Ciclone Teardo/(puntata n 36)- Il testimone silenzioso del “teardismo”

 


Umberto Scardaoni

Scardaoni, il sindaco-senatore

ai tempi di…che sapeva tacere

 

 Solo chi ha vissuto quel periodo, soprattutto nel Pci- Psi, con un continuo alternarsi di amore-odio-rivalità, può testimoniare i rapporti di Alberto Teardo con i maggiori esponenti locali della sinistra storica savonese. Proseguiamo l’illustruttiva documentazione che emerge dalle interviste che alcuni personaggi (Umberto Scardaoni non fu coinvolto nella Teardo story come indagato o imputato) rilasciarono al mensile economico di informazione “ Prospettive 2000”, edito e diretto dall’autorevole editrice Sabatelli di Savona. Non era ancora esploso lo scandalo, mancava solo un anno. Le indagini erano già iniziate e pochissime persone potevano prevedere il clamoroso epilogo.

Umberto Scardaoni nella intervista (di allora) ignora il “teardismo” imperante, soffocante già in atto ai suoi tempi come documentarono gli atti processuali.

Da non perdere, nella rilettura, il passaggio sulla alienazione delle aree del vecchio San Paolo e la possibile utilizzazione della sede di Corso Italia ai fini pubblici; che Scardaoni escludeva a priori perché <bisognerebbe adattarla ed avrebbe costi enormi>. Sta di fatto che quell’immobile-vergogna, nonostante trombe e puntuali annunci, sta vincendo il guinnes dei primati. I privati corrono con i loro palazzi davanti al Priamar. Il “pubblico” più che lumaca, fa da come i gamberi. Quale sarà la ragione vera?

INTERVISTA AL NUOVO SINDACO DI SAVONA
TANTI PROBLEMI POCHE RISORSE