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I benpensanti “pro Margonara” sono di sinistra e a sorpresa hanno una terza narice

Qui, fabbrica oneri di urbanizzazione:

i sindaci del cemento diventati “ricchi”

Gli avversari (non) sono buoni padri di famiglia che pensano al futuro di figli e nipoti

 

di Carlo Gambetta



L’accanimento urbanistico attuato nel proporre e adottare nell’ultimo consiglio comunale di Savona il progetto della “Margonara” la dice lunga e tutta.

“Il partito del cemento” con i suoi Preve, Sansa e tutti coloro che intendono dimostrare quanto ormai il livello della proposta politico-affaristica sia esteso tra coloro, politici, che obbediscono agli imput delle sirene immobiliari, ora anche con la novità del cristallo, possono riposare  tranquillamente  nel silenzio che il “potere” ha loro (anche mio) predisposto.

 Stanno usando la prepotenza tipica dei deboli: l’accordo spregiudicato tra forze politiche che, ideologicamente, la pensano in maniera opposta.

Perché si ha fame di un referendum?

Già una volta, un anno fa, avevo scritto una lettera aperta ai “Compagni della Compagnia Portuale Pippo Rebagliati”, esprimendo miei giudizi su certi comportamenti della sinistra savonese al potere.

Non posso credere che tra di voi, nel 2008, esista ancora la “terza narice”, l’obbedienza cieca, pronta, assoluta, o che ne so, da parte mia (ex Dc) che certi personaggi si mangiano i bambini… e cosi via.

Eppure, i diversi, avversari di una volta, oggi uniti nel voto per il centro sinistra, alla fine del 2008, subiscono silenziosi oltraggi nel territorio, vedendosi distruggere immagini del passato che neppure i palazzinari di qualche anno fa ipotizzavano di proporre.

La ragione, la scusa valida? A mio avviso ridicola e fuorviante: avere qualcosa in cambio per fare opere di urbanizzazione. E’ quello che abbiamo ascoltato nelle tv e letto sui giornali, e cioè, appunto, far fare qualcosa!!! Per ottenere oneri che servono per realizzare opere utili al pubblico. Vogliamo escludere anche gli interessi personali, di chi ipotizza (solo insinuazioni e comunque senza prove) che a volte il portafoglio di famiglia si riempie.


Il progetto di Fuksas

Secondo voi, è un buon padre di famiglia quello che, con la scusa di rifare la facciata, per esempio, della sua casa di campagna, si vende parte cospicua, e comunque di valore, del terreno di proprietà ad un terzo che costruirà un qualcosa che disturberà la quiete, il paesaggio, i ricordi di quando era bambino? Senza attendere tempi migliori?

L’uomo identifica, denomina e tramanda alla storia ciò che qualcuno ha fatto. Ci hanno già pensato un sottosegretario all’Ambiente  venuto a Savona (l’assessore regionale Zunino era pure presente), lo ha ribadito Vittorio Sgarbi, lo leggeranno (il Faro) a voce alta i turisti giapponesi e cinesi.

Ecco l’indentità futura di Savona e dintorni. Proposta, attuata ed infine votata da “teste pensanti”. Meditate compagni, amici e fratelli savonesi sempre uniti e silenziosi nell’avvalorare la proposta di distruggere l’identità paesistica, naturale, storica di un angolo da calendario.

I pochi Attila del passato sono ricordati come esempi pericolosi, da non dimenticare. Sfruttato sino all’inverosimile parte del nostro primo entroterra, poi la costa, ora non rimane  che distruggere la battigia, il fondo marino.

A proposito, tutti possono osservare, durante ogni mareggiata, il colore dell’acqua.  Non è certo come nel passato. Mi permetta l’assessore all’Ambiente della Regione, Franco Zunino,  solo lui non lo vede, anche se lo scrive, convinto che le regole per proteggere l’ambiente sottomarino siano indiscutibilmente valide. C’è da sperare che sia presente ancora Zunino a decidere in Regione il destino della Margonara.

Carlo Gambetta