DOPO I SIGILLI AGLI ALLOGGIIL TRIBUNALE AVEVA CONGELATO IL PATRIMONIO DEI RESPONSABILI DEL CONSORZIO

Coop di Pietra, sequestro dei beni

 LA STAMPA
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PIETRA L.
E’ ancora battaglia giudiziaria per l’annosa vicenda del Piano di edilizia popolare di Pietra (zona via Crispi) iniziato nel 2000 e mai completato. L’intervento è finito nel mirino di 21 soci su 55 delle cooperative Alfa Casa, Domus Uno e Toirano Uno che si erano rivolti alla magistratura con un esposto-denuncia curato dall’avvocato Gianfranco Nasuti, che segue gli interessi dei soci anche in sede civile. Ai primi di agosto la Procura della repubblica di Savona (l’inchiesta è coordinata dal procuratore capo Scolastico e dal sostituto Alessandro Bogliolo) aveva chiesto e ottenuto dal gip il sequestro preventivo dei beni del presidente del Consorzio Regionale Cooperative Liguri a cui sono collegate le tre coop, il loanese Renato Gariano, 58 anni, e la moglie Silvana Colombo. I due, a fine luglio, erano stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di appropriazione indebita, falso in atto pubblico, truffa aggravata e continuata.
Il fatto nuovo è che uno dei difensori di Gariano, l’avvocato Fausto Mazzitelli, che cura l’aspetto penale della vicenda, ha presentato una richiesta di Riesame contro l’ordinanza di sequestro preventivo dei beni, di fatto chiedendo il dissequestro del patrimonio stesso. Si è in attesa di conoscere la data di fissazione dell’udienza, nel frattempo la Procura, come da prassi, dovrà depositare gli atti fin qui elaborati.
Sulla vicenda le posizioni dei soci che si erano rivolti alla magistratura (21 su un totale di 55, nell’interesse - aveva specificato l’avvocato Nasuti - «anche di chi non ha aderito») e quelle dei responsabili delle cooperative sono decisamente contrapposte. «Le abitazioni non sono mai state completate. Ai rinvii si sono aggiunti i continui aumenti dei costi. E’ una situazione insostenibile. Fra noi c’è chi forse dovrà rinunciare, perdendo la tanto attesa prima casa e molti soldi», era stato il j’accuse dei soci. Che nell’esposto avevano ad esempio denunciato il lievitare dei costi a metri quadro da 1200 a circa 3400 euro, sottolineando inoltre di essere sempre stati tenuti all’oscuro «dei contenuti e delle garanzie contrattuali degli accordi stipulati dalle cooperative con le imprese costruttrici degli immobili».
In un supplemento di esposto depositato nel luglio scorso, infine, i soci avevano rilevato tra l’altro che «alte cooperative, aderenti alle convenzioni edilizie stipulate con Pietra Ligure, si sono attivate terminando le opere in tempi brevi e mantenendo praticamente invariato il costo degli alloggi rispetto ai prezzi originariamente indicati ai soci». E denunciando anche che in almeno due casi, a soci che nell’aprile 2008 avevano chiesto copia del bilancio 2007 delle rispettive cooperative (Alfa Casa e Domus Uno), il documento era stato rifiutato.