TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
Trucioli ha “scoperto” Il Seme, opera da Alassio a Loano, grazie ad
un sacerdote
Un bacio, un grazie
dai
bimbi del Tibet e della Georgia Il presidente Ivana Giusti: raccogliamo
mobilio, vestiario.
Sede all’asilo “Simone Stella”. Anche due medici tra gli animatori.
Cercasi volontari Loano – Le belle notizie, le buone azioni che spesso non fanno notizia. Non è la prima volta che capita. Non sarà l’ultima. Il flash: l’attività de “Il Seme”, cultura, ricerca spirituale, impegno sociale “no profit”. Il frutto maturo, la raccolta: invio di container per l’Ucraina, il Nepal, la Georgia recentemente sconvolta dalla guerra. I protagonisti: un gruppo di volontari di ispirazione cattolica, di impegno sociale, senza discriminazione di carattere politico-religioso o di razza. L’anima del gruppo: Ivana Giusti, presidente. Con lei, il marito, già medico di ortopedia al Santa Corona.Un po’ di storia per spiegare la genesi de “Il Seme”. Da più di 40 anni, ad Alassio, si organizzavano carichi umanitari in favore delle popolazioni più bisognose dell’Africa e dell’Est Europa. L’organizzazione faceva capo all’Istituto salesiani, con don Mario Andreoletti. E’ con queste premesse che, nel 2004, prende vita il Comitato “Il Seme”, iscritto all’Ufficio delle Entrate (cf90041930091), con sede legale a Boissano, villaggio Losano 78. La rappresentante legale è Ivana Giusti. Il telefono 0182-98003. Il conto bancario è appoggiato alla Cassa di Risparmio di Alessandria, via Papa Giovanni XXIII, ad Albenga (Abi 06075, Cab 49250, Cin 0 c/c 10049. Dall’esordio dell’attività il Comitato ha raccolto vestiario, scarpe, coperte, mobilio, attrezzi vari. Dapprima il “magazzino” si trovava nella palestra, in disuso, dell’Istituto “Domus Aurea” di Alassio, da qui sono partite le prime “spedizione” per Ucraina, Nepal, Georgia. Il denaro necessario per i “viaggi-trasporto” è sempre stato frutto di donazioni, offerte, o ricavato tramite cene di beneficenza, castagnate, lotterie occasionali. Tra gli obiettivi de “Il Seme” anche le adozioni a distanza. Tutto alla luce del sole, o meglio messo nero su bianco, documentato. Una trasparenza a 360 gradi. Questi i risultati, le cifre. Nel 2004 vengono spediti due containers (Nepal e Georgia) e opere di beneficenza per 3.941, 97 euro. Nel 2005, due container e opere di beneficenza per 11201,75 euro. Nel 2006: due container e opere di beneficenza per 17326,23 euro. Nel 2007: opere di beneficenza per 1785 euro. Nel 2008: 3 gennaio, container umanitario con 10 tonnellate di vestiario, alimenti, mobili, coperte. Nel 2008: 21 giugno, secondo container con 18 tonnellate di aiuti diretto alla Caritas di Tblisi in Georgia. Il totale complessivo fino al 18 luglio ammonta a 39203, 76 euro. D) Come è nata, presidente Giusti, la vostra “vocazione”, da dove siete partiti, grazie a chi… In origine anni di volontariato in quel di Alassio, per conto della Caritas salesiana presso la palestra dell’Istituto San Vincenzo. Dopo gravi motivi di salute del sacerdote Mario Andreoletti, trait-d’union con i paesi dell’Est, nasce “Il Seme”, no profit. Per continuare l’opera e dare una figura giuridica ai carichi umanitari che per problemi doganali e burocratici non solo italiani, altrimenti non potrebbero realizzarsi. D) Quanti soci siete…Io e mio marito siamo i rappresentanti legali. Ci avvaliamo del sostegno , dell’aiuto di tante persone di buona volontà e di cuore, che in silenzio e senza “chiasso” ci consentono di svolgere la missione umanitaria. Tanti cittadini benemeriti. D) Avete una base alla quale far riferimento per le donazioni. Il Comitato, “Il Seme”, usufruisce gratuitamente dei locali presso la Fondazione Simone Stella, proprio nel cuore di Loano. Grazie alla generosa sensibilità del consiglio di amministrazione della Fondazione stessa, del suo presidente, cav. Stefano Ferrari e dell’interessamento del dottor Giuseppe Trucco (per anni medico pediatra, consigliere comunale a Loano a fine anni ’70 ndr). D ) Come siete organizzati, visto che non c’è la corsa al volontariato…Io mi dedico alla raccolta degli alimenti, del vestiario, del mobilio e con alcune amiche davvero encomiabili, selezioniamo, imballiamo, schediamo tutto il materiale raccolto. Finora il Comitato ha usufruito dei rapporti personali intercorsi tra don Andreoletti di Alassio e le varie associazioni dei paesi dell’Est dove inviamo i container. Da Alassio, ad esempio, abbiamo spedito un carico umanitario a Katmandu (Nepal), con materassi ed arredamento per una scuola ed un collegio tibetano. D ) E’ diffusa una qualche diffidenza quando ci sono in ballo onlus e raccolte umanitarie… Non abbiamo intermediari, ma un filo diretto con il destinatario dei carichi. Nessuna intermediazione, nessun intermediario. Per ora non si è presentata l’occasione, ma in caso di necessità ed urgenza siamo pronti ad intervenire anche in Italia, prima però vogliamo avere la certezza della destinazione effettiva degli aiuti. D ) In un momento di crisi economica, di ristrettezze, di borse mondiali a picco, non sarà facile trovare portafogli aperti. Difficoltà serie? Il buon cuore, le opere di bene rallentano, ma per fortuna resistono. Anche se, per dirla fino in fondo, gli ultimi carichi sono stati interamente sovvenzionati da una persona che vuole mantenere un rigoroso anonimato. E poi, con mia sorpresa, la Divina Provvidenza ci fa conoscere sempre persone che si fanno avanti, sconosciute. D ) Qual è, nel complesso, la difficoltà maggiore che incontrate…Sembra strano, eppure non è facile trovare braccia di lavoro gratuito per 5-6 ore per caricare i container. A Loano è difficile trovare giovani anche nell’ambito di gruppi ed associazioni. Per fortuna ci sono i pensionati, i loro parenti, alcuni amici. Noi rappresentiamo una piccola goccia nell’oceano, ma se non ci fosse, il mare ne sarebbe privo…
CARIT AS GEORGIA
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E-mail: caritas-!!:eor!!:ia~caritas.!!:e
Address: 3a Nutsubidze Plateau n,380083 T bilisi, Georgia
Tbilisi,
8 ottobre 2008
Carissimi Amici,
Buongiorno
a tutti. Ieri ho partecipato all'incontro dei sacerdoti, tenutosi
a Tserovani. Lungo la strada, verso Tserovani, si vedevano
i cantieri in costruzione delle nuove casette per gli
sfollati, che il Governo georgiano ha iniziato ad edificare. Questo
è solo l'inizio del grande lavoro da fare per la
ricostruzione, ma è già un buon segno. All'incontro,
ho parlato a lungo dell'emergenza guerra e del lavoro
svolto dalla nostra Caritas Georgia. Il Vescovo e i
sacerdoti, concordano sulla necessità di continuare a
dare da mangiare agli sfollati, ma anche di un nostro
impegno per la ricostruzione. Riteniamo che non sia opportuno
rinnovare i v:ecchi edifici do~ i profughi sono stati
sistemati solo provvisoriamente, quanto piuttosto costruire casette
nuove per le famiglie degli sfollati oppure di aiutare la
popolazione a ristrutturare le proprie case danneggiate
durante gli scontri, nei villaggi della zona di conflitto.
Parlando con alcuni sacerdoti, ho saputo che a Kutaisi sono
rimasti circa 900 sfollati, perche molti sono ritornati ai
propri paesi di origine, mentre nella città di Gori c'è
ancora la "tendopoli"dove, la Croce Rossa Italiana, continua a
distribuire circa 5000 pasti al giorno.
Nei prossimi giorni sarò
brevemente
in Italia, per partecipare ad una conferenza stampa che si terrà
a pamla, lunedì 13 ottobre. Al mio rientro in
Georgia, mi recherò nella zona di conflitto,
possibilmente a Tskhinvali, per valutare la situazione.
Secondo gli accordi presi tra la Georgia e la
Federazione Russa, i militari russi, dovrebbero completare
il loro ritiro dal territorio georgiano, entro il
lO ottobre. Se ciò verrà rispettato, l' accesso al
Sud Ossezia, sarà consentito.
Mi preme ringraziare ancom una volta tutte le persone che ci sono
state vicine anche
in questa ultima settimana e che ci hanno fatto pervenire
le loro offerte per l'emergenza. Grazie di cuore.
Abbiamo presentato alla Conferenza Episcopale Italiana due proposte
di progetto con la richiesta di sostegno. La prima iniziativa
riguarda l'assistenza alimentare ai profughi alloggiati a
Tbilisi, per il periodo invernale. Mentre il secondo progetto,
riguarda la costruzione di casette famigliari per i
profughi o il rinnovamento delle abitazioni danneggiate. Per
la fase della ricostruzione, abbiamo ricevuto promesse di
aiuto da parte delle diverse Caritas nazionali (tramite
l'appello lanciato dalla Caritas Internationalis). Anche
Renovabis (Germania), e la Caritas Polacca saranno
disposte ad erogare contributi per la ricostruzione. .
Nel mese
di novembre, sarò in Italia e farò il possibile per
raggiungere diverse città, perche mi preme incontrare più
persone possibili, per esprimere di persona a tutti, la
nostra gratitudine e la riconoscenza delle persone che avete
aiutato e che, grazie a Voi, hanno ricevuto e
continuano a ricevere tutti i giorni, pasti caldi,
farmaci, vestiario, altri beni di prima necessità, e
tanta assistenza e conforto. Grazie di nuovo per tanta
solidarietà concreta ! Un sincero GRAZIE a tutti!
:--l
~
Padre Witold Szulczynski Direttore di Caritas Georgia |