TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
Lettera a Trucioli/<Lui ha
già pagato con la giustizia, i motivi sono ben altri>
La mannaia di Acquilino, ex sindaco:
<Perché non voterò Renato Zunino> <Da anarchico e comunista, a fresco sostenitore di imprenditori del cemento. Ha scoraggiato la candidatura di Durante e sta con chi vuole modifiche al Piano urbanistico per favorire abitazioni nella fabbrica Olmo, nelle ex colonie milanesi e bergamasche. Mi dispiace scriverlo, anche se è stato lui a candidarmi nel 1995>
di Sergio Acquilino
Non voterò Renato Zunino
alle prossime elezioni amministrative per il Comune di
Celle Ligure.
Prima di spiegarne il perché voglio subito precisare che non ho
intenzione di candidarmi a sindaco per cui le considerazioni che
farò non hanno lo scopo di lanciare una mia candidatura alternativa.
E sulla mia decisione di voto non ha pesato neppure, se non in
minima parte, la condanna patteggiata da
Renato Zunino 16 anni fa
per abuso di ufficio (vecchia formulazione, molto più ampia e
generica dell’attuale).
Ritengo che quella vicenda si sia chiusa in allora e che
Zunino abbia pagato con
quella condanna, sia pure patteggiata, il suo debito con la
giustizia, come già ebbi a dire in passato, anche se per alcuni essa
non rappresenta certo un bel biglietto da visita.
Quello che conta però non è tanto ciò che un candidato ha fatto in
un oramai lontano passato, quanto piuttosto ciò che egli ha fatto
negli ultimi tempi e, ancora di più, ciò che egli propone di fare
per il futuro, se eletto.
Ed è proprio con riferimento a ciò che
Renato Zunino ha fatto
negli ultimi 3 o 4 anni e, a maggior ragione, a ciò che ha inserito
nel suo programma elettorale che ritengo di non potergli dare il mio
consenso.
In questo periodo infatti l’amministrazione comunale di
Celle è stata oggetto di
pressioni politiche non indifferenti da parte di alcuni imprenditori
che, essendo interessati a speculazioni edilizie, chiedevano di
modificare in varie parti ed a loro favore il
Piano Urbanistico Comunale
che avevamo unanimemente approvato quando io ero sindaco.
Mi riferisco non solo e non tanto al rilevato ferroviario, quanto
piuttosto alla zona delle ex colonie milanesi e bergamasche ed alla
fabbrica Olmo.
Per le ex colonie milanesi un imprenditore, dopo l’aggiudicazione
della gara per la gestione delle strutture indetta dalla
Regione Lombardia, ha
chiesto di modificare la destinazione di uso di parte dell’area per
realizzare residenze, mentre il piano urbanistico (ed il bando
regionale) consentiva soltanto un utilizzo turistico o produttivo.
Per la fabbrica Olmo i
proprietari hanno chiesto di poter aumentare notevolmente il volume
destinato ad abitazioni da ricostruire al posto dello stabilimento
(che invece per il piano vigente doveva esser ridotto ai
2/3 dell’attuale) e, ciò
che è più grave sul piano sociale, di eliminare la norma che
imponeva loro di trasferire l’attività industriale in altra zona del
paese, garantendo il mantenimento dei livelli occupazionali
esistenti al momento dell’adozione del
Piano Urbanistico Comunale.
Ebbene, rispetto a queste indebite pressioni, volte soltanto o
principalmente ad aumentare a dismisura le rendite immobiliari senza
curarsi né dell’economia turistica e commerciale del paese né dei
posti di lavoro, Renato Zunino,
con tutta la sua influenza sia rispetto al sindaco che all’interno
del Partito Democratico,
ha tenuto un atteggiamento possibilista, se non di aperto sostegno
alle istanze dei privati.
Non solo, ma con riferimento all’altra zona oggetto di appetiti
speculativi (quella delle ex colonie bergamasche)
Zunino ha addirittura
inserito nel suo programma la possibilità di modificare il piano
urbanistico per trasformare le colonie in abitazioni.
Io ho ricevuto sulla stampa varie accuse con riferimento alle
vicende del rilevato ferroviario, alle quali, non avendo nulla da
nascondere, prima o poi ho intenzione di replicare puntualmente, ma,
curiosamente e nello stesso tempo, parte dell’attuale
amministrazione e Renato Zunino
mi accusavano di avere redatto un
Piano Urbanistico Comunale troppo restrittivo, che impediva
nuove edificazioni.
Poiché sono ancora del tutto convinto che, anche in ragione della
sua economia turistica, il territorio del comune di
Celle non abbia bisogno di
ulteriore espansione urbanistica e che una amministrazione sana e
onesta non debba piegarsi al volere della grossa speculazione (zona
Olmo, ex colonie,
Roglio?, ecc.) non mi
sento di votare per Renato Zunino
alle prossime elezioni amministrative.
Non lo voterò infine per un importante corollario politico di queste
sconsiderate scelte programmatiche, ovvero la rottura dell’unità con
la sinistra cellese e il parallelo coinvolgimento nel Comitato della
lista Insieme per Celle di persone di destra
Egli infatti, ben sapendo che sulla zona
Olmo e su quella delle ex
colonie la sinistra non avrebbe mai acconsentito a premiare la
speculazione privata, ha deliberatamente portato avanti una
strategia di rottura che gli consentisse mani libere in questo
senso.
E con lo stesso obiettivo egli ha poi fatto di tutto per scoraggiare
la candidatura di Giovanni Durante
alle primarie, fino ad ottenerne l’abbandono, riducendo le primarie
a una farsa e costringendo di fatto altre persone serie, come
Michele Beltrami, ad
uscire dal comitato che sosteneva la lista.
Ho riflettuto molto prima di scrivere queste note, anche perché con
Renato Zunino ha avuto un rapporto politico che, con varie
sfaccettature, è durato 30 anni e mi dispiace che lui, da quasi
anarchico e comunista convinto quando l’ho conosciuto, sia finito a
sostenere gli interessi di qualche imprenditore del cemento.
Mi dispiace anche perché è stato lui a propormi di candidarmi a
sindaco nel 1995 e durante tutto il mio mandato si è comportato dei
miei confronti con estrema correttezza e non ha mai cercato di
esercitare alcuna pressione sulle mie scelte, seppure in allora già
svolgesse l’attività di consulente.
Ed è proprio in virtù di questi rapporti, e delle capacità politiche
e amministrative che in passato ha saputo dimostrare, che sarebbe
utile se ripensasse alla sua candidatura, nonostante il plebiscito
delle primarie.
Sarebbe infatti importante e credibile se il
Partito Democratico
cellese riuscisse a trovare un nuovo candidato (o candidata) che non
abbia vissuto le polemiche politiche e amministrative di questi
ultimi anni e che possa garantire il mantenimento degli attuali
vincoli urbanistici nella zona delle ex colonie, della pineta della
Natta, di Olmo e di
Roglio, aggregando attorno
a sé persone serie ed oneste.
Ci sono infatti nel paese forze nuove, anche tra coloro che stanno
lavorando per liste alternative a quella di
Renato Zunino (ma non di
certo nell’attuale minoranza consiliare), che meriterebbero di
essere coinvolte in un progetto di ampio rinnovamento che sappia
salvaguardare tutto ciò che di buono (ed è veramente moltissimo) è
stato fatto a Celle
dalla sinistra dal 1975 in avanti.
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