TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
I PROBLEMI SOCIALI DEL FUTURO
QUARANTACINQUESIMA PUNTATA
DOBBIAMO RICORRERE NUOVAMENTE ALL'INDULTO?
Aldo Pastore
RICOMINCIAMO DA CAPO!
Con questa imperiosa esclamazione, i Direttori d'Orchestra ed i Maestri del
Coro interrompono un' esecuzione musicale, allorquando questa non ha
raggiunto la loro piena ed incondizionata approvazione.
Carissimi amici di "Trucioli savonesi,
avverto, in questo momento, il forte dubbio che anche noi, nell' odierna
situazione italiana, dovremo utilizzare questa esclamazione, allorquando,
tra non molto tempo, verremo a riesaminare il TEMA DELL' INDULTO,
CONNESSO ALLA SITUAZIONE DELLE CARCERI NAZIONALI.
- Prima di entrare in argomento, lasciamo parlare, ancora una volta,
I DATI (ESTRATTI DALLA RELAZIONE DEL MINISTRO
ANGELINO ALFANO, TENUTA, IN DATA 14 OTTOBRE 2008, DAVANTI ALLA COMMISSIONE
GIUSTIZIA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI):
. LA SITUAZIONE ATTUALE DEGLI
ISTITUTI DI DETENZIONE ITALIANI E' LA SEGUENTE:
- LA CAPIENZA TOLLERATA MASSIMA può giungere (in un futuro più o meno
prossimo o lontano) a 63.568 POSTI
- LA CAPIENZA TEORICAMENTE DISPONIBILE è attualmente di 43.262 POSTI
- I POSTI EFFETTIVAMENTE DISPONIBILI (alla fine
del 2007) risultavano essere 37.742
Il Ministro Alfano ha ricordato che" oltre la
metà dei 205 ISTITUTI, in funzione in Italia, risale ad epoche remote: il 20
per cento è stato realizzato tra il 1.200 ed il 1.500 ed è soggetto a
vincoli architettonici e monumentali specifici dei Beni Culturali,
mentre, per la restante parte, la costruzione è del Secolo scorso."
Nella Relazione Ministeriale, sopra citata, viene precisato che "Nuovi
penitenziari sono in costruzione in Sardegna (Cagliari, Sassari, Tempio
Pausania, Oristano), a Forlì, Rovigo, Trento, Marsala, Reggio Calabria,
Pordenone.
Nell'elenco compare, anche, la NUOVA CASA
CIRCONDARIALE DI SAVONA, CHE HA UNA CAPIENZA DI 256 POSTI, MA SULLA QUALE,
GIA' SULL'APPALTO DEL PRIMO LOTTO E' IN ATTO UN CONTENZIOSO CHE NE HA
BLOCCATO L'AGGIUDICAZIONE"
In estrema sintesi e partendo dai Dati Ministeriali, possiamo
definire DRAMMATICA LA SITUAZIONE DEGLI ISTITUTI DI
DETENZIONE ITALIANI, sia sul PIANO QUANTITATIVO (perchè, come vedremo
immediatamente dopo, sono assolutamente insufficienti a contenere un numero
sempre crescente di detenuti), sia sul PIANO QUALITATIVO (perchè inidonei a
pervenire alla rieducazione del Condannato e, quindi, in palese contrasto
con le norme definite dal 3° COMMA DELL' ARTICOLO 27 DELLA COSTITUZIONE
DELLA REPUBBLICA ITALIANA.)
. IL NUMERO DEI
DETENUTI, presenti nelle nostre Carceri, è di
57.187 (tra di essi 21.366 sono Stranieri)
In questo contesto, occorre tenere conto che:
- I CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA
sono 24.285
- I DETENUTI IN ATTESA DI GIUDIZIO
sono 16.179
- COLORO CHE HANNO PRESENTATO APPELLO sono
9.782
- COLORO CHE HANNO PRESENTATO RICORSO IN CASSAZIONE sono 3.544
Ma il dato che più di ogni altro merita un'attenta valutazione è il
seguente:
- TRA L'AGOSTO 2006 ED IL SETTEMBRE 2008, LA CRESCITA
MENSILE MEDIA DELLE PRESENZE IN CARCERE E' STATA PARI A POCO MENO DI 800
UNITA', CON PUNTE DI MILLE NEL SECONDO SEMESTRE 2007 - FEBBRAIO 2008,
il che significa, in Cifra Assoluta, UN INCREMENTO DI
PRESENZE NELLE CARCERI ITALIANE DI CIRCA 20.000 SOGGETTI IN SOLI DUE ANNI.
In contrasto con questa sconvolgente situazione, assistiamo ad
una GRAVE CARENZA DI ORGANICO; a
giudizio della stessa Relazione Ministeriale è necessario il
seguente incremento di personale:
- 16 DIRIGENTI
- 2.535 NUOVI ADDETTI NEI MINISTERI INTERESSATI
- 4.171 UNITA' DI POLIZIA PENITENZIARIA
Occorre, tuttavia, precisare che queste cifre sono giudicate
insufficienti dalle organizzazioni Sindacali, perchè, a loro
giudizio, la carenza è assai maggiore .
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. Ma,
nella tragica comica situazione nazionale, noi ci troviamo di fronte
ad un Ministro di Grazia e Giustizia, che chiede (giustamente)
maggiori investimenti per nuove Strutture Carcerarie e per adeguare
(sia pure in misura insufficiente) la Pianta Organica del personale
alle sempre più crescenti necessità e, dall'altra parte, troviamo un
Governo (di cui lo stesso Ministro, paradossalmente, fa parte), che,
rispetto alla NECESSITA' DI UN FINANZIAMENTO
PARI A 200 MILIONI DI EURO OGFNI ANNO per gli investimenti
negli istituti Penitenziari, NE PREVEDE
SOLTANTO 80 PER L'INTERO TRIENNIO FUTURO; per di più, il
Bilancio di Previsione, presentato dall' attuale Governo per il
Triennio 2009-2011, stabilisce TAGLI DI SPESA
DEL 45 PER CENTO sui RIMBORSI SPESE per gli appartenenti al
Corpo di Polizia Penitenziaria impiegati in funzioni basilari (come,
ad esempio, la traduzione di un Detenuto in Carcere).
IL COMMENTO ESTREMAMENTE SINTETICO DEI DATI, SOVRA ESPOSTI,
E' RACCHIUSO IN QUESTE POCHE RIGHE:
- IL SISTEMA
CARCERARIO ITALIANO NON PUO' REGGERE, PERCHE' DI FRONTE
AD UN NUMERO SEMPRE CRESCENTE DI DETENUTI, NOI
CONSTATIAMO ESSERVI CONGIUNTAMENTE:
- UNA DRAMMATICA CARENZA QUANTITATIVA
E QUALITATIVA DEGLI ISTITUTI DI DETENZIONE;
- UNA GRAVE
CARENZA DI PERSONALE (AMMINISTRATIVO
E DI POLIZIA);
- UNA PALESE
INSUFFICIENZA DEGLI INVESTIMENTI FINANZIARI GOVERNATIVI.
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- Ecco perchè, carissimi amici, il TEMA DELL' INDULTO
è destinato a diventare di estrema attualità; esso permette, infatti, di
smaltire l' Eccesso di Detenuti in tempi rapidi e consente, quindi, di
ritornare alla capienza fisiologica (o presunta tale) degli Istituti
Carcerari.
Ma dobbiamo noi condividere tutto questo?
Esistono delle strategie alternative a questo provvedimento?
Mi permetto di dire e sostenere, in primo luogo, che l'INDULTO,
PER SUA NATURA, DEVE ESSERE UN PROVVEDIMENTO ECCEZIONALE E NON RIPETITIVO
(soprattutto in tempi brevi), per la semplice ragione che esso consente un
generale condono di pene correttamente comminate dagli Organi della
Magistratura; per questa ragione esso non può diventare uno strumento di
routinaria applicazione; l'indulto ripetitivo, in definitiva può diventare
o, addirittura, configurarsi come un'autentico oltraggio al Sistema
Giudiziario ed, in ultima istanza, al Dettato Costituzionale.
E' necessario, dunque, prevedere ed attuare STRATEGIE
INNOVATIVE, che possono riassumersi nel seguente modo:
- IN TEMPI RAGIONEVOLMENTE RAPIDI:
1) Procedere ad interventi di manutenzione, ristrutturazione e, soprattutto,
realizzazione di NUOVI PADIGLIONI (all'interno
degli attuali Istituti) e di NUOVE STRUTTURE DI
DETENZIONE.
E' implicito il fatto che la configurazione architettonica (esterna ed
interna) dei futuri Edifici Carcerari deve essere armonica con il principio
sancito dall' Articolo 27 (Terzo Comma) della Costituzione Italiana, che
testualmente riporto:
"LE PENE NON POSSONO CONSISTERE IN TRATTAMENTI CONTRARI AL SENSO DI UMANITA'
E DEVONO TENDERE ALLA RIEDUCAZIONE DEL CONDANNATO."
2) Porre maggiore attenzione (nello spirito della Recente Riforma della
Sanità Penitenziaria) alla CONDIZIONE ESISTENZIALE DEI
DETENUTI (ed, in particolare, dei GIOVANI), con specifico riferimento
ai problemi socio- sanitari degli stessi; desidero evidenziare, in
particolare, che i rilievi statistici (riferiti al marzo 2006) hanno
dimostrato quanto segue:
- STATO DI SALUTE COMPROMESSO: 13 PER CENTO (7 PER CENTO DELLA POPOLAZIONE
LIBERA)
- TOSSICODIPENDENZA: 21,54 PER CENTO
- MALATTIE EPATO- BILIARI (IN PARTICOLARE: EPATITE B e C): 10,9 PER CENTO
- DISAGI PSICHICI: 20,0 PER CENTO
così suddivisi:
DEPRESSIONE: 10,25 PER CENTO
ALTRE PATOLOGIE MENTALI: 6,04 PER CENTO
MALATTIE NEUROLOGICHE: 3,0 PER CENTO
DETERIORAMENTO PSICOLOGICO: 0,8 PER CENTO.
3) Rieducare i detenuti, AVVIANDOLI A LAVORI DI
PUBBLICA UTILITA' (ad esempio: Pulizia delle spiagge e torrenti,
Prevenzione di incendi, Opere di risanamento ambientale), anche in accordo
con le Associazioni di Volontariato; ovviamente, la scelta operativa dei
detenuti va fatta con adeguati criteri selettivi e con la dovuta
sorveglianza da parte degli Agenti di Polizia Penitenziaria.
A mio modo di vedere, dobbiamo percorrere questa strada, perchè mi sembra
oltremodo giusto che i detenuti paghino, con il lavoro, il debito materiale
e morale che essi hanno contratto con l'intera Società.
IN TEMPI RAGIONEVOLMENTE PIU' PROLUNGATI:
1) Provvedere all'ESPULSIONE DI UNA PARTE DEI DETENUTI
STRANIERI, ovviamente previ accordi collaborativi con i vari Stati di
Provenienza, ricordando, tuttavia, che la Disciplina Legislativa Italiana
prevede l'espulsione soltanto per i carcerati condannanti ad una pena
detentiva inferiore ai due anni (fattispecie che, oggi, riguarda circa 4.500
detenuti stranieri).
2) Avviare PROGETTI PER LA REALIZZAZIONE DI STRUTTURE
ALTERNATIVE AL CARCERE, nelle quali custodire Persone oggetto di
Indagini o in Attesa di Giudizio o a Fine pena, per reati non comportanti
rischi particolari per la collettività.
La realizzazione di queste innovative strutture (auspicata, da anni, da
Diego Novelli) comporterebbe, oltre ad indubbi vantaggi di
ordine etico - sociale, anche risparmi economici, in quanto l'edificazione
di una struttura di questo tipo condurrebbe ad un costo valutato pari ad un
ventesimo rispetto a quello necessario per un carcere tradizionale.
La concretizzazione di questa lungimirante proposta è, tuttavia, ancora
lontana, perchè, ricordando le parole di Angiolo Marroni
(Coordinatore della Conferenza Nazionale dei Garanti dei Detenuti):
"LA QUESTIONE FONDAMENTALE E' CHE SENZA LA RIFORMA DEL CODICE PENALE I
PROBLEMI DEL NOSTRO SISTEMA PENITENZIARIO RIMANGONO.
6 Novembre 2008
Aldo Pastore
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