Inchiesta
Al calar della sera
incontri clandestini
fra campi e serre
MAURIZIO FICO
“L’Aurelia a luci rosse
deve chiudere per sempre”
LA STAMPA |
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Soddisfazione ma giudizio rimandato
di qualche settimana, «quando si potranno verificare i
primi risultati», per il decreto del ministro Carfagna
(multe e carcere fino a 15 giorni a prostitute e clienti
che si incontrano in strada), tra gli abitanti che da
decenni convivono con uno dei più grandi mercati del
sesso a pagamento della Liguria. Tre chilometri di
Aurelia o poco più, fra Albenga e Ceriale, che al calar
della sera si trasformano in una lunga vetrina a luci
rosse. Le lucciole sono quasi tutte straniere,
soprattutto romene (circa il 60 per cento), seguite da
nigeriane e albanesi. Numerosi anche i trans.
Di notte si materializzano improvvisamente stivaloni,
trucchi pesanti, minigonne e abiti succinti che
resistono anche al freddo dell’inverno. Diversi motivi
hanno fatto di questa zona una delle capitali della
prostituzione su strada: geograficamente è all’incrocio
di tre comprensori, non troppo lontana dall’Imperiese e
dal basso Cuneese. La Piana, inoltre, già pochi metri
dopo l’Aurelia si apre in un reticolo di stradine e
spiazzi che sembrano fatti apposta per gli incontri
clandestini in auto, fra campi coltivati e serre. Senza
contare che in estate e nei fine settimana la clientela
raddoppia grazie ai turisti.
Un anno fa, esattamente nell’agosto del 2007, il sindaci
di Albenga, Antonello Tabbò, e di Ceriale, Pietro
Revetria, avevano firmato un’ordinanza
anti-prostituzione. «Un’iniziativa presa in tempi non
sospetti che, per molti versi, anticipa il disegno di
legge del ministro. Non si dovrà abbassare la guardia ma
continuare nell’azione di prevenzione e repressione che
ha già dato risultati molto positivi», ha detto Tabbò.
Secondo il sindaco di Albenga, «per contrastare questo
triste fenomeno risulterà preziosa anche un’altra
ordinanza, presa di recente, che prevede controlli
mirati delle locazioni per evitare non solo casi di
sovraffollamento ma anche altre forme di illegalità».
Ennio Fazio, da cinque mesi sindaco di Ceriale, risiede
con la famiglia in una delle zone più «trafficate» del
quartiere a luci rosse lungo l’Aurelia: «Ben venga ogni
azione che possa contribuire a mettere fine a questa
vergognosa situazione. Abito nei pressi dell’incrocio
della Famila, e la gente non ne può più. Ogni sera si
ripetono gli stessi spettacoli, davanti alle nostre case
e ai nostri figli. Il Comune di Ceriale, in
collaborazione con quello di Albenga, è impegnato nei
controlli, soprattutto con l’ausilio di polizia
municipale e carabinieri. Spero che la nuova legge
preveda anche i mezzi per rendere realmente efficaci gli
strumenti coercitivi». Giorgio Moreno, del comitato
civico di San Giorgio, commenta: «Sosteniamo ogni azione
mirata ad arginare il fenomeno, gli abitanti subiscono
da troppo tempo questa vergogna. Molte prostitute sono
romene, quindi comunitarie, e ciò rende ancora più
difficile l’azione delle forze dell’ordine. Il loro
impegno è encombiabile ma senza leggi più severe rischia
di essere vanificato». |
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