiettivo la collina, poi Grand Hotel, Piazza Stalla, area tennis
e parcheggi, Piazza Paccini.>
Alberto
Beniscelli
parla senza perifrasi, non conosce il politichese, si ascolta
volentieri e si fa capire: <Partiamo dal Grand Hotel,
sintetizzo. Ci sono stati ripetuti
…abusi, del sottosuolo si sa…Fusconi ha concordato con
la ditta la demolizione del manufatto sul tetto che, per inciso,
resta orrendo, rovina…Per intervento di Rossini rimane però
tutto invariato…La Fusconi stava cercando di bloccare la
bruttura della talassoterapia…invece sembra che tutto vada
avanti…sempre con l’intervento di Rossini…col suo lasciar
fare…Rossini giudica la piazza del Grand Hotel non
brutta. …Io ho visto l’architetto Francesco Mazzino…con
Polis potrà intervenire contro l’orridezza della piazza e questo
è un elemento positivo…>. A questo punto sul banco simbolico degli imputati, sale Barbara Testa, corrispondente di Alassio de La Stampa, in precedenza collaboratrice de Il Secolo XIX- Savona, di pubblicazioni locali, già all’ufficio stampa del Comune. Diciamo, senza offesa, che è l’ultima ruota del carro nella catena del giornale. Sbotta, col suo tono pacato, ma fermo, il professor Beniscelli: <Trovo scandaloso che i giornali sul Grand Hotel continuino…anzi mi riferisco in particolare a Barbara Testa…, si proprio Barbara Testa, quando recitando… le veline del sindaco, la sua tesi…ovvero che non ci sono stati abusi…mentre tutti conosciamo l’esistenza di essi e delle quattro sanatorie. Non possiamo continuare ad accettare questi messaggi bugiardi.., accettare stando zitti. Possibile che non si riesca a far prevalere la verità, cioè …le quattro sanatorie…abusi ci sono stati eccome! Mentre dobbiamo leggere, subire…che gli abusi non ci sono…e che il Grand Hotel è stato bloccato, ritardato…tre anni di ritardi per colpa di…avversari >.
Barbara
Testa,
se vorrà, potrà scrivere almeno una lettera e chiarire. In sala, per
la cronaca, è stata difesa, forse con troppa veemenza, da un collega
più anziano. Non sul merito della disinformazione lamentata dal
rappresentante di Italia Nostra e del Comitato
di difesa della collina, ma sul metodo e soprattutto il
bersaglio. Non può essere la collaboratrice del giornale il
destinatario finale di strali e lezione di giornalismo. Proprio nella martoriata “morale pubblica” alassina.
Beniscelli
ha continuato parlando di Piazza Stalla: <A detta della
Fusconi la Soprintendenza sta cercando punti intermedi
per evitare che rovinino tutto…c’è il discorso Accinelli di
cui non conosco i rapporti…Per il tennis la Soprintendenza ha
dato il via libera ai parcheggi…ho qui un foglietto disegnato dalla
Fusconi…i piani scendono da 5 a 4…resta il nodo dell’entrata
e dell’uscita al di là della ferrovia…l’architetto progettista
sostiene che ci sono difficoltà per un unico accesso-uscita. C’è
l’impegno della Soprintendenza a ridurre l’impatto>. Per Piazza Paccini, stando all’illustrazione di Beniscelli, è arrivato al dunque il progetto dell’ingegner Giancarlo Garassino… <cinque piani sotterranei…pare sia un progetto molto brutto, cosi dicono…>. Aggiungo, per concludere, una frase che mi sono segnato: <…Rossini tende a togliare il penale…>.
E’ la
volta di Lorena Nattero, ex assessore del Pci ed
indicata nelle diatribe politiche (ping-pong) dal sindaco Marco
Melgrati, come l’assessore all’urbanistica responsabile dei
maggiori volumi…e di tante trasformazioni…Cosa che l’interessata ha
respinto con sdegno come menzogne. La Nattero (<Ora abito ad
Albenga, non più ad Alassio….>) ha parole di fuoco per
la Soprintendenza che vincola la villa… e non il tennis…<Una
vergogna…una delle tante>. Parla di un <pavido Rossini…che si
piega alle pressioni e con sempre meno potere…>. C’è chi fa osservare che in passato la Soprintendenza aveva davvero un potere….
Tra il
pubblico interveniene Aureliana: <Mi pare che non riusciamo a
combinare un bel nulla, nessun risultato. Sono molto amareggiata.
Dobbiamo avere il coraggio di dire che gli alassini si sono venduti
il paese, anche per 4 metri quadrati, una verranda dico…siamo qui in
quattro gatti…molti di noi erano convinti che si dovesse passare ad
un’azione legale, non farci più prendere per i fondelli…ora capisco
perché c’è gente che versa soldi per le spese legali, ma raccomanda
l’assoluto anonimato…dove viviamo? Ho assistito a qualche consiglio
comunale…sono di una tristezza totale. A me viene il dubbio che la
minoranza…non è possibile che abbiano certe paure…qual è il ruolo di
Garassino…Quali altri strumenti abbiamo per fermare questa
deriva…>.
Interviene ancora Beniscelli: <I Comitati non si possono
sostituire alle forze politiche, la mancanza di una rigorosa forza
politica di opposizione è un tema che si estende
da Vadino a Ventimiglia. …Ieri ho partecipato ad
Albenga alla presentazione del libro Il Partito del cemento,
ho ascoltato dall’autore cose sgradevoli e altre positive….>.
Lorena
Nattero:
<Ci troviamo di fronte a gente che non ha rispetto per nessuno, non
ha cultura e…rispondono con gli insulti. La cultura dell’alassino
qual è?>. Dal pubblico una voce: <Alle elezioni prendono il 70
per cento dei consensi…La nostra è una battaglia contro i mulini
a vento>.
Nattero:
<Ad onore del vero sul Grand Hotel, senza l’intervento di un
consigliere di minoranza tutto sarebbe andato liscio secondo…>. Tra il pubblico c’è chi sostiene di aver inviato un esposto alla Procura per <accertare se la Soprintendenza è in regola…l’ho firmato…l’ho inviato venerdì per raccomandata ed ho chiesto una risposta scritta (sic)…>.
Alberto
Beniscelli
ribadisce l’esistenza di un conflitto tra uffici, divergenze,<ma non
ci poniamo il problema in termini giudiziari…gli esposti sono un
aspetto marginale del
nostro compito….il motivo di questo incontro è il problema della
salvaguardia che ciò che rimane sulla nostra collina…>.
Il
presidente provinciale del WWF Liguria, Marco Piombo, informa
i presenti, rimasti in 11, che per Punta Murena è
stato presentato un esposto con ipotesi di reati urbanistici…esiste
poi il tema del verde urbano…abbiamo richiesto al Comune atti
amministrativi…stiamo esaminando le ordinanze del sindaco, il
rispetto…siamo attenti alla potatura alberi, alcuni stavano per
essere abbattuti…abbiamo rilevato difformità col piano territoriale
di coordinamento…abbiamo riscontrato inadempienze dei
costruttori…spesso chi costruisce
non adempie gli obblighi a salvaguardia dell’arredo urbano…>. Luciano Corrado
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