Rifondazione«sul pucli nea dura»
ravera
IL SECOLOXIX
L'APPROVAZIONE del progetto della Margonara a larghissima maggioranza (28 sì, 1 no e 1 astenuto, fuori aula Prc e Turchi) attraverso un sì trasversale - Pdci, Pd e Pdl - fa storcere il naso al Prc. La maggioranza si è dimostrata comunque autosufficiente (la pratica sarebbe passata comunque anche con i suoi soli voti) e il segretario di Rifondazione, Marco Ravera, sembra pronto, a questo punto, a guardare oltre: «Certo - dice ironicamente - una bella alleanza, dai Comunisti italiani ad An. Speravo che questa trasversalità non si realizzasse. In ogni caso la nostra posizione era arcinota, eravamo, siamo e resteremo contrari, e non ci interessa che non ci sia il residenziale nella Torre di Fuksas». Ma poi aggiunge: «Un episodio singolo? Io credo e penso di sì, anche se ammetto che avrei preferito un atteggiamento diverso da parte della maggioranza». E prosegue: «La battaglia dura è sul Puc. Quello è ciò che ci resta da fare di importante. E su questo non ci possono essere maggioranze variabili: o si è dentro, o si è fuori. Abbiamo già ottenuto risultati importanti. Nel Puc non ci sarà la lottizzazione di Albamare, in via Nizza non sorgeranno grattacieli e si farà l'edilizia popolare. Ora ci apprestiamo alle ultime questioni, resta da sciogliere il nodo di Legino, per noi è fondamentale».
Puc che andrà in consiglio già il 16 dicembre, con le osservazioni, compresi gli insediamenti in collina, e probabilmente, anche con questione di Legino.
Intanto, sul progetto Margonara torna anche Roberto Cuneo, presidente di Italia Nostra: «Seguendo il consiglio comunale mi è sorto un dubbio. Me lo ha suscitato, in particolare, l'intervento dell'assessore Di Tullio. Non è che questo progetto, con l'esclusione del residenziale, è un modo per bloccare tutto, per costringere l'imprenditore a dire no? Così anche la Regione potrebbe mettersi la coscienza politicamente a posto: sì alla piattaforma di Vado, ma no alla Margonara, ottenendo magari anche la pace sociale».
A. G.