TRUCIOLI SAVONESI spazio di riflessione per Savona e dintorni
Ma come! Ancora la
piazza! (Chiamate
l’esorcista!)
Mentre il “consenso” dei sondaggi arriva quasi al 70 per cento
(attento,presidente del consiglio: è una percentuale “bulgara”: che ci
sia la mano dei “comunisti”?), studenti e personale della scuola torna
in piazza e si risente parlare di non mai abbastanza maledetto
Sessantotto.
Abbandonati da tutti: in primis dai partiti, ma anche dai sindacati che,
per loro natura ,capiscono ben poco della specificità della funzione
docente e che si sono sempre e soltanto occupati (talvolta anche con
ottimi esiti,ma da tanto,tanto tempo non più!) di remunerazioni e di
nuovi posti di lavoro,comunque ricavati.
Il Presidente della Repubblica, molto saggiamente, consiglia
autorevolmente a non tener duro sui “no” e basta.
Le questioni poste dalla scuola ( e dalla sanità, i due indispensabili
strumenti di formazione e di conservazione dei valori di vita) sono
certo assai gravi. Magari si risolvessero a colpi di computistica
commerciale come fa gelmini! C’è ben altro! Ne va della formazione
giovanile, che è indispensabile, che è fornita dalla classe docente con
la collaborazione di altre agenzie formative (famiglia,società sportive
e, perché no? organizzazioni politiche giovanili: ben vengano, se
democratiche!), classe docente che oggi passa davvero un brutto quarto
d’ora.
Scuola come Alitalia: ritardi su ritardi che si accumulano per decenni,
con flebili lamenti e con “laissez passer” continui, fino…alla svendita
pressochè sottobanco.
Tutti compromessi; riconosciamolo, anche dalla parte….del cuore! La
scuola avrebbe avuto bisogno di competenti, ai vertici e anche noi ci
abbiamo messo….i “nostri”. Abbiamo riempito i ministeri di ispettori (e
nessuno mi ha mai spiegato a che cosa siano utili: quando li ho visti
all’opera….tutto come prima o gestione verticistica), abbiamo voluto i
“nostri” presidi (pardon!”dirigenti scolastici”); abbiamo speso risorse
in “progetti” (!!!), in creazione di “poli”
e simili fantasticherie; non abbiamo sorretto riforme come quella
di Berlinguer per l’insegnamento della storia del Novecento, blindandola
a tempo e non abbiamo spazzato via i pericolosi rimasugli della riforma
Moratti,nata da bassi criteri di computistica finanziaria (tanto chi ha
denaro,le buone scuole se le paga!). Hai voglia ad elencare lacune,
anche dalla parte del…cuore!
Scuola e sanità non dovrebbero avere “politici” al vertice,ma
competenti! Uomini di scuola e di medicina, perché sono enti così
necessari che il loro bilancio non può mai essere ristretto su
funzionalità, ma soltanto, e doverosamente, su sprechi. A ripianarlo,
deve provvedere il prelievo fiscale, che in Italia non è certo indolore,
almeno per chi non paga avvocati per sfuggirlo e li fa….senatori!
Non si va ai vertici del Ministero della Pubblica istruzione con riga e
squadra, ma con idee ed ambizioni formative concrete ed esperte;
altrimenti, si faccia il prezioso silenzio degli incompetenti e si vada
a fare ciò per cui siamo nati.
Non si taglia il tempo pieno nelle scuole elementari quando ormai, in
tutte le famiglie, anche la mamma lavora e deve,in qualche modo (beati
coloro che hanno genitori o suoceri vicini ed arzilli!) provvedere al
bambino che tutta una cultura ha sollecitato a far nascere (e ogni
nascita è sempre un acquisto sociale).
Non si cancellano alla cieca scuolette di paese,tanto,tanto formatrici e
necessarie! (don Milani insegnava in un borgo fuori dalle carte
geografiche e ad una manciata di ragazzi: ne fece degli uomini
completi!).
Non si lascia affogare l’istruzione tecnica infoltendo fino alla pazzia
le classi residuate dallo spoil dei docenti: trentacinque ragazzi
comunque “accorpati” non possono profittare di laboratori a posti
limitati!
Non si risponde al disagio in piazza offendendo:”Non avete
capito!”Pagliaccerie da Sessantotto!” “Sinistra mestatrice!”
e,peggio,l’ultima che ho sentito da gentil (!!!) bocca di ministro:
“Perché protestate,voi liceali?Eppure non vi ho colpiti poi tanto!”
Eccoci, al punto: scompaia la scuola di chi se l’è conquistata da poco
più di una generazione:soprattutto l’istruzione tecnica (tanto non
devono mica “pensare”,i ragazzi “tecnici”! Se pensano,c’è il rischio che
non sentano le sirene del consenso bulgaro (sempre quello di prima!). E
poi, basta la subcultura delle tre “i”. Non vorranno per caso mandare
figli e nipoti, come il presidente del consiglio,alle scuole
steineriane!
Si deprima l’istruzione professionale,regionalizzandola col pretesto che
ogni zona ha specifici economici bisogni di manodopera) e si ricrei
l’antico irriproponibile oggi “Avviamento”
Si tengano gli alunni immigrati a bagno maria in classi-tutte-di-loro,in
attesa che così,senza interazioni coi loro simili cittadini,maturino
come avveniva per Bilbolbul o per faccetta nera alla vista delle nobili
armi degli italiani!
Altro ci sarebbe da dire,ma avviamoci a concludere con qualche
osservazione che vorrebbe tanto essere smentita non soltanto sentendomi
dire,da viale Trastevere,che “non capisco” e che lo faccio apposta a non
capire perché sono dispettoso e….comunista residuo.
a)
tagliare i costi del personale può anche esser cosa buona e giusta se la
ratio ispiratrice è corretta.ma perché non comprendere nel gruppo i
ministeriales (ve la ricordate l’impudente che scelse la prova-Montale
alla recente maturità? Quanta di quella gente,sopravvissuta sempre e
comunque a tutte le politiche spazzolature,ha dei costi proibitivi?
Quanti enti inutili o declassati per l’incipiente e corrosiva povertà
intellettuale che ha,naturalmente dico, invaso aule e cattedre albergano
“elefanti” che sarebbe (sarebbe stato!) indispensabile congedare?
Vorremmo che la computista-ministro ci desse pubblico rendiconto di
queste spese,insieme al “disastro” economico delle “scuolette” che tiene
tanto a chiudere!
b)
E’ uscito un numero speciale della rivista “Italianieuropei” (D’Alema)
sulla scuola e l’ho divorato con sconcerto.Nell’elencare i
saperi,giustamente si citano il linguistico, lo scientifico, il
matematico, il classico, il filosofico, lo storico e l’artistico. Bene.
Chapeau! E il sapere giuridico-economico? Quello no? E’ riservato a chi?
E brava, la parte…del cuore! O è bene che si obbedisca,altrimenti se il
cittadino-non-più-suddito capisce cosa vuol dire “lodo” o che cosa ci
hanno fatto togliendoci anche il diritto alla preferenza scritta da noi
sulla scheda,c’è pericolo che firmi qualche referendum non politically
correct. E poi,si può sempre rimediare tirando fuori, sempre dalla borsa
del passato, il libriccino dell’educazione civica da dare a chi insegna
lettere (non certo a laureati specifici) da usare nei quarti d’ora in
calce al programma di storia.
E se lo dice D’Alema, figuriamoci se gelmini non ci corre a nozze! Salvo
poi definire i casinisti volgari allo stadio di Sofia non fascisti (è
vero, perché il fascismo a scuola si studia, finito Berlinguer, di
scivolata) ma teste vuote, con fare liberatorio! Dante
metterebbe certo quei ragazzacci nel basso,basso inferno, ma
darebbe a certi predicatori le pesanti cappe degli ipocriti.
Con immutata simpatia per ragazzi di scuola e colleghi che esercitano il
dono, faticoso, della ragione
Sergio
Giuliani
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