il caso
L’imponente palazzo
al centro di un convegno
della Consulta Culturale
IVO PASTORINO
Per Palazzo Santa Chiara
un destino molto incerto
SAVONA LA STAMPA
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Quale sarà il destino di Palazzo Della Rovere
sino a qualche anno fa sede di questura e tribunale? Un
interrogativo angosciante, visto quando accade nella nostra
città agli edifici storici, un esempio per tutti l’ex ospedale
San Paolo e il San Giacomo. La Consulta Culturale savonese si è
fatta carico del problema e ha organizzato per domani, sabato,
alle ore 16, nella sede della Campanassa un incontro-dibattito
aperto al pubblico sul tema «Edifici storici di Savona: quale
futuro?», dedicato a Palazzo della Rovere. Si tratta del più
grande edificio del Centro storico di Savona, fatto costruire
nel 1495 dal cardinale savonese Giuliano della Rovere (futuro
Papa Giulio II) su progetto del celebre architetto fiorentino
Giuliano da Sangallo, palazzo che costituisce un unicum per
l’intera Liguria, con la sua facciata (appena restaurata) a tre
ordini sovrapposti tipici dell’architettura rinascimentale
toscana. Nel 1673 vi si insediarono le Clarisse da cui deriva il
nome di S. Chiara col quale l’edificio è talvolta chiamato.
Relatrice principale dell’incontro sarà l’architetto Maria Di
Dio, della Direzione Regionale Beni Culturali e Ambientali, che
da anni dirige i lavori di restauro dell’edificio. «Come
preciserà la relatrice - spiega l’ing. Rinaldo Massucco,
presidente della Consulta - è stata finora restaurata la
facciata oltre a parte dei vani interni, ma i lavori sono ben
lungi dall’essere conclusi e parecchio rimane da fare; non ci
sono però attualmente prospettive di riuso e riutilizzo del
Palazzo, e in una situazione di stallo come l’attuale pare che
il ministero dei Beni Culturali non sia disposto ad erogare
ulteriori finanziamenti per concludere i restauri». Un paio
d’anni fa avevano manifestato l’intenzione di occuparne una
parte l’Autorità Portuale, la Fondazione De Mari e l’Archivio di
Stato, ma negli ultimi mesi l’Autorità Portuale ha rinunciato,
la Fondazione non ha più precisato le proprie intenzioni. Dal
canto suo, l’Archivio di Stato, sfrattato dalla sede di Palazzo
Pozzobonello, secondo alcuni sarebbe naturale che trovasse la
sua sede definitiva in una parte dei locali proprio di Palazzo
della Rovere. L’importanza dell’edificio è notevole, purtroppo
il tempo passa e il problema del suo futuro rischia di essere
dimenticato. Proprio per questo la Consulta ha organizzato
l’incontro-dibattito con l’intento di informare e sensibilizzare
la cittadinanza e vedere di riuscire a rilanciare la prospettiva
di recupero alla città dell’intero Palazzo.
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