Carisa condannata dal giudice per i soldi usati senza permesso
ferrania
IL SECOLOXIX
ALLA FINE i correntisti Carisa di Ferrania i cui risparmi venivano usati senza controllo da parte della vicedirettrice della banca che loro consideravano come "casa" (appunto la filiale Carisa di Ferrania, a due passi dallo stabilimento valbormidese dove hanno lavorato per una vita) saranno risarciti dalla stessa banca.
È quanto deciso dal dispositivo che ieri il giudice del lavoro Caterina Baisi ha firmato mettendo fine ad un braccio di ferro civile che durava da anni tra otto ex correntisti "traditi" - tutti difesi e rappresentati dall'avvocato Fabrizio Vincenzi - e dall'altra parte la Carisa e la sua vicedirettrice (e responsabile titoli) di allora, Alessandra Allegri.
In realtà nella causa sono poi entrati altri chiamati in causa (l'ex direttore Marcello Pastrengo, la Milano Assicurazioni, i vertici dell'istituto di credito negli anni incriminati, tra fine anni Novanta e i primi del Duemila) ma il loro ruolo e le responsabilità civili sono sempre stati marginali.
La sostanza è invece che ora la Carisa dovrà risarcire ai correntisti le cifre che la vicedirettrice Allegri utilizzò, e in parte tenne per se, speculando e giocando in borsa spesso senza alcun consenso da parte dei risparmiatori. Per quest'accusa (truffa ed esercizio abusivo dell'intermediazione bancaria) la donna era già stata condannata penalmente a un anno e due mesi di reclusione (sentenza però appellata). Ora la banca savonese dovrà pagare somme che vanno dalle poche centinaia di euro (a favore di Anna D.) a circa 20 mila euro (per Serge G.). Tutti importi che andranno poi maggiorati dalla quota di interesse maturata finora.
«È una sentenza che fa finalmente e realmente giustizia - è il commento dell'avvocato Fabrizio Vincenzi - i ricorrenti sono tutti risparmiatori che nella banca avevano una fiducia cieca, quasi incondizionata, e quando il bubbone dei risparmi indebitamente utilizzati esplose vennero trattati a dir poco con sufficienza, senza nessuna considerazione da parte della banca quasi fosse colpa loro essersi fidati. Per fortuna il giudice ha capito tutto questo e deciso a mio parere con giustizia e umanità».
D. Frec.