Ultime manovre, gli assessori vanno da Bertolotto
palazzo nervi, il centrosinistra verso una mozione programmatica
Martedì estremo tentativo per concordare conil presidente tempi e modi della chiusura anticipata
IL SECOLOXIX
IL PROSSIMO MARTEDÌ, una delegazione degli assessori del centrosinistra incontrerà il presidente provinciale uscente Marco Bertolotto. Sarà composta, probabilmente, da Lorena Rambaudi (Pd), Carla Siri (Pdci) e Franca Ferrando (Sd). Sarà l'ultimo tentativo per trovare un accordo sui tempi, sui modi e sui punti programmatici attraverso i quali porre fine anticipatamente alla legislatura. Perché su questo, ormai, non ci sono più dubbi: per il Pd il limite massimo è l'approvazione del bilancio (dicembre-gennaio). Per la sinistra radicale si dovrebbe fare ancora prima. Per tutta la coalizione, tuttavia, sono vincolanti alcuni punti programmatici, a partire dal completamento del Piano provinciale dei rifiuti. E su questa la riunione-fiume di mercoledì sera ha trovato una linea di mediazione.
La strada, si diceva, è tracciata. Martedì l'ultimo tentativo per convincere Bertolotto a riprendere in mano la scaletta di priorità concordata dalla coalizione ai primi di settembre (i rifiuti al primo posto) e per concordare con lui la fine anticipata della legislatura. Se Bertolotto - come è assai probabile - risponderà picche (il presidente ha ripetuto di voler terminare il mandato, a qualunque costo), il centrosinistra si prenderà un giorno di riflessione. Mercoledì o giovedì, il Pd presenterà agli alleati la bozza di una "mozione d'indirizzo" che riassumerà i programmi da portare a termine. Se la mozione soddisferà la sinistra radicale, sarà poi sottoposta al primo consiglio provinciale utile. E sarà la conta. Per verificare, intanto, se la maggioranza esiste ancora: se non c'è più, subito tutti a casa (a meno che Bertolotto non trovi una maggioranza alternativa). Se invece la maggioranza c'è ancora, il voto alla mozione vincolerà il presidente all'esecuzione di quei punti programmatici. Lasciando a lui la responsabilità di decidere: darvi esecuzione, così come dal programma a suo tempo sottoposto agli elettori, e chiudere a breve il mandato. O dire no e assumersi in prima persona la responsabilità politica di chiudere i battenti (o, ancora, di cercare altre alleanze su programmi alternativi a quello sul quale è stato eletto). Se invece sulla bozza Pd non fosse trovato l'accordo, la sinistra radicale potrebbe procedere alla mozione di sfiducia. «Mi auguro - ha detto il segretario Pd Giovanni Lunardon - che esistano le condizioni per trovare un accordo su tempi e priorità. Se non esistono, intendiamo fare chiarezza in consiglio». Il segretario Pdci Claudio Gianetto sottolinea: «Rilevo le contraddizioni del Pd, se sarà possibile faremo la nostra parte per concludere parti importanti del programma. Anche se avremmo preferito la mozione di sfiducia». Marco Ravera, segretario del Prc sottolinea che il Piano dei rifiuti dovrà contemplare anche la parte che concerne «il trattamento del Cdr (il combustibile da rifiuti, ndr). Ma Ravera sottolinea anche il dato politico: tutta la coalizione unita sull'opportunità di mettere fine anticipatamente alla legislatura: «nonostante pressioni indebite esterne e posizioni moderate interne».
An. Gran.