Firme per le
elezioni esplode un nuovo scandalo |
comunali
2006, perizia calligrafica fa partire l'inchiesta
Nomi apparsi sotto le liste all'insaputa dei cittadini.
La procura indaga |
IL
SECOLOXIX |
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savona. Firme elettorali cedute e copiate
tra liste in modo illegittimo. Per ora è un
sospetto ma che nel giro di poche ore
potrebbe diventare una pesante accusa su cui
la Procura indagherà. L'attesa è legata
all'arrivo di una perizia calligrafica sul
cui esito peraltro ci sono pochi dubbi che
dovrà certificare ciò che una savonese di 55
anni giura da giorni: e cioè che la doppia
firma trovata su due liste concorrenti
presentatesi alle elezioni savonesi del 2006
non sia stata fatta da lei ma da una mano
ignota. «Io ne ho fatta una per una lista,
me lo ricordo bene e lo confermo, ma la
seconda per un'altra lista è escluso sia
mia: eppure c'è ma la calligrafia non è la
mia»è ciò che ha sostenuto davanti agli
inquirenti.
È nata dalla sua denuncia un'indagine penale
che ora potrebbe estendersi ad altre firme
con risvolti assolutamente imprevedibili.
Tutto è successo perché questa savonese nei
mesi scorsi è stata raggiunta a casa dal
decreto penale di condanna emesso dalla
Procura per aver violato la norma della
legge elettorale che impedisce di firmare
per la presentazione di più liste.
Questa signora (N. F., 58 anni) quando ha
ricevuto il decreto giudiziario
(sostanzialmente è una multa, ma salata) è
saltata sulla sedia per l'incredulità. «È
impossibile: so per chi ho firmato ed
escludo di averlo fatto per due diverse
liste».
Il passo successivo è stato rivolgersi
all'avvocato nominatole d'ufficio dal
tribunale dopo l'iscrizione sul registro
degli indagati - poi è divenuto avvocato di
fiducia: Lucrezia Novaro di Savona -
chiedendo di fare opposizione al decreto in
quanto «frutto di un errore, o peggio di un
raggiro».
Cosìè stato lo stesso legale a chiedere gli
atti in Procura (di fascicoli così, che
hanno portato a decreti penali per firme
multiple, ce ne sono a decine in fotocopia)
e ottenere i fogli incriminati che recavano
appunto due firme quasi identiche su liste
diverse. Quasi identiche ma secondo la
firmataria: una originale, l'altra frutto di
una copiatura neppure a regola d'arte. Da
qui la sua richiesta ufficiale di
disconoscimento di firma.
E così la Procura nelle settimane scorse ha
nominato un consulente grafologo (Carla
Gallino) per capire se ciò che dice la
savonese sia vero e quindi se ci sia stato
chi, con dolo, ha replicato firme autentiche
all'insaputa di cittadini coinvolti in
buonafede.
È un'inchiesta delicata perché se dovesse
emergere che si tratta davvero di repliche
l'indagine si dovrebbe estendere a chi
quelle firme le ha raccolte e poi "cedute".
E verosimilmente nascerebbe un nuovo
procedimento per falso e sostituzione di
persona a carico dei responsabili. Un filone
nuovo e più grave, insomma, dei tanti già
nati in passato per le firme irregolari.
In procura le bocce sono cucite
sull'argomento e lo stesso difensore della
donna chiede il silenzio in attesa
dell'esito della perizia grafologica. «Per
ora aspettiamo a parlare - dice l'avvocato
Novaro - certo se la doppia firma, come noi
sosteniamo, sarà verificata non essere della
mia cliente, qualcuno dovrà rispondere per
averla fatta. E se è successo a lei,
potrebbe benissimo essere successo ad
altri».
Tra l'altro in Procura sono state registrate
in questi mesi diverse opposizioni a decreti
penali di condanna da parte di cittadini
caduti dalle nuvole sempre per presunte
firme multiple di cui scacciano con forza la
paternità. Tutti vittime di qualche
furbastro che ha venduto il loro nome e la
calligrafia? Può essere.
Dario Freccero
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