VADO LIGURE GARASSINI: VANIFICATI ANNI DI SFORZI PER DIMINUIRE L’INQUINAMENTO

Centrale, rivolta contro

il nuovo gruppo a carbone
Dure reazioni per l’insediamento da 460 megawatt
[FIRMA]ANTONIO AMODIO LA STAMPA
VADO
Reazioni durissime da parte del mondo politico e degli ambientalisti locali al disco verde della commissione «Valutazione di impatto ambientale» al potenziamento a carbone della centrale termoelettrica Tirreno Power (realizzando un nuovo gruppo da 460 megawatt in aggiunta ai 4 esistenti). Questo il commento del pneumologo quilianese Paolo Franceschi, da sempre in prima linea contro l'ampliamento: «Gli amministratori con il loro comportamento discutibile hanno preparato il terreno all'ampliamento. Mi stupisce che oggi preannuncino una strenua opposizione a un progetto che hanno favorito in ogni maniera, anzi direi che provo vergogna per loro. Vergogna che domani si sarà già tramutata in rabbia».
Prosegue: «Le osservazioni contrarie presentate dai Comuni e dalla Regione erano molto deboli e di facciata. Di contro ho sempre sostenuto che questo piano contiene falsità macroscopiche e pericolosissime, ma le istituzioni non mi hanno mai ascoltato». Gli fa eco l'associazione Uniti Per la Salute, che scrive in una nota: «Ne abbiamo le scatole piene di personaggi che si stracciano le vesti usando il solito trito politichese, i soliti riti che sanno tanto di Sinedrio. Ci chiediamo perché i politici non hanno preteso in modo fermissimo da parte di Tirreno Power il rispetto delle disposizioni per avviare il ciclo combinato a metano e tra queste la demolizione di una ciminiera. E perché non siano state effettuate indagini sulle polveri Pm 2,5 come previsto da un decreto ministeriale del 2002, e come sollecitato anche dall'Ordine dei Medici. E perché non si è provveduto ancora a riparare le centraline di rilevazione guaste da almeno 10 mesi».
Il Pd di Quiliano rincara la dose: «L'ampliamento comporterebbe un notevole aumento delle emissioni di Co2, contro gli indirizzi dell'Ue che prevedono la riduzione del 20% delle emissioni entro il 2020. Un polo energetico da 2000 Mw ci pare eccessivo per la sostenibilità ambientale del territorio». L'ex presidente della Provincia Alessandro Garassini, ora in quota Rosa Bianca, ha spiegato: «Non è pensabile che anni di sforzi impiegati dagli enti locali per diminuire l'inquinamento da centrale, siano vanificati dalla spocchiosa arroganza ministeriale e dalla destra italiana, federalista a parole ma centralista nei fatti».
Dice Attilio Caviglia, ex sindaco di Vado : «E' tempo che i vadesi si riapproprino del loro territorio». Annuncia Simone Falco di Rifondazione comunista: «Dobbiamo organizzare una grande manifestazione di protesta davanti alla Tirreno Power con tutti i Comuni interessati».