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L'Opinione
dell'euroscettico
Figuraccia europea
o disinformazione?
(a cura della Berlusca and Company- Copyright 2008- Palazzo Chigi- Roma)
di Franco Ivaldo* |
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Avevano ragione, molti giornalisti italiani (come
Montanelli e Scalfari, come Enzo Biagi e
Santoro) a chiedersi: "Ma esiste ancora l'informazione in
Italia?" Se lo chiedeva, recentemente, anche
Valeria Rossi su "Il Ponente".
Interrogativo più che pertinente, in
questi tempi calamitosi per i
giornali.
Il tasso di
manipolazione dei mass-media ha raggiunto, in Europa, livelli di
guardia.
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E
fa benissimo. Sente che è in atto una grande operazione, su scala
continentale, di lavaggio dei cervelli che si dipana dagli spot
pubblicitari, ai programmi
televisivi, cosiddetti di intrattenimento, alla valanga informativa
pilotata da lobbies, da gruppi di potere, da governi.
La stampa (scritta, parlata, sul video
o su Internet) è libera ma non indipendente.
Il potere economico, il potere politico, le lobbies
o più semplicemente quello che lo stesso premier Berlusconi ha definito
"il teatrino della politica" incombe su tutto e per sapere finalmente
come stanno le cose ( o come si presume che stiano) occorrono giorni
interi spesi in polemiche, in accuse e contro accuse, in smentite e
rettifiche, in una permanente campagna elettorale che, in fin dei conti,
fa il gioco di chi governa perché gli errori dell'opposizione sono
sempre -da che mondo è mondo -una vera manna per chi detiene il potere.
Ciò
assolve, sdogana, giustifica
l' immobilismo, le mancate riforme, l' impotenza di fronte a veri, gravi
problemi che attanagliano le grandi masse dei governati. E soprattutto i
ceti medio-piccoli e, logicamente, i veri poveri.
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Insomma, ogni gaffe dell'opposizione è una mano
santa per i governanti. In più l'Ue minacciava di aprire contro l'Italia una procedura di infrazione e di ciò era al corrente Tremonti. Ma il ministro del Tesoro, fino all'ultimo, è rimasto muto come un pesce, per dar modo all'opposizione di sviluppare la polemica sul video e su tutti i giornali. Insomma, di fare una figura, ma una figura! |
Così sul raddoppio dell'aliquota dell'Iva (dal 10 al
20%) per le pay-tv , imposto dall'Ue,
sul "caso Sky", la sinistra è andata a toppare. Perché
totalmente priva di quella informazione che -paradossalmente - doveva
essere proprio il governo a fornire
all'opinione pubblica. Subito senza tergiversare.
Vediamo come, secondo noi, sono andate le cose. Ma
facciamolo in modo non arcigno. Ridendoci sopra.
In primo luogo, diamo a Cesare quel che è di Cesare
ed a Berlusconi quel che è
di Berlusconi. Visto che
l'espressione che ci farà da sottotitolo l'ha inventata lui. E allora
spazio al...
TEATRINO DELLA POLITICA
PROLOGO
Dietro le quinte:
Berlusconi
rivolto a Tremonti:
"Allora, ministro, cos'è questa storia dell'aumento dell'Iva sulla
bolletta delle Pay-Tv ?"
Tremonti:
"E' nel quadro dell'armonizzazione delle aliquote Iva, imposta agli
Stati membri dall'Ue. Il
principio era già stato accettato da
Romano Prodi, anche se - ritengo - allora non si fosse
entrati nel merito più di tanto. Non possiamo disattendere le direttive
della Commissione europea,
perché quelli di Bruxelles
hanno già bella e pronta una procedura di infrazione nei confronti del
governo italiano... "
Berlusconi:
"Senti, senti..."
Tremonti:
"Eggià!"
Berlusconi:
"Sky dovrà accettare un aumento dell'Iva del 10%, cioé il raddoppio puro
e semplice. I consumatori dovranno pagare di più per i suoi programmi.
L'opposizione potrebbe pensare ad un conflitto di interesse
perché Sky e concorrente di Mediaset!"
Tremonti:
"Honnit soyt qui mal y pense...."
Berlusconi
(pensieroso): " Potrebbero pensarlo...Humm. Ma che dico ? Devono
pensarlo!"
Tremonti:"Comincio
a capire...Pensi che Di Pietro..."
Berlusconi:
" Lo conosci no ?"
Tremonti:
"Se quello urla sul conflitto d'interesse io ho le carte in regola per
smentirlo. E' l'Unione europea - gli dico - che ce lo chiede!"
Berlusconi:
"Calma e gesso. Tu lo dirai, perché dovrai pure dare spiegazioni. Ma
non subito. Tu per
ora taci."
Tremonti:
"Prima devo lasciare che facciano una figuraccia ?"
Berlusconi:
"Mi pare il minimo."
Tremonti:
"Sei macchiavellico, capo!"
Berlusconi:
"Se non lo fossi non sarei al posto in cui mi trovo..."
Tremonti:
"Ma quelli là, potrebbero essere al corrente della direttiva dell'Ue
sull'armonizzazione delle aliquote Iva."
Berlusconi:
"Potrebbero, non significa che lo siano. Comunque, staremo a vedere chi
ci casca. Le trappole mediatiche sono quello che sono. Prima vediamo
come reagiscono all'annuncio del provvedimento nella finanziaria. Ma
devo sistemare alcune altre cosette."
ATTO UNICO
(Come il Maestro).
(Entrano in scena gli attori principali:
Antonio Di Pietro, le solite
comparse del Pd, i
direttori "komunisti" dei
quotidiani nazionali , noti persecutori del povero Silvio, il fantasma
di Romano Prodi, il
convitato di pietra: la Commissione dell'Ue).
Di Pietro
a "Radio Anch'io": "Berlusconi
è prigioniero del conflitto d'interesse. Adesso vuole colpire il
concorrente Sky. Io dico che è una vergogna. Io difendo, con l'Italia
dei Valori, gli interessi dei consumatori!"
Veltroni:
"Obama non avrebbe mai fatto una cosa simile!"
Il nullatenente
D'Alema, a bordo del suo yacht: "Quello perseguita sempre noi
poveri!"
Fassino:
"Andiamo d'accordo almeno noi che siamo pochi ma buoni..."
I giornali cattivi :" Il premier attacca Sky. C'è
odore di conflitto d'interesse..."
Si tratta di quotidiani con pochi mezzi
(appartengono a quei poveracci della
Confindustria, Fiat, Montezemolo costretto a circolare su una
Ferrari vecchio modello. Forse, non possono permettersi di tenere dei
corrispondenti a Bruxelles
, in bolletta come sono.
Questi giornali, dovendo fidarsi del "sentito dire"
, imboccano la stessa strada del giacobino
Di Pietro. Ogni tanto, quando
possono permettersela date le loro ristrettezze finanziarie, consultano
l'Agenzia “Ansia”... Ma
anche “ l'Ansia” non ne
sapeva nulla – a quanto pare - di questa benedetto rialzo dell'Iva sulle
pay-tv.
Se davvero avessero avuto dei corrispondenti nella
capitale europea, sarebbe bastata una telefonata di dieci minuti
ai portavoce di Palazzo Berlaymont per conoscere tutta la verità sull'
Affaire Sky. Sulle direttive riguardanti le aliquote dell'Iva
e via discorrendo.Tanto più che per
l'Unione europea l'armonizzazione dell'Iva non è un segreto
di Pulcinella, bensì un dogma di fede del settore “concorrenza”.
Romano Prodi,
il fantasma, comincia a fare qualche piccola ammissione che inquieta
Di Pietro.
"Beh, quando ero presidente del Consiglio se ne era
parlato a Bruxelles...Veramente conoscevo l'impostazione fin da quando
ero presidente della Commissione europea."
Di Pietro:
"Che ci azzecca l'Unione europea?! Vuoi vedere che..."
Prodi
(messo alle strette): "Si la Commissione chiede da tempo di riallineare
le aliquote Iva... Ma senza entrare troppo nel merito."
Di Pietro:
"E me lo dici adesso, E il conflitto d'interesse ? Non potevi avvertire
il Pd ?"
Prodi:
" Ma quale conflitto ? Calmati Antonio che ci sei caduto! Lo sai che con
quelli del Pd non ci parlo più. Da quando mi hanno fatto perdere la
poltrona. Caso Mastella e
tutto quanto!"
Di Pietro
ammutolisce e non parla più di Sky,
né di conflitto d'interesse, né del povero consumatore televisivo
penalizzato.
E qui il “reality show” entra nel vero perché il
consumatore è sempre quello che se la prende in saccoccia (canone Rai
forse bloccato sì, ma c'è il raddoppio dell'Iva e quindi del suo canone
Sky) ed in più vede
programmi spazzatura tra "concorrenti" che coordinano persino i minuti
di interruzione della pubblicità, quegli stessi spot che –
simultaneamente, badate - interrompono i films;
neppure il grande Fellini
(se ricordate) pur protestando energicamente poté impedire
che i films fossero
deturpati dalle interruzioni per gli spot pubblicitari.
Ma torniamo allo psicodramma che volge all'epilogo.
Berlusconi,
fintamente indignato:" I direttori dei grandi quotidiani se ne vadano a
casa! Ce l'hanno sempre con me, che sono piccolo e nero come Calimero e
abbronzato come Obama...eh,
eh, eh...Buona questa,eh !”
La polemica si mantiene accesa.
Da Bruxelles,
visto che qualcuno si è deciso a parlare con i portavoce ufficiali della
Commissione, giunge l'agghiacciante conferma:”Noi chiediamo
l'armonizzazione delle aliquote Iva ed eravamo in procinto di avviare
una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia. Il ministro
Tremonti non poteva fare altrimenti..."
Tremonti:
"Eggià non potevo fare altrimenti. E' l'Ue che ce lo chiede!"
Tutta l'opposizione mastica amaro: "E non potevi
dirlo subito..."
Veltroni
(dopo attenta riflessione): Eh no. Non poteva.
Obama non si sarebbe mai comportato così. In modo scorretto e
sleale. Avrebbe subito avvertito
Hillary Clinton che se lui, nero, prendeva il posto del
bianco Bush, lei doveva
prepararsi a prendere il posto della nera,
Condolesa Rice, come
segretario di Stato. "
Il cavaliere se la ride sardonico: "Voglio vedere
adesso, caro il mio Tremonti,
chi avrà ancora il coraggio, dopo questa bella figura, di parlare del
mio conflitto d'interesse!"
Tremonti:"Capo,
sei Machiavelli in
persona."
Berlusconi:
" Non è tutto merito mio. Grazie sant'Antonio; grazie san Pietro!
Ho ottenuto un'altra grazia, dopo il lodo Alfano. Non posso lamentarmi."
Cala il sipario. Attori e comparse s'inchinano.
Applausi a scena aperta. Ancora una volta, gli elettori italiani si sono
divertiti col "Teatrino della politica." Produzione e regìa della
"Berlusca and Company. Copyright 2008.
Palazzo Chigi. Roma.
Epcc. Quel qualunquista euroscettico di
Franco Ivaldo, giornalista
professionista, ha vissuto a Roma, poi a Bruxelles, ora a Loano |