TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
Chi si rivede?
bertonato! Sulle pagine de Il Secolo XIX a lezione di qualità con “Enzo” Ricotta
Poi è arrivato quel “libraccio” dal titolo (poco poetico e ancora
meno cristiano) “Il partito del cemento”,
scritto da due giornalisti rompiscatole e scomodi che potevano farsi
gli affari loro (Marco Preve e Ferruccio Sansa)
anziché degli altri. Cosi, dal
giugno scorso, il “beniamino” Vincenzo Ricotta era scomparso
dalle cronache. C’è chi ha telefonato alle redazioni temendo che
fosse accaduto qualcosa di grave. Chi lo incontrava, per Savona e
provincia, lo vedeva abbattuto. E alla fin fine? No, il nostro
“chef”, l’amico mai ignorato dalla buona stampa, non meritava quell’affronto. Lui, geometra, già “apprezzatissimo” amministratore di condomini, in società d’affari e di imprese artigianali e non, non meritava un pubblico “ludibrio”. Tantomeno l’oblio. L’abbandono silente degli amici e dei tanti estimatori. Il 25
settembre ha provveduto Il Secolo XIX a “risuscitarlo”, fare
“finalmente” giustizia tra i mass media. Nessun cenno ai quei
cattivoni, al contenuto del libro (Ricotta pare non abbia
risposto ai “denigratori”), ma un meritato “osanna” al suo piatto
forte: la qualità del cibo nei ristoranti, il rapporto
qualità-prezzo. Loro signori, si che se ne intendono! Enzino
Ricotta ammonisce: non si tirino in ballo solo i ristoranti
cinesi, facciamoci tutti un bell’esame di coscienza. Come non dargli
ragione? Forza Ricotta, fondiamo il “Partito del cibo
ghiotto”, “mangia, mangia” rigorosamente esclusi,
iniziando da Savona, e poi
via via lungo la Riviera e l’entroterra. Intanto accontentiamoci
dell’antipasto, leggendo Il Secolo XIX (vedi….) del 25
settembre, appunto.
Ma perché il
“nostro” Ricotta ha meritato, attirato l’attenzione e i
fulmini dei ficcanaso Preve e Sansa? Per comodità e
completezza di informazione ecco la pagina, 137, dedicata a
Ricotta: <…il rampollo della dinastia dello spumante, Ottavio
Riccadonna, ha capito che la Liguria è una terra feconda.
Cosi è sbarcato anche a Savona. Azzeccando ogni mossa.
Intanto i soci, ben introdotti. Come l’ingegner Francesco Bartoli,
ex presidente del Savona Calcio, e poi Vincenzo Ricotta.
Quest’ultimo è un geometra cinquantenne di origine pugliese
che alla passione per il mattone unisce quella per la buona cucina.
Al punto da essere il rappresentante savonese di Slow Food.
Non sappiamo quanto Carlo Petrini – da sempre dichiarato
nemico di ogni sfruttamento intensivo del territorio -
possa apprezzare questo binomio, ma a quanto pare per
Ricotta non esiste conflitto. Tanto che
nella sua mezza dozzina di partecipazioni societarie ce n’è anche
una, l’agenzia Immobiliare Rari di Savona, che Ricotta
condivide assieme alla titolare di un ristorante, il Suavis,
locale spesso sedi di eventi Slow Food. Insomma affari edili
e culinari che si incrociano.
Comunque
sia, Riccadonna, Ricotta e compagnia, a Savona entrano
nel ramo acquistando un
palazzo nella zona a ridosso del porto turistico dalla società di
Patrizia Giallombardo, moglie del deputato Ds Massimo Zunino. E in questi mesi sono alle prese con un altro ambizioso progetto: sulla collina di Bergeggi stanno trasformando le ex colonie in esclusivo complesso per pochi eletti (mezzo milione di euro per cinquanta metri quadrati più il giardino), il Dominio San Sebastiano. Anche qui nonostante ci si trovi in una delle aree di maggior pregio della Liguria con una vista mozzafiato sulla scogliera di Torre del Mare, nessun dubbio ha sfiorato gli amministratori quando hanno concesso le licenze edilizie>.
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