Boffa
sarà il candidato
ma altri 5 cercano spazi
SAVONA
LA STAMPA |
Sono già sei i candidati in
corsa per le Primarie del Pd. Se la leadership
del consigliere regionale Michele Boffa è
indiscussa (visto che viene sostenuto dal gruppo
dirigente), si stanno affacciando candidature in
tutte le zone strategiche della provincia con il
doppio obiettivo di calamitare consensi ma anche
di giocare prove di forza per gli equilibri
generali del nuovo partito.
Michele Boffa, dunque, salvo sconvolgimenti oggi
difficilmente prevedibili sarà il candidato del
Pd e quindi del centrosinistra. La seconda
candidatura presentata ufficialmente è stata
quella di Piero Pesce nel cosiddetto «medio
Ponente». Per recuperare voti nelle zone di
Loano e Finale dove il centrosinistra aveva
perso molti consensi alle ultime Politiche, il
Pd ha reclutato l’ex assessore della Provincia
Piero Pesce. Un’operazione che ha un doppio
obiettivo: sottrarre Pesce alla lista Bertolotto
che a questo punto perde uno dei pezzi più
pregiati e svuotare il serbatoio di voti
socialista (che non per nulla sono furibondi
come riferiamo in un articolo a parte).
Nell’estremo Ponente sono ancora in corso le
trattative per capire chi sarà il candidato
della zona di Albenga e Alassio. A Levante,
invece, la candidatura sarà quella del sindaco
uscente di Celle Ligure Remo Zunino mentre sono
state stroncate le velleità dei varazzini che
avrebbero preferito appoggiare l’ex sindaco
Giovanni Busso.
Del tutto particolari le manovre su Savona che
finirà per produrre addirittura due candidati.
Sono in corsa, evidentemente uno contro l’altro,
il segretario cittadino Paolo Apicella e
l’assessore alla Cultura del Comune Ferdinando
Molteni. La candidatura di Molteni si è
intrecciata curiosamente con il dibattito sulle
vicende urbanistiche della città, provocando una
certa fibrillazione in giunta e nel resto della
maggioranza di centrosinistra. Questa la
successione degli eventi: prima Molteni si è
scagliato contro l’«immobilismo», poi è arrivata
la replica dell’assessore all’Urbanistica Di
Tullio che ha messo alcuni paletti per chiarire
la posizione della giunta anche rispetto agli
alleati di sinistra che da sempre soffrono le
iniziative immobiliari. Il giorno successivo
l’assessore Luca Martino ha dato ragione a
Molteni, torto a Di Tullio e ha lanciato la
candidatura del primo . Il sindaco Berruti ha
cercato di barcamenarsi fra i suoi assessori e
temendo che l’amministrazione venisse travolta
dalle baruffe preelettorali, ha suggerito a
Molteni di soprassedere. Il segretario
provinciale Lunardon e l’assessore Martino,
invece, hanno continuato a spingere su Molteni
ritenendo che la candidatura di una persona
estranea all’ortodossia del partito, serva a
conquistare nuovi spazi elettorali. Nel
frattempo, però, c’è in pista anche il
segretario cittadino Paolo Apicella e a questo
punto la conta pare inevitabile. |
CAVIGLIA, IL PD
E IL RATTO
DEI SOCIALISTI
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Venne il giorno dell’ira socialista.
Il segretario ombra del Ps Paolo caviglia tema che le
Primarie del Pd servano in realtà a fare proseliti fra i
simpatizzanti socialisti.«I socialisti non sono una
costola del Pd e se i Ds pensano di mangiarsi anche noi
dopo la Margherita, si sbagliano di grosso». Prima la
candidatura di Piero Pesce nel Pd e poi altre iniziative
con cui il Pd sta cercando di coinvolgere i socialisti
nelle Primarie, hanno fatto perdere la pazienza al
vulcanico vicesindaco di Savona: «Si facciano le loro
Primarie senza pretendere di fare campagna acquisti fra
i nostri iscritti - tuona Caviglia-. Da alcuni giorni i
nostri compagni sono assillati dal Pd che cerca voti per
le Primarie. Sia chiaro che non ci faremo cannibalizzare
senza reagire. Porterò questo tema all’attenzione del
primo Direttivo perchè il Pd con il suo comportamento
sta mettendo a rischio il quadro delle alleanze per le
Provinciali. Non abbiamo alcuna intenzione di fare la
parte della costola del Pd e se pensano di annetterci
silenziosamente, dovranno fare i conti con noi».
Caviglia teme insomma che all’ombra delle Primarie, si
stia consumando una sorta di «ratto dei socialisti». |
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