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Antenna selvaggia

Nessuno provvede

Mamma Rai e la nuvola: ecco spiegato perché a volte in Liguria la Tv non si vede nelle prime come nelle seconde case dei piemontesi. Che regalo!

    di Franco Ivaldo


Un tecnico della televisione, circa una decina di anni fa ( cioé quando - proveniente da Roma - mi stabilii a Loano, assieme a mia moglie Christine,  considerando giustamente conclusa la quarantennale carriera giornalistica) mi confidò che nell'entroterra della provincia di Savona la tivvù "si vedeva piuttosto male. A striscie ed a righe, annebbiata, confusa, incasinata..."

"Questa è bella!" dissi .

"Da cosa dipende ?" chiese mia moglie.

"Dalla meteo..." rispose.

Credetti che scherzasse e replicai:" Peccato le previsioni metereologiche sono il mio programma preferito. Anzi si può dire che l'accendo solo per quello. Altrimenti. Comunque, mia moglie ci tiene a vedere qualcosa un pò qui ed un pò là..."

"Ma cosa ha capito ?" fece lui.

"La meteo, il meteo, le previsioni..."

"Ma no. Per sapere se la sua tivvù funzionerà deve osservare il cielo."

"Come Renato Zero!" esclamai.

"Ma quale Renato Zero ?"

"Quello dei migliori anni della nostra vita", venne in mio soccorso Christine.

"Non avete capito nulla. Ma da dove venite ?"

"Da Roma..."

"Ah, ho capito Roma Ladrona!" rispose il tecnico che indossava una bella camicia verde.

"Va bene. Ma che c'entra Roma Ladrona col fatto che non riusciamo a vedere la tivù?"

"Ve lo spiegherei in dettaglio, ma il tassametro gira e più mi fermo in casa vostra e più pagate. Ma vedrete che capirete con poche parole...Mi sembrate due persone abbastanza sveglie."

"Sono appena andato in pensione - riflettei - e già mi sarò rincoglionito".

Insomma, dagli e dagli, cominciai a capire.

La situazione stava così. Se il cielo era sereno, qui nell'entroterra loanese, la televisione (tutte le reti, belle, brutte, clandestine, ufficiali, ufficiose, arruffianate, non arruffianate, cavalleresche, libere e non libere) proprio non potevi vederla perché lo schermo te ne faceva vedere di tutti i colori: a stelle, a striscie, ci nevicava dentro, ci pioveva, la vedevi a pallini, a quadretti...Se, invece, c'erano le nuvole con l'antenna normale qualcosa finivi per vedere. Un bel guaio, almeno per i televisionari.

Ma c'era un filo di speranza.

"Se il tempo è nuvoloso, meglio se piove a dirotto - confermò il tecnico -  la televisione potete vederla benissimo. Qui in Liguria, si usa così. Ma niente paura. Vi sono soluzioni alternative...Non vi preoccupate."

Allora, mi consultai con la mia metà e decidemmo di comune accordo che la tv era  meglio vederla anche col bel tempo. Tanto più che la Riviera è famosa per il suo clima mite. Col cielo blu, soprattutto verso sera, nisba. Interferenze e addio programmi. Tutta colpa della mancanza di nubi e di pioggia. Sereno= tv disturbata.

"Vi comprate una bella antenna parabolica e siete a posto. Con quella vedete di tutto e di più."

Detto e fatto.

Decenni, come canta Amedeo Minghi. E' passato quasi un decennio.

Com'è, oggigiorno, la  situation ?

Presto detto, se mettiamo la parabola, vediamo tutto - trasmissioni italiane ed estere - meno, tuttavia, i programmi nazionali o stranieri criptati; se la togliamo ed il cielo è sgombro di nubi, non vediamo una mazza.

Esempio: scontro tra nazionali di calcio, sul Tg1. Con la parabola, appare crypton! del pianeta cryptonite, cioé buio pesto e simbolo del criptaggio selvaggio e nazionalpopolare.

Per vedere il big match, via la parabolica, allora! Clic.

Ecco, mamma Rai arriva finalmente con le prime immagini; ma Giove Pluvio è assente dal cielo. Sereno da fare rabbia alla Florida. Ore 20,30. Arriva la nebulosa bandiera degli States, con tutto quanto stelle- striscie, pallini, nebbione in Val Padana, non si vede Gattuso, non si vede l'arbitro e nemmeno il campo che da verde diventa una ondeggiante distesa di latte...Onde fluorescenti, zip, zap. Schermo che salta, ondeggia, ricade, bagliori, grigi lunari. 

Incazzamento del sottoscritto. Indifferenza della consorte che propone vediamoci sul secondo "Cold Case"...

"Col case che possiamo vedere 'sto case! Se metti la parabola, il feuilleton l'è cripté come direbbe Aznavour.

Se togli la parabola, sventola il vessillo di Barak Obama. E addio Cold Case. L'è tutt un casin!

Ma dico io, er canone l'abbiamo pagato entro il 31 gennaio. Siamo in regola. La parabola c'è. Sky è in arrivo.

Vediamo pure - anche se a malincuore - qualche programma del cavaliere mascarato (Striscia la Nequizia, ad esempio, e poi basta).

Ogni tanto mi metto "Chi l'ha visto ?" Non si sà mai. Nel caso che - essendomi rincoglionito - mi fossi anche perso.

Mamma Rai-Tv che quando lavoravo per "Er Messaggero de Roma", me dava tante belle soddisfazioni, adesso mi tradisce così.

Per un pochino di sereno e di Liguria che da pensionato mi sono voluto offrire; ed offrire a Christine, abituata a climi nordici.

C'è il sereno, te la godi ? Mamma Rai te punisce, subito. A letto, senza tivvù!

Ma il canone io lo pago... obbietta Fantozzi.

Fosse solo quello, bischero. Lo sai o non lo sai che qui in Italia si paga tacendo e tacendo se mor. Tiè faccio gli scongiuri.

Quali scongiuri. Sò affari  miei.

A proposito. Sono nato a Savona, ma sono vissuto tanti di quegli anni a Roma, che non ricordo se sono savonese di nascita e romano d'adozione o viceversa.

Comunque, come corrispondente dall'estero, ho vissuto un sacco d'anni a Bruxelles.

Belle nuvole, cupe, grigie, cielo sempre coperto. Livido, grigio. Mai uno spicchio di sereno. Che Dio li benedica.

In compenso la tivù, la Rtbf, e TeleLuxembourg, France 1, France 2, France 3. si vedevano benissimo anche negli anni Settanta.

Merito della nuvola ? Perché non c'era quasi mai il sereno a quelle latitudini del freddo Nord. Brrr...Me stanno a rivenì li brividi. Merito della nuvola ? dicevamo. Come in Russia che avranno un canale solo, magari, ma lo vedono perché nevica. 'Sti figli di Putin. Merito della burocrazia del Cremlino. E grazie, a Bruxelles, sarà stato merito dell'euroburocrazia degli eurofannulloni.

Macché. C'era la televisione via cavo e le nuvole non servivano a niente. C'erano e abbondanti ma non servivano.

Adesso, almeno qui in Liguria che servirebbero, non ci sono più. Soprattutto, coi programmi criptati che con la semplice antenna non li vedi manco se... Insomma, nun li vedi.

Mi sono andato a rileggere, in archivio, un articolo apparso su un quotidiano locale nel 2003. Come passa il tempo. L'articolo diceva:

"Senza l'antenna parabolica, in Liguria, specie nell'entroterra, la Tv non si vede!"

Ma se è per questo non si vede  neppure con l'antenna. Per i motivi che ho appena spiegato.

Mamma Rai, occhio alle interferenze. Perché i liguri montani  il canone lo pagano eccome. Ed anche i liguri stazielli, i capillati, gli ingauni, tutti. Pagate e zitti.

Avrebbero almeno diritto di vedere qualche cosa. Anche di sera, se non vogliono andare a ballare.

Qualche bel programma tivvù con tutte le reti che ci sono...Dicevo, qualche bel programma.

Beh, adesso, torna coi piedi per terra e non ti mettere a chiedere l'impossibile. Guarda quel che passa il convento.

E se sullo schermo appare - per sbaglio -  l'Isola dei famosi speriamo che il cielo sia sereno. Ma sereno, terso, limpido, celeste, azzurro come quello di Celentano.

Che sul teleschermo non si veda una mazza me lo hanno confermato non solo gli abitanti del mio condominio, ma altresì i numerosissimi piemontesi e lombardi che, qui a Loano, vengono spesso perché hanno le loro seconde case.

Un signore di Alba mi diceva: "A volte anche da noi la semplice antenna, ormai non basta a vedere bene. Ma qui davvero si esagera. Quando è sereno non si vede proprio nulla: certo con alcune trasmissioni è meglio così!"

Un amico di Alessandria l'ha presa con filosofia:"Nell'entroterra savonese, la tivù a ciel sereno rifiuta di mostrarsi. Meno male!"

Grazie, Liguria. Questo è l'unico oscurantismo che non ci potranno togliere e che accettiamo volentieri.

A proposito, tra non molto ci sarà il canone da pagare. E io pago...anzi pagherò. Noi pagheremo. Con comodo. E così - immagino - faranno i cuneesi, gli astigiani, gli alessandrini, i torinesi, i piemontesi, insomma, che come i lumbard hanno a Loano, a Pietra, ad Albenga (fate voi) le loro seconde case e, soprattutto, d'estate vedono la tivù a stelle e a strisce. Ma il canone pure loro lo hanno versato. Va bene, direte voi, che perdersi qualche programma televisivo durante le vacanze, in fondo, fa bene. Come la dieta. Dopo la grande abbuffata delle lunghe e noiose serate invernali. 

Franco Ivaldo