COMUNE COMMISSIONI, GETTONI E CONSULENZE NEL MIRINO DELL’OPPOSIZIONE

“Ecco gli sprechi di Palazzo Sisto”
SAVONA LA STAMPA
Anche sul Comune di Savona tira aria di crisi, non politica ma economica. Si parla di contenimento delle spese ma anche di possibili soluzioni. alcune di queste le ha suggerite il consigliere di opposizione Vincenzo Delfino che ha presentato un’interpellanza nella quale elenca, uno per uno, tutti gli sprechi dell’amministrazione.
«Più di una volta il sindaco Berruti ha accusato noi dell’opposizione di non sapere mai proporre provvedimenti di risparmio sulle spese del Comune e di voler invece solo protestare. In realtà i risparmi possibili sono molti, basterebbe volerli attivare», spiega il consigliere Delfino, ex candidato sindaco. Ci sono almeno sette punti nell’elenco che Delfino ha consegnato «ma si potrbbe andare avanti per ore - aggiunge - parlando dell’Ata o delle necessità di ripianamento dell’Acts».
Vediamoli questi punti. «Quindici Consigli comunali l’anno sono troppi e ognuno costa circa 5 mila euro. Il totale diventa 75 mila - dice Delfino - ma per funzionare in numero ridotto dovrebbero iniziare puntuali e prevedere multe per i ritardatari con detrazioni del gettone per chi non si presenta agli appelli». E via di seguito con le riunioni delle Commissioni consiliari. «Tre commissioni, invece delle cinque attuali, sarebbero più che sufficienti. Bisognerebbe anche ridurre il numero delle convocazioni aumentando il carico di lavoro per ciascuna commissione. Con un criterio di questo tipo di arriverebbe facilmente a un risparmio tra i 50 e i 100 mila euro l’anno», dice ancora Delfino.
Nell’elenco figurano anche le spese postali del Comune: «La cifra versata alle Poste è allucinante, compresi i rimborsi si spendono oltre 100 mila euro l’anno e credo che con adeguati accordi e interventi di compagnie private ridurre ampiamente i costi del 30 per cento».
Secondo Delfino il Comune spende annualmente altri 21 mila euro per abbonamenti a giornali, riviste o acquisti diretti in edicola, somma che potrebbe essere distribuita in altro modo risparmiando 5-6 mila euro.
Per le spese legali, sostiene Delfino «il Comune paga un legale fisso, alcuni impiegati e 130 mila euro l’anno per prestazioni concordate con lo studio Mauceri di Genova. A questo vanno aggiunti altri 100 mila euro circa di altre spese per onorari». Il cahier de doleances di Delfino prosegue con la situazione del Teatro Chiabrera - «un gap tra costi e incassi di 500 mila euro l’anno» - e tutta una serie di incarichi e consulenze esterne.