Il centrodestra vuole
la fine della Provincia
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SAVONA L STAMPA
E’ partita la corsa alla registrazione dell’invettiva
del presidente contro i suoi ex alleati del
centrosinistra. I rappresentanti di tutti i partiti si
sono affrettati a chiedere copia dell’intervento in
Consiglio per utilizzare le «porcherie» citate da
Bertolotto nelle sedi opportune. Gli esponenti del
centrosinistra sono alla ricerca di eventuali prove per
una richiesta di danni mentre il centrodestra pare che
con le «porcherie» intenda montare la prossima campagna
elettorale con manifesti giganti.
Mentre la sinistra si lecca le ferite e cerca i 13
dimissionari per sciogliere anticipatamente il Consiglio
provinciale, si è rimessa in moto la diplomazia per
indurre Bertolotto ad approvare in giunta la modifica
del Piano dei rifiuti con l’inserimento di Passeggi.
Questo potrebbe spiegare perchè il Pd non abbia dato
subito le dimissioni per liquidare la giunta
provinciale. I moderati del Pd sperano di poter ancora
di concordare alcuni provvedimenti più il bilancio prima
di chiudere la pratica. Domani sera però Rifondazione e
gli altri alleati potrebbero imporre lo scioglimento
immediato.
Nel frattempo il centrodestra rende l’onore delle armi a
Bertolotto e anticipa il motivo conduttore della
campagna elettorale in un comunicato firmato da Bellasio,
Bracco, Nicolick e Maineri: «Pensavamo di aver visto di
tutto in politica, invece abbiamo toccato con mano che
al peggio non esiste limite - dicono i consiglieri del
centrodestra -. La seduta del Consiglio Provinciale del
30 ottobre rimarrà negli annali della vergogna e dello
squallore: il Presidente, oramai uscente si e’ tolto
parecchi macigni dallo stomaco, spogliando una
maggioranza di sinistra, di tutti i veli che creavano
illusioni metafisiche. Con la sua lunga requisitoria,
Bertolotto ha avuto uno slancio di coraggio e di
sincerità, e a nostro parere ne e’ uscito, dal punto di
vista umano, ingigantito».
Prosegue il centrodestra: «La maggioranza, già da mesi
deteriorata nelle sue componenti, all’opposto, ne e’
uscita totalmente distrutta e priva di totale
credibilità di fronte all’elettorato, impegnandosi in un
cannibalismo feroce. Dopo questi anni di amministrazione
inefficiente, non sappiamo quale cittadino possa ancora
dare il proprio consenso ad una coalizione con queste
connotazioni. La giunta, schiava del settore più estremo
della sinistra, si e’ compiaciuta in questi anni della
sua inefficienza, muovendosi su strategie obsolete e
errate, totalmente staccata dalla realtà, investendo
risorse economiche in progetti effimeri ed
inconsistenti. Unica soluzione: già da noi detta e
ripetuta, tutti a casa ! I consiglieri della maggioranza
di sinistra, i loro inutili satelliti, i loro fanti, i
loro esperti e consulenti, la giunta, si prendano,
tardivamente, le loro pesanti responsabilità e
rassegnino le dimissioni liberando i cittadini dalla
loro scomoda presenza».
Retroscena
Le prime scelte Pasquale-Borgo hanno detto no
Vaccarezza-Boffa
Corsa dei secondi per Palazzo Nervi
ERMANNO BRANCA
SAVONA
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In prima battuta Pd e Pdl per
la corsa alla Provincia della prossima primavera
avevano pensato a due esponenti del mondo
imprenditoriale: Riccardo Borgo presidente
nazionale dei Bagni marini per il centrosinistra
e il direttore dell’Unione industriali Luciano
Pasquale per il centrodestra. Dopo i rifiuti più
o meno netti delle due prime scelte, entrambi
gli schieramenti hanno cominciato a vagliare le
possibili candidature degli iscritti di partito.
Il Pd si è orientato verso il consigliere
regionale Michele Boffa che anche candidandosi
in Provincia in un momento poco favorevole per
la sinistra, avrebbe comunque il «paracadute»
del posto conservato in Consiglio regionale.
Sull’altro fronte il candidato naturale è il
segretario provinciale di Forza Italia Angelo
Vaccarezza che non a caso ha cominciato a
prendere confidenza con la poltrona da
presidente. |
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