La Tarsu
aumenta del 15 per cento |
quasi due
milioni di tagli dallo stato nel 2009. recupero di
risorse dalle multe
L'assessore: bilancio difficile, ma non si tocca la
spesa sociale |
IL
SECOLOXIX |
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Savona. Salva la spesa sociale - che il
sindaco Federico Berruti ha sempre definito
«intoccabile e prioritaria», e sulla quale
nei giorni scorsi c'è stato un vivace
confronto in maggioranza - Palazzo Sisto si
avvia a varare un bilancio pressochè di
guerra. Di necessità virtù, per far quadrare
i conti dopo i pesantissimi tagli dello
Stato, il quale ha sostanzialmente scaricato
sui Comuni le necessità di risparmio. La
Tarsu aumenterà del 15%. Andare a teatro
costerà il 10% in più. La politica sarà
sottoposta ad una drastica dieta dimagrante.
Dai vari settori della macchina comunale
(lavori pubblici, ambiente, cultura,
attività educative, spese legali e degli
uffici) si rosiccherà un po' qui un po' là,
compresa una revisione complessiva delle
utenze di acqua, luce e gas e delle
provviste di cancelleria. Con gli incarichi
esterni già ridotti all'osso, un giro di
vite verrà attuato sugli incarichi legali,
l'unica voce "esterna" ancora piuttosto
consistente. Maggiori incassi sono previsti
invece dalle tombe di famiglia (600 mila
euro) e dal recupero delle multe (350 mila
euro).
Martedì, l'assessore Luca Martino sottoporrà
ai colleghi di giunta le sue proposte. Ma un
dato è certo: Savona deve reperire quasi due
milioni in più di risorse, da dedicare alla
parte corrente del bilancio, rispetto al
2007. E lo farà, principalmente, con le voci
indicate poco sopra, oltreché destinando
buona parte dei proventi degli oneri di
urbanizzazione alla spesa corrente, anzichè
ad investimenti. Un milione serve alla
ricapitalizzazione delle società partecipate
(Ata e Acts), come negli scorsi anni, ma per
legge non potrà essere imputato alla voce
investimenti (e quindi finanziata
dall'alienazione di immobili). Il resto
deriva in gran parte dal taglio
generalizzato dei trasferimenti erariali. Un
buco particolarmente significativo si è
aperto sul fronte dell'ex Ici prima casa:
trasformata anch'essa in un trasferimento
dello Stato, ma "congelata" agli introiti
del 2007 (a loro volta tagliati del 7%).
«Una misura antifederalista - hanno detto
più volte a Palazzo Sisto - e penalizzante
per le amministrazioni virtuose che avevano
mantenuto bassa la pressione fiscale».
le tariffe. Savona è - con Varazze e Vado -
nel terzetto delle città con la mano più
leggera verso il contribuente. La Tarsu è
oggi a 1,77 euro al metro quadro (una delle
più basse della provincia, ferma dal 2004
dopo quattro rincari consecutivi). L'aumento
che Martino proporrà sarà del 15%. La
tariffa salirà così poco sopra i 2 euro e
porterà Savona nella fascia intermedia dei
Comuni savonesi (le più alte sono Alassio,
Albenga e Albissola con 2,52). Per un
alloggio medio di 80 metri quadri,
significherà un aumento di spesa di 20-25
euro all'anno. «L'aumento della Tarsu - ha
spiegato Martino - riporterà in pari i conti
di Ata, alla quale nell'ultimo biennio
abbiamo chiesto più servizi, senza aumentare
le risorse». Tutte le altre imposte e
tariffe (compresa l'addizionale Irpef allo
0,33%) resteranno invariate nell'ambito di
una manovra che - come annunciato già ad
ottobre dal sindaco - «manterrà una
pressione fiscale relativamente bassa».
Infine: la gestione del teatro Chiabrera ha
un passivo annuo di circa 500 mila euro.
L'aumento del 10% di biglietti e abbonamenti
ne potrà coprire solo una porzione, ma -
aveva spiegato Martino - «chiamerà chi
usufruisce del teatro a partecipare, in
minima parte, alla copertura di questa
spesa. Un fatto di equità».
i tagli. I risparmi arriveranno dai costi
della politica (100 mila euro in meno).
Tagli avverranno anche nei vari settori
della macchina comunale, ed in particolare
negli incarichi legali, per altri
complessivi 400-500 mila euro.
le entrate. Sono previsti maggiori introiti
dalla vendita delle tombe di famiglia (600
mila euro) e dalle multe (350 mila euro).
Verrà inoltre effettuato un massiccio
utilizzo dei proventi da oneri di
urbanizzazione nella spesa corrente: 1
milione 400 mila euro sui 2 milioni 300 mila
complessivi.
Antonella Granero
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