Solo chi ha vissuto quel
periodo, soprattutto nel Pci- Psi, con un continuo alternarsi di
amore-odio-rivalità, può testimoniare i rapporti di Alberto Teardo
con i maggiori esponenti locali della sinistra storica savonese.
Proseguiamo l’illustruttiva documentazione che emerge dalle
interviste che alcuni personaggi (Umberto Scardaoni non fu coinvolto
nella Teardo story come indagato o imputato) rilasciarono al mensile
economico di informazione “ Prospettive 2000”, edito e diretto
dall’autorevole editrice Sabatelli di Savona. Non era ancora esploso
lo scandalo, mancava solo un anno. Le indagini erano già iniziate e
pochissime persone potevano prevedere il clamoroso epilogo.
Umberto
Scardaoni nella intervista (di allora) ignora il “teardismo”
imperante, soffocante già in atto ai suoi tempi come documentarono
gli atti processuali.
Da non
perdere, nella rilettura, il passaggio sulla alienazione delle aree
del vecchio San Paolo e la possibile utilizzazione della sede di
Corso Italia ai fini pubblici; che Scardaoni escludeva a priori
perché <bisognerebbe adattarla ed avrebbe costi enormi>. Sta di
fatto che quell’immobile-vergogna, nonostante trombe e puntuali
annunci, sta vincendo il guinnes dei primati. I privati corrono con
i loro palazzi davanti al Priamar. Il “pubblico” più che lumaca, fa
da come i gamberi. Quale sarà la ragione vera?
INTERVISTA AL NUOVO SINDACO DI SAVONA TANTI PROBLEMI
POCHE RISORSE
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