PIANO COMMERCIO«MOLTE
ATTIVITA’ PREVISTE POTREBBERO NON SOPRAVVIVERE»
Piazza del Popolo in crisi?
Vertice tra Ascom e Comune
I negozianti chiedono che l’area
diventi pedonale
|
[FIRMA]PARIDE PASQUINO LA STAMPA
SAVONA
Commercio e crisi economica, il nuovo piano del Comune e il
futuro di piazza del Popolo con l’abbandono del terminal Acts.
Su questi temi interviene l’Ascom di Savona dopo un vertice che
i commercianti hanno avuto con l’assessore Franco Aglietto e
quello all’Urbanistica Di Tullio. A preoccupare sono soprattutto
le quote previste per nuove aperture - c’è il rischio che non ci
sia mercato a Savona per così tante attività (il caso di piazza
De André è emblematico) - e il caso di piazza del Popolo.
Spiega il presidente dell’Ascom Savona, Fiorenzo Ghiso: «Vi sono
zone della città che rischiano di diventare sempre più
abbandonate e citiamo, ma sono tutte importanti, Piazza del
Popolo, dove i commercianti sono preoccupati per il futuro
spostamento del terminal dei bus e chiedono fin da oggi garanzie
sul futuro. Agli assessori Aglietto e Di Tullio è stata chiesta
la pedonalizzazione della zona tra via Paleocapa, via Monte
Sisto e via IV Novembre e di via Monti per ospitare spazi per
bambini ed altre iniziative, ma soprattutto il ritorno in quegli
spazi e nelle vie Guidobono e Montenotte del mercato del lunedì,
quando ne verrà effettuato lo spostamento. Questa iniziativa è
già stata sostenuta da una raccolta di firme a cui hanno aderito
anche molti residenti».
Prosegue Ghiso: «Le iniziative nostre e del Comune che stiamo
portando avanti con l’organizzazione di manifestazioni
domenicali, unite all’apertura di un certo numero di negozi che
affrontano ulteriori spese senza un ritorno immediato, aiutano
ad incrementare l’afflusso in Savona di nuove presenze, ma
servono certamente interventi più strutturali».
E conclude: «E’ necessario mettere mano al più presto al piano
commerciale che la legge regionale impone, in quanto riteniamo
debba essere fatta una attenta valutazione sul rapporto tra il
prodotto interno lordo della città e le superfici delle attività
commerciali esistenti sommate a quelle che dovrebbero sorgere
sugli spazi previsti nelle nuove costruzioni. Riteniamo infatti
che, con la situazione economica attuale questo rapporto non sia
sufficiente a garantire la sopravvivenza di tante attività, e
gli spazi previsti non possono essere solo opportunità
commerciali per agevolare immobiliaristi e costruttori». |
vigili
allontanano
i balordi sdraiati
sulle panchine
CLAUDIO VIMERCATI
Piazza del Popolo, giro di vite
contro vagabondi e teppisti
SAVONA
|
|
I giardini di piazza del Popolo, ostaggio di
balordi e vagabondi, che bivaccano sulle panchine, abbandonano i
rifiuti dove vogliono, quando non si lasciano andare a gesti
teppistici. Sono scene quotidiane. Scene che sollevano
periodicamente le proteste degli abitanti del centro e di chi
vorrebbe poter godere in tutta tranquillità di uno degli angoli
di verde più belli della città (soprattutto da quando è stato
restaurato).
I balordi che la fanno da padroni, però, da ora in avanti non
avranno vita facile. Il comandante della polizia municipale,
Igor Aloi, ha infatti disposto una sorta di presidio giornaliero
nei giardini di piazza del Popolo, con controlli mirati e severi
che sono già scattati nei giorni scorsi. «Vogliamo dare un
segnale - commenta Aloi - per fare capire che in piazza del
Popolo non vogliamo più tollerare la situazione di degrado che
si è venuta a creare ormai da tempo». Il piano dei vigili urbani
prevede l’allontanamento immediato dei vagabondi che bivaccano
sulle panchine, multe e denunce nei casi più gravi: se cioè
abbandonano i rifiuti anzichè metterlini negli appositi
contenitori (la contravvenzione prevista è di venticinque euro)
oppure si lasciano andare a gesti teppistici.
La battaglia si preannuncia, comunque, lunga e difficile. Due
anni fa, infatti, c’era già stato un drastico giro di vite da
parte della polizia municipale, dopo che le statue dedicate ai
quattro pittori savonesi, Gerolamo Brusco, Carlo Giuseppe Ratti,
Filippo Martinengo e Giuseppe Frascheri, che si trovano nei
giardini, erano state bersaglio di un gesto a mezza strada tra
l’atto vandalico e quello goliardico: qualcuno aveva pensato
bene di dare un tocco, come dire, di «Pop Art» alle sculture,
aggiungendo quali nuovi ornamenti volgari bottiglie (vuote) di
birra. I buontemponi non le avevano piazzate a caso. Si erano
piuttosto ispirati a una «logica» artistica, facendo bene
attenzione che non stonassero e si adattassero alla piega di un
braccio o di una gamba, alla postura della statua.
La polizia municipale aveva poi scoperto che una delle statue
(quella dedicata a Filippo Martinengo) era senza una mano (ma
l’amputazione forse era di vecchia data), mentre un’altra
(quella di Giuseppe Frascheri) mostrava in alcuni punti delle
macchie e degli aloni che sicuramente dovevano essere stati
lasciati dalla birra colata da una bottiglia. Quei controlli, un
effetto lo avevano poi sortito: le statue, infatti, almeno
quelle, da allora sono state lasciate in pace dai vagabondi.
|
|