Malacalza: "Ho chiuso con i Messina"
 
"Su Ferrania hanno sbagliato loro. Ora vadano avanti da soli..."
 
I nodi dell´industria
 
La Repubblica
 
Sulla rottura definitiva decisiva anche la resa dei conti in Confindustria
 
NADIA CAMPINI

PER Malacalza la partita Ferrania è chiusa. Archiviata con una sconfitta la battaglia per l´elezione a presidente di Confindustria Genova, Vittorio Malacalza sbarra la strada a qualsiasi ipotesi di accordo con il gruppo Messina per la riconversione della Ferrania di Cairo Montenotte. «Il tempo del dialogo è scaduto», titola una nota rilasciata ieri da Malacalza, che dopo mesi di malumori si toglie qualche sassolino della scarpe e spiega perché ormai la ricucitura con i Messina è impossibile. Malacalza si richiama alla «coerenza» e alla «correttezza nel comportamento imprenditoriale», per rievocare la storia della vicenda Ferrania. «Dopo il mancato successo del primo piano di rilancio - ricorda l´imprenditore siderurgico - era necessario avere un´idea nuova e forte, che si concretizzò nel progetto di un laminatoio da costruire con un partner internazionale del livello di Baosteel, che è il quinto produttore mondiale di acciaio», un progetto «studiato e finanziato dalla famiglia Malacalza assieme a Baosteel». «E´ proprio sui questa iniziativa - attacca ora l´imprenditore - che la famiglia Messina, socia nella Ferrania, ha accampato diritti inesistenti. Di fronte alle richieste di partecipazione in una vicenda estranea all´idea primaria, si è creata una rottura in assemblea tra i soci».
E´ proprio su questo che nei mesi scorsi si è consumato il divorzio, ratificato dal fatto che l´aumento di capitale di Ferrania è stato sottoscritto solo dai Messina e non da Malacalza e Gavio, lasciando ai Messina tutta la Ferrania. Ci hanno provato anche le istituzioni a mettere pace fra i contendenti, a suo tempo il presidente della Regione Claudio Burlando aveva lavorato per una ricomposizione, ma ormai questa idea è del tutto tramontata. Malacalza sottolinea nella sua dichiarazione che nonostante i Messina abbiamo proclamato la certezza di portare avanti di piani del laminatoio, «allo stato attuale dei fatti non risulta siano stati compiuti progressi in tal senso». E poi arriva la pietra tombale: «Per quanto ci riguarda - dice Malacalza - la vicenda è da noi ritenuta chiusa con la nostra uscita».
Evidentemente se mai ci fosse stata qualche possibilità di ricucire, questa è tramontata con la vicenda della presidenza di Confindustria Genova, dove la bocciatura di Malacalza, superato da Giovanni Calvini, è stata determinata anche dall´appoggio a Calvini del settore marittimo, di cui i Messina fanno parte.
Da parte loro i Messina continuano a sostenere che andranno avanti e ancora l´altra settimana in un incontro all´Unione Industriali a Savona hanno garantito ai sindacati e alle istituzioni che entro un mese presenteranno un piano industriale basato sempre su fotovoltaico, chimica fine, energetico e sul laminatoio.