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Lettera a Lucia Annunziata/ E ai lettori di Trucioli Savonesi

<Voterò Veltroni tramite Di Pietro

senza dimenticare Il Partito del cemento>

Riflessioni ad alta voce sulla casta. Il libro. Il silenzio. Savona

di Carlo Gambetta*


Carlo Gambetta

Ho ascoltato tutto il discorso di Veltroni, sabato 25 ottobre,a Roma. Bel discorso, nella forma, accettabile per chi, come me, sta dalla sua parte, generico quanto basta, tono ottimista, ispirato e con quant’altro possiamo trovare nei discorsi dei nostri politici.

Devo dire che (purtroppo, a mio parere), su questo piano, Berlusconi è incomparabilmente migliore, irraggiungibile.

Così io, che sto dalla parte di Veltroni, ho mestamente cercato di trovarci qualcosa di concreto. Ho trovato un “basta con interventi della politica nelle banche”. Ottima cosa, ma subito mi è malignamente venuto in mente i nomi di Fassino e D’Alema, poi, di conseguenza, la perentoria reazione di Casini a proposito del caso Unipol: (ma come, ora i comunisti devono “avere” una banca e noi no?) Senza soldi non si può fare politica, Berlusconi purtroppo ce l’ha di suo,e noi non possiamo permettere questa ulteriore“ingiustizia”.

 Poi mi è venuto in mente Craxi che aveva sistemato il disastrato PSI di Nenni perfezionando il sistema delle tangenti sui lavori pubblici. Sistema che poi si è evoluto nel “diritto acquisito” dei politici in genere di lucrare, comunque, sulle risorse pubbliche. Sistema sopportabile nei beati anni ‘80 di crescita economica, quando ce n’era per tutti (meno che per sistemare il debito pubblico,  ma ora non ce n’è più per nessuno, perché la Cina è inaspettatamente arrivata, ma da destra, non da sinistra come auspicavano le scritte sui muri “la Cina è vicina” della sinistra?).


Lucia Annunziata
Non voglio farla lunga, ma devo aggiungere, come ligure, che non è solo una questione di soldi per tangenti mala amministrazione: qui si monetizza tranquillamente l’Ambiente compromettendone irreparabilmente, nel tempo, il valore, e questo, a mio parere, è ben più grave.
Leggete “Il partito del cemento” il recente libro di Marco Preve e Ferruccio Sansa
. C’è spiegata l’unione di ferro della “rossa” Liguria con il “bianco” Scaiola. Con nomi e cognomi, senza smentite.

E che dire del sindaco DS di Savona che “per procurare al comune gli oneri di urbanizzazione” acconsente a una colossale lottizzazione privata lungo il mare con al centro la torre Fuksas (ormai ben nota a livello nazionale). Nell’interesse immediato di pochi e poi chi s’è visto s’è visto.

Conclusione: ce lo vedete Veltroni a porre rimedio a questa situazione?. Non c’è riuscito Prodi, non ci riuscirebbe neanche Berlusconi, sempre che lo volesse, (in tal caso lo voterei senza dubbi).  Ma lui, tranquillo, oltre a curare i suoi legittimi interessi deve pur restare in Europa, e tenere il bilancio in ordine. E quindi, proprio come Prodi, invece di far pagare le tasse ai grossi redditi che le evadono (troppo difficile) o sottrarli alla Casta (suicidio politico immediato) li sottrae alla ricerca, alla scuola, alla giustizia, senza speranze per i salariati. Ci dà il contentino di Brunetta,assolutamente positivo ed accettabile, ma che di soldi ne porta pochini.

Quando Veltroni accettò l’alleanza di Di Pietro mi sembrò un segnale di un tentativo antiCasta. Lo sostenni, insieme a tanti, col voto. Poi ho condiviso la sua scelta di non fondersi col DS: visto che per non pochi di loro era fumo negli occhi, avrebbero fatto di tutto per neutralizzarlo, con quale vantaggio per il DS potete immaginarlo. Prodi insegna. Questo, naturalmente, a Lei, signora Annunziata, nell’intervista di domenica 26, “in mezz’ora”, non poteva dirlo, non sarebbe stato politicamente corretto. Ho l’impressione che Lei, che leggo e ascolto con assiduità, nell’intimo non sia d’accordo, ma io continuerò, come male minore, a votare per Veltroni attraverso Di Pietro, in coerenza con le mie opinioni qui sopra riassunte.   

   

   Carlo Gambetta *

Per 15 anni sindaco democristiano di Noli, comandante di nave in pensione.