versione stampabile I PROBLEMI SOCIALI DEL FUTURO TRENTOTTESIMA PUNTATA IL DIABETE E LE MULTINAZIONALI DEI FARMACI Aldo Pastore |
-Il Quotidiano "La Stampa", in data 9 Settembre c.a., ha pubblicato un singolare servizio giornalistico, avente per titolo: |
SANITA' PROCESSO ALL' INDUSTRIA " I BIG DEI FARMACI ALLEATI DEL DIABETE" " BLOCCANO LA RICERCA: GUADAGNANO DI PIU' CON LE CURE" Agli amici di "Trucioli Savonesi", che non hanno avuto la possibilità o l' occasione di leggere l' eccezionale intervista concessa da CAMILLO RICORDI (EX DIRETTORE DEI TRAPIANTI CELLULARI AL "TRANS PLANTATION INSTITUTE DI PITTSBURGH" ed ATTUALE DIRETTORE DELLA DIVISIONE TRAPIANTI DEL "DIABETES RESEARCH INSTITUTE DI MIAMI") alla giornalista Daniela Danieli ed il successivo servizio di RAFFAELLA SILIPO, intitolato "DIARIO QUOTIDIANO DI UNA BABY PAZIENTE", mi permetto di rivolgere alcune Considerazioni Preliminari (con relativi dati Statistici) sul "DRAMMA DIABETE TIPO1" e, successivamente, di esporre, in maniera sintetica, il magistrale contenuto dei Due Servizi, per la semplice ragione che, in essi, sono esposte le metodologie attuali per affrontare, nel Mondo, questa malattia ed, in sovrapposizione ad esse, le proposte rivolte verso il futuro e, cioè, verso le più raffinate tecnologie scientifiche, destinate a raggiungere, contemporaneamente, risultati terapeutici più completi (se non, addirittura, definitivi) e significativi risparmi economici per l'intera collettività. - CONSIDEAZIONI PRELIMINARI
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Camillo Ricordi | - A questo punto, ritornano alla nostra attenzione le parole di CAMILLO RICORDI, riportate nell' Intervista sopra citata:
"LA SPERANZA PER VINCERE IL DIABETE TIPO1 RISIEDE NELLA RICERCA SCIENTIFICA SULLE CELLULE STAMINALI; DA QUESTE SI PUO' PARTIRE PER RIGENERARE LE CELLULE BETA CHE PRODUCONO INSULINA." Tuttavia, è assolutamente necessario incentivare la ricerca in questo settore per poter giungere all'impianto nel soggetto diabetico, di cellule staminali; non è difficile comprendere che è indispensabile trovare una fonte illimitata di cellule produttrici di insulina. |
MA, LE MULTINAZIONALI DEL FARMACO (OVVERO QUELLE CON LA POTENZA ECONOMICA PER SVILUPPARE TALI STUDI) INVESTONO NEL SETTORE UNA MINIMA PARTE DI QUANTO POTREBBERO. POCHI GIORNI FA, ALTRE DUE BIG-PHARMA HANNO COMUNICATO IL LORO MANCATO INTERESSE IN QUESTO CAMPO.
ALLE MULTINAZIONALI CONVIENE CONTINUARE AD AVERE PERSONE MALATE ED INVESTIRE IN RICERCA DI NUOVI FARMACI PER AUTOALIMENTARSI; IN ALTRI TERMINI, A LORO NON INTERESSA LA RICERCA PER RISOLVERE DEFINITIVAMENTE IL PROBLEMA. ECCO PERCHE' SAREBBE MEGLIO CHE NON FOSSE LASCIATO IL TUTTO SOLTANTO NELLE MANI DEI PRIVATI". - Le chiare affermazioni di CAMILLO RICORDI non necessiterebbero di ulteriori commenti da parte mia; sento, tuttavia, il dovere di sottolineare alcuni concetti di importanza generale: 1) L'UNICA STRATEGIA DI VALORE UNIVERSALE PER SCONFIGGERE DEFINITIVAMENTE IL DIABETE TIPO1 E' QUELLA CORRETTAMENTE INDICATA DA CAMILLO RICORDI; è bene precisare che, in questi ultimi anni, sono state percorse altre strade di rilevante interesse; ma i risultati ottenuti sono stati di modesto o, addirittura, di insignificante valore; mi riferisco in particolare: a) TECNICA DEGLI ALLOTRAPIANTI (vale a dire: di Isole pancreatiche provenienti da donatori): i risultati sono stati, tuttavia, mediocri e talvolta negativi, perchè si è reso necessario un trattamento a vita (successivo al trapianto) con farmaci immuno-soppressori, con secondari effetti indesiderati; inoltre, si è assistito, nel tempo, al lento deterioramento della funzionalità delle isole trapiantate; b) TECNICA CHIRURGICA DEL BY-PASS GASTRICO: secondo la teoria più accreditata, questa metodologia (che viene ad escludere la prima parte dell' intestino) eviterebbe l'azione negativa di fattori biochimici in grado di scatenare l'insulino-dipendenza; in tal modo, dopo l'intervento, si dovrebbe ottenere l'immediata normalizzazione della glicemia. Questa tecnica operativa ha dato, sino ad ora, buoni risultati nel TRATTAMENTO DELL'OBESITA', ma è ancora controversa la sua efficacia nel Trattamento del Diabete; in ogni caso, un eventuale effetto positivo sarebbe limitato unicamente per i DIABETICI DI TIPO 2, perchè non viene ad incidere sulla genesi, posta alla base del DIABETE TIPO1; c) UTILIZZO DI ORMONI DEL GRUPPO DELLE INCRETINE: si tratta di ormoni, prodotti da alcune cellule presenti nell' intestino, capaci di stimolare la liberazione di insulina da parte di cellule beta del pancreas. Normalmente, esse vengono prodotte ed immesse nel sangue, quando si assume un pasto ed i nutrienti giungono nell'intestino. |
Daniela Daniele | Pertanto, l'utilizzo terapeutico di questi ormoni stimola il pancreas a rilasciare una quota maggiore di insulina, utile per tenere sotto controllo la glicemia. Questa metodologia è, tuttavia, inefficace nel DIABETE TIPO1, perchè, nei soggetti colpiti da questa affezione, le Cellule Beta o non esistono più o non sono comunque in condizione di produrre e liberare insulina; |
d) UTILIZZO DELLA PROTEINA PTB: l'utilizzo terapeutico di questa Proteina si fonda su questo concetto: E' stato scoperto che le cellule beta del pancreas immagazzinano l'insulina in granuli, che si incaricano della sua secrezione; nei soggetti esisterebbe un deficit in questo processo di immagazzinamento, dovuto, a sua volta, ad una carenza di una Proteina, chiamata PTB, la quale giocherebbe un ruolo essenziale nel meccanismo della produzione di questi organelli, che contengono e rilasciano l'insulina. Va precisato, tuttavia, che si tratta di un'ipotesi terapeutica ancora in fase sperimentale, per cui, allo stato attuale, è impossibile esprimere un giudizio sulla reale efficacia nell'impiego di questa Proteina. In questo caso, valgono le osservazioni formulate a proposito delle INCRETINE, vale a dire la sua totale inefficacia nel DIABETE TIPO1, per le motivazioni espresse a proposito di queste sostanze ormonali. 2) IN CONCLUSIONE: L'indirizzo produttivo delle Multinazionali del Settore Diabetologico non contribuisce certamente al progresso della Scienza, ma punta, invece, ad un appiattimento conoscitivo e, di conseguenza, operativo. Bloccare la ricerca serve unicamente a questi grandi complessi industriali a guadagnare di più; è, ancora una volta, LA SPIETATA LEGGE DEL PROFITTO ECONOMICO A PREVALERE SUL DIRITTO ALLA SALUTE ED ALLA VITA DI OGNI CITTADINO; continueremo, attraverso questa strategia, a condannare piccoli pazienti ad essere schiavi dell'insulina e, quindi, a subire anche quattro iniezioni al giorno per poter sopravvivere; ma, nella nostra Italia, sarà anche lo Stato a subire l'arroganza di questo potere economico, perchè la spesa per il mantenimento in vita di questi piccoli infelici continuerà a gravare sui bilanci dello Stato e, quindi, su tutti noi. 3) INFINE: Esiste, nel nostro Paese, la Legge 16 marzo 1987 n° 115, avente per titolo: "DISPOSIZIONI PER LA PREVENZIONE E LA CURA DEL DIABETE MELLITO", di cui mi onoro essere stato il Promotore e Primo Firmatario. Il Comma 3 dell' ARTICOLO 2 recita testualmente:
17 Settembre 2008 Aldo Pastore |