Arriva la stangata sui biglietti per andare a teatro
aumenteranno tra il 20 e il 30%
Lo ha annunciato l'assessore Martino: «Sono fermi da 12 anni». Il disavanzo del Chiabrera è di 500 mila euro
IL SECOLOXIX
Savona. I biglietti per gli spettacoli del teatro Chiabrera aumenteranno tra il 20 e il 30%. Lo ha annunciato ieri pomeriggio l'assessore al bilancio Luca Martino, in risposta ad una interpellanza del consigliere Vincenzo Delfino. L'iniziativa rientrerà in una più vasta manovra per far quadrare il bilancio: un'operazione di grande delicatezza a fronte di tagli dallo Stato che nel caso di Savona ammontano per il 2009 ad oltre un milione di euro tra sforbiciata ai trasferimenti complessivi e mancata compensazione dell'intero gettito un tempo derivante dall'Ici. A tutto ciò va aggiunto un altro milione da reperire per far fronte alle ricapitalizzazione delle società partecipate Acts e Ata che, secondo recenti indicazioni della Corte dei conti, dovranno essere inserite nella voce di spesa corrente e non più in quella degli investimenti. La cifra non cambia rispetto allo scorso anno (sempre di un milione si trattava), ma la differenza tra spesa corrente e investimenti (finanziabili per altre strade) è grande. Come dire, la coperta è sempre più corta e dal centro si scarica sulla periferia l'obbligo di operare la "stretta" ai bilanci. Il tutto mentre la gigantesca crisi che attanaglia il primo mondo suggerisce agli specialisti un drastico cambio di rotta: ovvero il ritorno ad una politica di massiccia spesa pubblica per sostenere l'economia in apnea. Questa è la strada che si accinge, ad esempio, a imboccare il neoeletto presidente Usa Obama. Una strada che l'Italia non si può permettere per un debito pubblico già di suo stratosferico, anche se l'Unione europea sta riflettendo sulla opportunità di allentare i vincoli di Mastricht. Nel caso dell'amministrazione Berruti, il punto intoccabile intorno al quale verrà costruita l'ipotesi di quadratura di bilancio è la volontà di non intaccare la spesa sociale. Così come di sostenere lo sviluppo turistico-culturale. Le strade sono comunque il contenimento della spesa (ma i margini sono minimi, perché già ampiamente attuato negli scorsi anni) e il taglio dei costi della politica: «Un segno di rigore - dice Martino - dovrà sicuramente essere dato». Quanto alle tariffe, non saranno toccate quelle sociali (asili nido in primis). Dell'aumento della Tarsu già si è detto (12%). Il Chiabrera rappresenta un caso a sè: le tariffe sono ferme da 12 anni. E lo squilibrio annuo tra spesa e introiti è di 500 mila euro. «Anche in condizioni di bilancio non così difficili - spiega Martino - un adeguamento sarebbe opportuno, per una questione generale di equità. È giusto che chi usufruisce del teatro sia chiamato a compensarne almeno in parte, le spese». L'aumento - pur consistente - non basterà tuttavia a colmare il gap di 500 mila euro: «Ma pretendere questo non sarebbe nè possibile nè giusto: ci sono servizi che il Comune deve sostenere, l'offerta culturale tra questi». Per la cronaca: il biglietto per il singolo spettacolo della stagione di prosa (la più onerosa) costa oggi 24 euro (18 la galleria numerata). Ridotti, rispettivamente, a 14 e 11 euro per i giovani sotto i 26 anni. L'abbonamento alla stagione per nove spettacoli costa invece 210 euro (145 la galleria numerata). 100 e 70 euro per i giovani.
An. Gran.