Fu
nominato, segnalandosi per gesti di valore a Lucio Vero e
poi a Marco Aurelio, governatore della Britannia, della
Dacia, dell'Egitto, della Siria. Divenne senatore e due
volte console.
Sotto
Commodo, figlio degenere di Marco Aurelio, venne esiliato
perché caduto in disgrazia per tre anni a Vada Sabatia.
Vi
furono due congiure per rovesciare il tiranno Commodo.
Una
ordita dalla sua stessa sorella, Lucilla. La congiura fallì
e i cospiratori vennero messi a morte.
L'altra venne attuata dal capo dei pretoriani e dalla
concubina di Commodo, Marcia Demetriade.
Pertinace vi ebbe un ruolo determinante e quando Commodo
venne ucciso, egli fu nominato imperatore.
Vi
era però un personaggio perfido ed astuto dietro gli
avvenimenti che portarono alla caduta del figlio di Marco
Aurelio.
Dietro tutte le congiure vi era un altro generale: Settimio
Severo che seppe approfittare delle situazioni confuse ed
incerte. Pertinace venne ucciso soltanto tre mesi dopo
l'investitura alla porpora, per opera dei pretoriani. Ma tra
essi vi era un certo Tausio, sicario prezzolato da Severo,
che per primo scagliò la propria lancia a colpire il neo
imperatore, seguito dai suoi accoliti fino ad allora incerti
sul da farsi.
Poi
vi fu la messa all'asta dell'impero romano; vi fu l'ascesa
irresistibile di Settimio Severo.
Anche
il figlio dell'imperatore Pertinace (Publio Elvio junior)
ebbe una vita tragica. Venne fatto giustiziare
dall'imperatore Caracalla, il quale altri non era che il
figlio di Settimio Severo.
I
particolari inediti del libro "Inchiesta sul delitto
Pertinace" riguardano i rapporti di questo statista,
virtuoso e clemente, che aveva avviato una politica di
risanamento economico e di riforme positive (tra le quali,
la distribuzione di terre appartenenti ai latifondisti ai
contadini) con il mondo segreto e
misterioso dei cristiani.
La
sposa di Pertinace, Flavia Titiana era una cristiana.
Altri
particolari inediti che l'autore ha dedotto da avvenimenti
successivi riguardano la storia di Noli.
Come è noto ai ricercatori, venne
scoperto sotto la chiesa di S. Paragorio a Noli, quello che
è ormai conosciuto come il
Tesoro ritrovato
.
Ebbene, la Sovrintendenza per i Beni Culturali della Liguria
ed i suoi archeologi hanno scritto che,probabilmente, la
storia di Noli andrà riscritta.
Finora, si riteneva che la Quinta Repubblica Marinara fosse
stata fondata dai bizantini, i quali avrebbero avuto bisogno
di una cittadina fortificata in un punto strategico per
fronteggiare le invasioni longobarde ed, in epoca
successiva, le invasioni dei saraceni.
Noli
venne, invece, praticamente fondata da Publio Elvio
Pertinace. Nel "Tesoro ritrovato" vi erano monili
appartenenti a case di epoca romana, fatte risalire dagli
esperti al II Secolo d.C. l'epoca, per l'appunto,degli
Antonini.
Vi
erano monete dello stesso periodo, raffiguranti la testa di
un imperatore romano.
Insomma, con ogni probabilità Pertinace decise di mettere un
presidio di legionari romani a Noli. Forse in una cittadina
preesistente (in tal caso, il fondatore di Noli potrebbe
essere Adriano oppure Antonino il Pio)
Ma è
più verosimile che lo sviluppo di quel presidio sia dovuto a
colui che aveva possedimenti a Portus Vadorum ed avesse
quindi interesse a difendere un porto commerciale con torri
di guardia marittime.
"Noli me tangere" era il motto dei legionari a presidio
dell'insenatura strategica: "Non mi toccare!" rivolto a
potenziali nemici. Pertinace con ogni probabilità fece
fortificare il Priamar (la fortezza venne eretta dai
genovesi
intorno al 155O dopo che Savona era stata sconfitta da
Andrea Doria e Sebastiano Fieschi ed il suo porto interrato.
Ma questa è un'altra storia.
Pertinace, insomma, voleva proteggere Vada Sabatia ed ogni
presidio marittimo nelle vicinanze del porto commerciale era
strategicamente opportuno.
Importante anche l'opera di suo figlio che sconfisse i
pirati in una storica caccia marinara avvenutatra Albingaunum (i
pirati si erano rifugiati sulla Gallinara) e porto Noli.
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Franco Ivaldo è giornalista professionista dal 1976 ed ha
esordito a Roma. E’ nato a Savona, ha 68 anni, vive a
Bruxelles. Il libro è edito da Fratelli Frilli Editori.
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