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DIALOGO COL MIO "ALTER EGO"
chiamato semplicemente "ALTER"

PRIMA PARTE

di Aldo Pastore

Aldo Pastore

ALTER: Svegliati, Aldo, sono le 7.30

ALDO: E' troppo presto! Ho ancora sonno!

ALTER: Sbrigati, Aldo; oggi, hai molto da fare.

ALDO: Ma qui non si finisce mai!
E' una continua ossessione!
E' mai possibile che io non possa concedermi qualche attimo di distrazione!

ALTER
: Ma, no! Aldo! Sbrigati e non cercare scuse!

ALDO: E va bene! Fammi mettere le ciabatte; vado in bagno e....poi incominciamo a programmare la nostra giornata.
Ma...dove sono le mie ciabatte?....Non le trovo più!

ALTER: Te le ho tolte io, Aldo. Ti ho messo, al lato del letto, un paio di pantofole nuove; saranno, per te, molto più comode e potranno, finalmente, scaldare i tuoi piedi perennemente  freddi!

ALDO: E va bene! Mi dispiace un po', perchè mi ero affezionato a queste ciabatte....Comunque: proviamo le pantofole!
Beh!...debbo dirti che non sono male....sono comode, calde....e poi, sono anche molto eleganti!
Vado, un attimo, ad osservarmi, in pigiama, davanti allo specchio grande della camera da letto.
Perdinci! Sto proprio bene! Ecco: ho la vaga impressione di essermi trasformato in un RIVOLUZIONARIO IN PANTOFOLE!
Cerca di capirmi: mi sembra di possedere, in questo momento, le specifiche doti e gli attributi di un personaggio importante e decisivo.

ALTER: Ma non montarti la testa! Cerca di ragionare e....soprattutto non ti dare arie....perchè, a mio modo di vedere, non presenti le magniloquenti e decisive doti delle personalità dell' attuale contesto socio-politico!
Vedi, piuttosto di sbrigarti....; preparati, perchè dobbiamo uscire!

ALDO: Bene! Hai ragione; provvedo immediatamente; mi tolgo il pigiama, mi lavo, mi pettino, mi vesto, mi tolgo le pantofole, mi metto... le scarpe.
Ma.... dove sono le mie scarpe? Non le trovo più!!
Dopo le ciabatte, non posso aver perso anche le scarpe....perdinci!

ALTER: Ma come? Non trovi più le tue scarpe? Sei costretto ad uscire in pantofole?

ALDO: Ma no! Non posso accettare tutto questo!
Però.... vedi, Alter, mi è sorto, or ora, un sospetto....ho al vaga impressione che le mie scarpe siano andate perdute.... perchè usurate....; consunte....e siano arrivate al limite della loro sopravvivenza....

ALTER: Usurate? Ma, spiegati meglio....come hai fatto a logorarti le scarpe? E' la prima volta che sento una cosa di questo genere!

ALDO: Sì, Alter, le ho tutte usurate: Tu mi chiedi "come"; è semplice e difficile a spiegare, al tempo stesso.
Le ho usurate, salendo e scendendo quasi tutte le scale della Città di Savona e percorrendo a piedi tutte le colline circostanti (da Cantagalletto ai Ciatti, dal Maschio a Montemoro, da Repusseno  a San Nazario, da Marmorassi a San Sebastiano, da San Bernardo in Valle sino al Santuario e poi....a San Bartolomeo del Bosco, a Naso di Gatto, a Ca' di Ferrè, alle Meügge ed.... ancora da Legino al Polo Nord, da Zinola alla Madonna del Monte): quante paia di scarpe ho logorate per visitare e curare gli ammalati!

ALTER: Ho capito; ma vedi di non prendertela così tanto; in fondo....le scarpe sono scarpe; il loro valore economico è basso, se non addirittura infimo; non a caso, si dice "Quello lì è una scarpa!", per dire che non vale nulla!

 

ALDO: No, Alter, le scarpe hanno per me un alto valore simbolico; direi quasi che sono affezionato al "concetto di scarpa".

Vedi! Le scarpe fanno tornare alla mia mente l'immagine di mia Madre, la quale, quando mio Padre si trovava in carcere, si guadagnava da vivere  producendo TOMAIE PER SCARPE, utilizzando una macchina Singer, che tengo, tuttora,  in casa (e tu lo sai benissimo!).

Le scarpe mi ricordano Armando Pescarmona (mio cugino carissimo), il quale, nel suo piccolo negozio di via Torino, mi rifaceva la SUOLA DELLE SCARPE, quando queste presentavano dei significativi buchi alle loro basi.

  Le scarpe, quindi, non mi servono soltanto per camminare, ma, anche, per ricordare; di conseguenza, mi dispiace non utilizzarle più!
In compenso, però, da ora in avanti, utilizzerò le pantofole!
E, quindi, malgrado la mia diffidenza, diventerò finalmente ed a pieno titolo
                              UN RIVOLUZIONARIO IN PANTOFOLE!

ALTER:
Basta, Aldo! Lasciamo perdere. Usciamo e dimmi dove dobbiamo andare.

ALDO: Ed allora....andiamo. Rechiamoci in Centro-città, passando dai giardini di Villapiana, lungo la sponda sinistra del Letimbro.
Debbo dirti che, per prima cosa vado a pagare l'affitto di casa.

ALTER: Ma....come! L'affitto di casa? Tu non dici la verità!
Corre voce che un Assessore comunale avrebbe detto che "sarebbe pronto a scommettere che gran parte  dei promotori della lista "Noi per Savona" è proprietaria, mediamente, di tre o quattro appartamenti" e tu, forse, non sei tra questi?
So benissimo  che tu sei stato tra i promotori di "Noi per Savona"! Quindi, perchè vai a pagare l'affitto di casa, quando sei potenzialmente proprietario di tre o quattro appartamenti?

ALDO: Apprendo, in questo momento, da te che io godo di questa fortuna!
Questa notizia è per me, molto meglio di una sontuosa vincita al Lotto!
Ma...debbo dirti che non so se effettivamente un Assessore Comunale ha fatto questa dichiarazione; inoltre non so se quanto dichiarato corrisponde a verità.
Ad ogni buon conto, io vado regolarmente a pagare il canone d'affitto, perchè non vorrei essere indagato o, addirittura, colpevolizzato d'insolvenza contrattuale nei confronti del legittimo proprietario della casa dove abito.

ALTER: Prendo atto, caro Aldo; ma....continuiamo ad andare avanti!

ALDO: Un momento; fermati un attimo.
Guarda quell'albero.....là in fondo....ha le radici consunte e lesionate!

ALTER: Ma perchè guardi sempre in basso! Guarda in alto! In un albero devi guardare ed ammirare le foglie, i fiori, i frutti; il rimanente lascialo perdere...Cerca di rivolgere il tuo sguardo verso il BENESSERE E LA BELLEZZA e non già verso IL DECLINO ED IL DEGRADO BILOGICO!
Mi permetto di aggiungerti che lo stesso atteggiamento che hai, oggi, verso quest'albero, tu lo mantieni e lo rafforzi nell'osservazione  e nel giudizio sull'assetto urbanistico delle città, compresa la nostra!
A ragione, quindi, nell'ambiente politico cittadino, alcuni ti definiscono RIVOLUZIONARIO IN PANTOFOLE, altri CONSERVATORE.
Ma tu chi sei veramente?
Ti rivolgo un modesto consiglio: Smettila e cambia atteggiamento!

L'assessore comunale Molteni

L'assessore  comunale Martino
ALDO: No! Caro Alter, non cambio atteggiamento, nè giudizio.
Infatti, un albero, con radici inaridite o lesionate, non può generare nè fiori, nè frutti; anzi, è destinato ad una morte ineluttabile.
Aggiungo che lo stesso avviene per quelle città, la cui storia (o tradizione) viene soffocata dall'attuale, devastante himput del cosiddetto SVILUPPO ECONOMICO e dalla sedicente RIQUALIFICAZIONE URBANA.

ALTER: Ma perchè? Secondo Te, noi dobbiamo dire NO a queste fondamentali STELLE POLARI? (Nota Bene: Così le ha definite un Assessore Comunale).

ALDO: Sì! intanto incominciamo a non fare confusione in tema di Astrofisica;  non vi sono Due, ma esiste una sola Stella polare (che è la Stella dell'Orsa Minore, e viene così chiamata perchè si trova allo Zenit del Polo Nord, il quale, a sua volta, non coincide con la località posta alla periferia di Legino).
In secondo luogo, io incomincerei a cambiare nome ai due soggetti, da Te ora citati
Parlerei semplicemente di QUALIFICAZIONE URBANA, INSERITA IN UNA REALISTICA VISIONE DI PROGRESSO SOCIALE E CIVILE, ESTESO A TUTTA LA NOSTRA COLLETTIVITA'.

ALTER: Credo di aver capito; ma vorrei che tu mi spiegassi meglio il concetto di QUALIFICAZIONE URBANA.

ALDO: Vedi; a mio modo di vedere, occorre guardare il Futuro delle Città (compresa la nostra) con l'occhio e la mente di GIANO BIFRONTE ( il "DIO APRITORE" dell'antica mitologia Romana); in sintesi: occorre rivolgere, contemporaneamente, un occhio verso il PASSATO e l'altro occhio verso l'AVVENIRE.
Bisogna essere, quindi, in modo contestuale: RIVOLUZIONARI E CONSERVATORI; di conseguenza, la Definizione utilizzata, secondo Te, nei miei confronti, dall'ambiente politico cittadino, non mi offende; anzi.... mi onora.

ALTER: Ma, in concreto, che cosa bisognerebbe fare, secondo Te?

ALDO:  E' presto detto: dotare la Città di UN PIANO URBANISTICO COMUNALE, vale a dire di un progetto serio e credibile che programmi il futuro, fondando, tuttavia, le sue radici nel suo antico e recente passato (come suggerito, d'altra parte, dai più valenti esponenti della Scuola Architettonica Nazionale).
Vedi, Alter, a partire dai primi anni Novanta del Secolo scorso, noi siamo andati avanti, nella nostra Città, con il METODO DELLE VARIANTI URBANISTICHE AL VIGENTE, MA SORPASSATO, PIANO REGOLATORE.

ALTER: Spiegati meglio, perchè, con il linguaggio da Te ora utilizzato, non riesco a capire sino in fondo.

ALDO: Ed allora: ritorniamo al Mondo Artigianale; ma non parliamo più di Calzolai; parliamo invece di Sarti.
Ancora non molto tempo fa, quando ti accadeva di riscontrare uno strappo, una fenditura, una lacerazione nel tuo abito, tu ricorrevi ad un Sarto che riparava il tutto, applicando sull'abito stesso, una o più TOPPE.
Bene: LE VARIANTI URBANISTICHE ASSOMIGLIANO ALLE TOPPE.
Ma, il guaio della nostra Città risiede nel fatto che le toppe, applicate al tessuto urbano, sono di diversa fattura e di diverso colore, per cui il futuro abito della nostra Città verrà ad assomigliare, con leggiadra lungimiranza estetica, al VESTITO DI ARLECCHINO.

ALTER: Ma il Passato cosa c'entra in tutto questo? Tu, poco fa, hai parlato di suggerimenti, in tema di politica urbanistica, provenienti da illustri esponenti della Scuola Architettonica Nazionale.  Vuoi farmi qualche esempio?

ALDO: certo; ti rispondo con una lapidaria espressione di Manfredi Nicoletti (Titolare della Cattedra di Composizione Architettonica dell' Università "La Sapienza" di Roma):

Manfredi Nicoletti
"LA SOCIETA' ATTUALE NON PUO' RINUNCIARE AI MONUMENTI, SIANO ESSI MANUFATTI ISOLATI O L'UNITA' ARCHITETTONICA DI UN'INTERA CITTA'.
VI E' L'ESIGENZA DI UN NESSO COMPRENSIBILE TRA SIGNIFICANTE (VALE A DIRE: L'ASSETTO URBANISTICO ANTICO E STORICO DELLA CITTA') E SIGNIFICATO (VALE A DIRE: L'ASSETTO URBANISTICO ATTUALE E FUTURO DELLA CITTA' ).
PENSO CHE UNO DEI FATTORI PIU' DISGREGANTI O ALIENANTI DEL PAESAGGIO URBANO ATTUALE SIA PROPRIO LA FRATTURA FRA QUESTI RAPPORTI DI COMPRENSIONE"

ALTER:
sono frasi difficili, ma mi sembra che esse abbiano un valore quasi profetico nei confronti della nostra realtà urbana.
Ma....allora, facciamo  ancora qualche passo ed andiamo assieme a prendere visione di alcuni monumenti architettonici storici della nostra Città  ed esaminiamone lo stato di conservazione e di una loro possibile fruibilità!

ALDO: No, Alter, sta incominciando a piovere e, con le mie Pantofole, rischio di scivolare e di finire al Pronto Soccorso.
Ma io posso farti un elenco (molto sintetico) dei numerosi ANGOLI ARCHITETTONICI DIMENTICATI DELLA NOSTRA CITTA'  ed il suo declino (come esemplarmente detto poc'anzi da Manfredi Nicoletti) porta alla decadenza complessiva dell' attuale nostra città:
- L'APPRODO URBANO DI LEVANTE (chiamato anche di SAN GIORGIO): progressivamente umiliato, a partire dal Secolo XVII, dapprima da pesanti sovrapposizioni militari, quindi da insensate coperture industriali ed, infine, dalle recentissime costruzioni progettate dal cosiddetto Master Plan Bofill;

- L'EDIFICIO DELL'EX OSPEDALE SAN PAOLO: risalente al 1857, inutilizzato da circa quindici anni e, come tale, autentico simbolo del degrado cittadino;

- VILLA ZANELLI, con Annesso Parco: autentico e meraviglioso esempio di stile Liberty, condannato, da tempo, ad un tragico destino;
ed ancora (in rapida successione):

L'assessore regionale Ruggeri

L'assessore comunale Di Tullio
- COMPLESSO ARCHITETTONICO DI SAN GIACOMO

- EDIFICIO DELL'EX ALBERGO MIRAMARE

- COMPLESSO ARCHITETTONICO DI MONTURBANO (con relative, concrete, possibilità di accesso)

- COMPLESSO DI SANT'AGOSTINO (comprendente l'antico Convento, ora utilizzato come carcere)

- PALAZZO POZZOBONELLO


- PALAZZO SANTA CHIARA (parzialmente restaurato, ma perennemente inutilizzato)

- TEATRO SACCO sito in via Quarda Superiore

- CAPPELLA BALBI (via Torino 114 r)

Aggiungo che a tutti questi complessi monumentali, di interesse pubblico, vanno aggiunti alcuni edifici sacri di notevole valore storico ed artistico, i quali, anche attraverso lo strumento del Piano Urbanistico Comunale, dovrebbero essere evidenziati e valorizzati; mi riferisco, in particolare, al CONVENTO DEI CAPPUCCINI, alla CERTOSA DI LORETO e poi, all'ORATORIO DEI BEGHINI, alla MADONNA DEGLI ANGELI, alla CHIESA DELLA MADONNA  PONTE ed altri ancora.
Infine, a tutto questo grande patrimonio storico inutilizzato, si è aggiunto ultimamente il PALAZZO DELLA BANCA D'ITALIA (ubicato in Piazza Mameli) per il quale, visto il comportamento abituale degli Enti Pubblici verso questi complessi, è estremamente difficile prevedere un futuro credibile.

ALTER: Va' bene, Aldo; credo che tutto questo sia incontestabile; tuttavia, mi permetto di ricordarti che alcuni edifici storici (o presunti tali) sono, attualmente, in fase di restauro; mi riferisco, in particolare, all'EDIFICIO DELLE SCUOLE DI VIA CAVA (destinato all' Arma dei Carabinieri) ed all'EX -CENTRALE ENEL DI LAVAGNOLA (nella quale verranno collocati 88 alloggi di Edilizia Popolare).

ALDO: E' esattamente il contrario di quello che bisogna fare; nei piani di Qualificazione Urbana, bisogna avere anche  il  coraggio di abbattere ciò che è, allo stesso tempo, brutto ed inutile.

ALTER: Caro Aldo, ti faccio notare che sinora abbiamo rivolto la nostra mente ed il nostro occhio (modello: Giano Bifronte) soltanto al PASSATO;
rivelami, ora, il Tuo pensiero ed il Tuo giudizio sulle scelte urbanistiche  del FUTURO del nostro intero complesso urbano!

ALDO: No, Alter! Ti chiedo scusa, ma debbo, utilizzando le Pantofole che mi hai donato, rientrare a casa per assumere, all'orario prestabilito, i farmaci che mi consentono di sopravvivere.
Vediamoci più tardi; riprenderò con Te il ragionamento, orientato, ovviamente, sulle scelte del futuro.
Per gli amici di "Trucioli Savonesi", l'appuntamento è rinviato alla Prossima Settimana

2 Dicembre 2008                                                 Aldo pastore