Sfratto bis per la bocciofila «Di qua non ci muoviamo»
l'odissea di un gruppo di pensionati
Anziani in rivolta: dopo il Priamàr cacciati anche dai locali delle Piramidi
IL SECOLOXIX
Savona. «Vogliono mandarci via e farci aggregare a un'altra società. Ma in questo modo non esisteremo più come associazione. E poi quella zona è scomodissima per noi. Non ci muoveremo da qui, a costo che vengano i carabinieri». Un fumo rabbioso si leva dal tavolo dove una decina di giocatori fra i 60 e i quasi 90 anni sono intenti a giocare a scala quaranta. Siamo in una sala della V circoscrizione, sotto all'asilo delle "Piramidi", che da tre anni al pomeriggio ospita un gruppo di appassionati di bocce che, non potendo esprimersi sui campi, hanno dirottato il loro hobby sulle carte. In questa sala senza finestre si consuma l'ultimo capitolo dell'odissea della Nuova bocciofila comunale pensionati, fondata oltre 70 anni fa da ex dipendenti comunali. Gli iscritti all'associazione oggi sono solo 17, i resti del gruppone baldanzoso che fino a tre anni fa si ritrovava sui campi davanti al Priamar a giocare a bocce e a chiacchierare. Poi sono arrivate le ruspe, è stato creato il giardino e, all'improvviso, sono stati sfrattati.
A tender loro una mano è stata la presidente della V circoscrizione, Antonella Frugoni, che ha messo a disposizione dell'associazione un locale di corso Mazzini. Gli intrepridi appassionati di bocce-carte si sentono protetti, anche se una stanza cieca non è mai il massimo delle aspirazioni. Nella bella stagione hanno comunque la possibilità di ritrovarsi in un angolo dello spazioso, verdissimo giardino retrostante. «Ho cercato di far costruire un campo da bocce nel giardino - spiega Antonella Frugoni -. C'erano già le gradinate, ma non è stato possibile per motivi di "promiscuità". Poiché il giardino viene utilizzato dalla scuola materna, assessori e dirigenti scolastici hanno ostacolato il progetto».
A pesare sul capo dei pochi rimasti della Nuova bocciofila comunale pensionati è una lettera dell'11 settembre 2008 firmata dal responsabile del Settore 2 - Risorse tributarie e strumentali del Comune di Savona, Giovanni Librici. «In forza di deliberazione della giunta comunale n. 88 del 3 marzo 2005 - si legge - si approva schema di atto di concessione del locale in oggetto a favore di codesta società per la durata di due anni e canone mensile di 98 euro». «Codesta società non ha mai sottoscritto l'atto di concessione nè corrisposto alcun canone per l'occupazione». La lettera prosegue intimando all'associazione di restituire il locale entro 30 giorni, «avendo la V circoscrizione manifestato la necessità di recuperare spazi». E qui scoppia il putiferio: «Io non ho chiesto nulla» protesta la Frugoni. «Noi non ci muoviamo» si impongono i bocciofili.
Del caso si è occupato l'assessore allo Sport e al Bilancio, Luca Martino, che una settimana fa ha incontrato gli iscritti all'associazione, proponendo una doppia soluzione: trasferirsi nella sede dell'Unione sportiva Letimbro, dove ci sono campi da bocce e locali accoglienti, e prendere in gestione i campi da bocce in piazza delle Nazioni recentemente rifatti e inutilizzati. Soluzione bocciata dagli iscritti alla Nuova bocciofila comunale. «Quel posto è scomodo. Non ci andiamo neppure se ci danno una corriera».
Stefania Mordeglia


«sono ben accettima ci sono regole»
la replica
Savona. «Ho incontrato l'assessore Martino, ho parlato con i rappresentanti della Nuova bocciofila comunale pensionati: siamo ben disposti ad accoglierli, ma le regole sono uguali per tutti». Antonio Prato, presidente dell'Unione sportiva Letimbro, che si trova in via Vittime di Brescia (dietro alla stazione ferroviaria) detta le condizioni: «Per frequentare i nostri locali è necessario iscriversi all'Unione sportiva Letimbro (la tessera costa 23 euro l'anno) e all'Arci (7 euro). Ciò consente a chi frequenta i nostri locali di poter giocare a bocce, a carte, di avere tovaglie pulite e di bere a prezzi scontati». Ufficialmente la Nuova bocciofila comunale pensionati deve dare ancora una risposta, ma mentre giocano a carte i battaglieri "giovanotti" la anticipano a noi: «Se andassimo lì, perderemmo la nostra identità - tuonano -. Perché non mettono un prefabbricato nei campi dalle Ammiraglie?». Ma chi sono i bocciofili "senza fissa dimora"? Agguerriti pensionati che nella vita hanno fatto gli impresari, i contadini, i doganieri, i commercianti. I dieci incontrati sono Onorato Mario Canale (presidente), Ottavio Mestro, Andrea Virgilio, Flavio Claveri, Agostino Abbatiello, Fedele Cassarà, Costanzo Canobbio, Giuseppe Tomè, Stefano Piccollo, Angelo Pollarolo.