TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
la mail della settimana/ Gerry Delfino, già assessore alla Cultura,
libraio per passione
<Nuovo ospedale: benefattori dimenticati
la gratitudine non abita più ad Albenga>
L'impegno di Mauro Zunino, Barbero un gentiluomo, bravo a Bertolotto
per le scelte del nuovo polo scolastico. Tabbò, Burlando (smentito
da Neirotti) e il vescovo mi hanno deluso. Ignorati,
vergognosamente, Abbo e Gabriele Ciarlo.
di
Gerry Delfino
Cara redazione di Truccioli
Savonesi, ho letto con interesse il servizio sul dopo-sentenza del
tribunale (vedi.....) per la triste vicenda delle nuove torri
(sventate) ad Albenga. Grazie di cuore per quello che fate e
scrivete. Grazie a Luciano Corrado per il coraggio e soprattutto la
tenacia, per quello che fa ricordare a tanta gente di Liguria e
specialmente quella delle nostre terre di Ponente.
Mi sembra che quasi tutti
oramai abbiano un amante speciale di origine tedesca: ALZHEIMER.
Nessuno ricorda, nessuno pensa, nessuno critica, nessuno riflette,
nessuno usa quel buon senso tanto caro ai nostri padri.
E mi fa proprio venire
voglia di raccontare ai lettori un'altra di dimenticanza! E che
dimenticanza!
Il giorno otto ottobre
scorso sono andato all'inaugurazione del Santa Maria di
Misericordia!!!in via Martiri della Foce e non.........come qualcuno
aveva osato chiamare questa parte di Lungocenta!!!!
Felice, finalmente, di
assistere all'impegno di
Mauro Zunino, orgoglioso di aver fatto parte della
sua giunta, contento di sentire solo una persona:
Angelo Barbero, un vero gentiluomo.
A parte il direttore
Flavio Neirotti, che non ho mai conosciuto, ma mi ha
fatto una buona impressione, chi mi ha deluso sono stati gli altri
oratori.
Il sindaco
Antonello Tabbò che ricorda
Angioletto Viveri( e pensare che proprio luil non
voleva l'ospedale lì, ma a Campochiesa, il business è business)
quasi tralascia il predecessore Zunino
e si perde nel vuoto,"volemose bene".
Il presidente della
Regione,
Claudio Burlando, passa otto minuti a parlare, di
dieci che ne aveva; a parlare di crostatine e di mangiare, fiero che
l'ospedale abbia le sue cucine e quindi niente trasloco di cibo in
contenitori ("panem et circenses" mi sbotta in un orecchio un mio
amico mentre la stessa cosa stavo per dire a lui!!!). Peccato che lo
smentisca subito dopo
Neirotti precisando che le cucine saranno a Pietra
ligure e quindi saranno cibi trasportati con automezzi ad Albenga.
Poi dopo il bellissimo e
commovente intervento di
Angelo Barbero, l'unico che ricorda il passato
glorioso dell'ospedale nato dalla carità cristiana e menziona
due persone che si sono battute per un nuovo ospedale tanti anni fa,
il dottor
Abbo dapprima e
Gabrile Ciarlo, per tutti I VERI ALBENGANESI
"
Gabrì"che tante battaglie fece, amando la sua città,
non solo per l'ospedale, ma anche per l'acqua, per gli arenili, per
la collocazione del porto opposta alla scellerata (il business è
business) idea vadiniana dei viveriani,
E' la volta di
Marco Bertolotto, che si dilunga a parlare del nuovo
polo scolastico che sarà a fianco del nuovo Ospedale, nelle fu
caserme Turinetto. Esprimo a Lui un mio grazie per la sua
irrevocabile decisione e presa di posizione in questa scelta e non
come volevano i viveriani (il business è business) dietro il
Santuario di Pontelungo.
Alla fine arriva il Vescovo
e neppure a Lui viene in mente di ricordare chi ha permesso di
costruire il nuovo Ospedale.
I BENEFATTORI CHE NEI
SECOLI SCORSI HANNO LASCIATO PER TESTAMENTO TANTISSIMI BENI,
CHE , ALIENATI, ORA SONO SERVITI A COPRIRE IL PIU' DELLE SPESE DI
COSTRUZIONE.
Benefattori, che amavano
Albenga; avevano tanto senso civico, quanto il loro credo religioso,
che hanno permesso al nostro nosocomio di passare indenne in
cinquecento e più anni di vita e che sono stati, ora nel 2000, le
colonne portanti, i pilastri materiali della nostra crescita. Ed
oggi sono a malapena ricordati intitolando loro alcuni vicoli,
maleodorosi del centro storico, quasi tutti nel quartiere di San
Giovanni, con saggia decisione dei nostri avi nell'ottocento. Esiste
l'elenco ed, in cuor mio, attendevo che qualcuno ne leggesse i nomi
per trapassare la loro memoria, il loro gesto esemplare, alle nuove
generazioni (era presente una insignificante rappresentanza di
bimbi).
Invece no, il passato si
dimentica, troppo in fretta. Si ha voglia di andare, andare senza
vedere che passi fare e spesso, troppo spesso, non vedere le pietre
d'inciampo!
Un deluso
Gerry Delfino
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