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LA DERIVA POLITICA SAVONESE

Antonia Briuglia

Riprendere dopo le ferie è difficile, soprattutto per quelli che come me, ricaricati fisicamente e psicologicamente, vorrebbero mettere in pratica quella insperata “visualizzazione positiva” da condividere con gli altri, con quelli che attendono sempre un improbabile cambiamento.

Purtroppo così non è stato.

Anche questa volta, tornata dai luoghi di vacanza, raccogliendo notizie e idee, mi sono ritrovata a fare i conti con situazioni locali in peggioramento, con rapporti tra le parti sempre più inaspriti e di conseguenza con una politica delle Amministrazioni locali di centro-sinistra sempre più ambigua.

Ormai incapaci di risolvere problemi tragicamente improrogabili, sempre più intenti con ostinazione e ottusità, a perseguire obiettivi di aggressione indifferenziata al territorio tra una cementificazione e l’altra, danno prova di pura idiozia ed arretratezza politica, tornando a scontrarsi per il potere , per le prossime poltrone, certi che questi disastri non scalfiranno le prossime scelte elettorali della gente.

 La politica del centro sinistra affetta sempre più dalla “sindrome di Tafazzi” sta facendo “colare a picco” anche l’ultimo baluardo di credibilità, niente di diverso da ciò che abbiamo visto accadere a livello nazionale.

La Provincia, senza il minimo pudore, mostra quotidianamente sulle pagine dei giornali quello che la politica non deve essere: sterile lotta tra Partiti dove l’ultima parola sta ai Segretari di Sezione o di Federazione, chiamati a dissipare la matassa per le prossime poltrone, per il futuro potere, per le prossime liste, offrendo un servizio gratuito alla compagine di centro-destra che si accinge a raccogliere, senza meriti, i prossimi risultati

Il Comune di Vado ha dato il peggio di quello che si poteva immaginare in tema di democrazia, nelle decisioni prese contro la volontà popolare e nel modo di rapportarsi, con la gente e i movimenti, in tutte le fasi della vicenda Maersk.

 Il Comune di Savona sembra ormai aver collaudato con determinazione l’anti-politica della cementificazione a tutti costi, abolendo concetti conquistati dalla stessa sinistra con fatica come: la partecipazione democratica alle scelte del territorio, la pianificazione territoriale, il rispetto delle leggi urbanistiche e la programmazione economica tra tutte le parti sociali.

I rappresentanti di quello che era il più grande partito della sinistra sono riusciti a mimetizzare così bene i loro comportamenti neo-liberisti di deregolamentazione della città che, affiancati da quelli di Rifondazione Comunista, non riescono a distinguersi dalle posizioni della destra che solo logisticamente occupa i banchi dell’opposizione.

 La vicina Albisola Superiore poi non vuole essere da meno. Inizierà tra poco la costruzione di 35.000 metri cubi di residenze al posto di un importante fabbrica, la Gavarry, in procinto di traslocare altrove. L’operazione, già variante di un sofferto PUC, sarà forse la prima di una serie, già in progetto, che la Giunta di Albisola dovrà affrettarsi a varare prima della scadenza del mandato. 

Tutti quanti vivono nei loro Palazzi senza accorgersi, che il tempo e le situazioni sono mutati, che la gente è ormai lontana, che non frequenta ormai più le Sezioni e le Federazioni, che ha capito come funzionano gli apparati, non meno quelli dei Partiti della sinistra.

La gente si riunisce in altri luoghi e sta cominciando a parlare un’altra lingua, quella della democrazia diretta. 

Non è più necessario leggere i quotidiani per avere notizie autentiche, perché queste corrono da sole, grazie a mani appassionate e volenterose.

A Savona e dintorni, il fallimento della politica che la Sinistra avrebbe dovuto difendere proprio per contrastare la deriva di un Governo di destra come quello attuale, oltremodo dannoso, è sotto gli occhi di tutti!

Le sezioni dei partiti della sinistra e di quella che era chiamata tale sono ormai frequentate solo dai soliti noti. Esse non sono più radicate nel territorio, ma sempre più lontane dalla gente che spesso diventa un difficile interlocutore. I rappresentanti e gli amministratori di riferimento disertano spesso le iniziative pubbliche, promosse da questo o quel comitato e, quando è inevitabile, mandano allo sbaraglio questo o quell’ingenuo  giovane  Consigliere che finisce per parlare solo a titolo personale.

La sconfitta elettorale in campo nazionale qui, più che altrove, non è servita a molto, eppure di problemi che preoccupano la gente ce ne sono moltissimi e gravi, ma qui ci si barcamena, in attesa che il miracolo si compia, che la gente dimentichi e alle prossime Elezioni voti nuovamente i soliti personaggi imposti dalle Segreterie.

A Savona e dintorni il centro sinistra sembra inequivocabilmente aver ormai sposato i temi cari alla destra, dove lo sviluppo passa anche attraverso:

-      un’aggressione del territorio a forte impatto ambientale;

-       un’inutile aumento di produzione energetica attraverso centrali a carbone e il fallimento della politica energetica alternativa;

-       una dissennata produzione di rifiuti e l’incapacità di riciclarli se non in minima parte;

-      Un aumento di viabilità su gomma, incentivato dalla costruzione di siti industriali sul mare o  sul litorale( es:Maersk e siti portuali) e da quella di approdi e megastrutture turistiche e residenziali ( es: Crescent, Torre Orsero, porto e Torre Margonara) nella perpetrata incapacità di dare risposte alla vivibilità delle città interessate.

 

Qui non solo non si sono riusciti a risolvere problemi aperti da decenni, ma si è riuscito a riscaldare gli animi della gente con altre problematiche serie e complesse, dove gli amministratori hanno fornito una concreta prova di ambiguità politica.

Eppure la lezione è stata chiara: l’egemonia della destra inizia a farsi forte quando i partiti della sinistra decidono di cambiare i loro riferimenti sociali, di rinunciare a fare cultura politica e battaglia sulle idee.

A Savona, come nel resto d’Italia, la sinistra non se lo potrà permettere, il suo elettorato non tollererà a lungo l’inutile leaderismo che contraddistingue l’ultimo anelito di politica dei partiti, guardando sempre più ai Movimenti per riscoprire i vecchi valori di democrazia interna.

Non si può accettare che insieme agli ideali (ritenuti obsoleti!) siano buttati anche i principi che hanno caratterizzato le storie e le vite di ognuno di noi e insegnamento per i nostri figli.

 Devo ammettere che ci fu un tempo, a Savona, in cui sperai ancora, ingenuamente, in una rinascita politica e culturale della sinistra. Si chiamava Aprile e nasceva con l’ambizione di parlare un nuovo linguaggio politico della sinistra, ma fu l’ennesima delusione. Gli obiettivi di personaggi, che ricoprono oggi poltrone in Provincia, erano come sempre quelli dei politici navigati che fingono di parlare nuovi linguaggi di critica e rinnovamento per pesare maggiormente nell’accaparramento di poltrone.

 Così, oggi, a Savona quel grande partito della sinistra, spezzettato in tanti partitini e correnti, concorre alla suddivisione del Potere passando da continue e violente rese dei conti interne, senza parlare più all’esterno.

 Tra l’altro i Congressi Nazionali, svoltisi come se niente fosse successo, non hanno dato prova di aver recepito la necessità di riempire lo spazio di una nuova forza di sinistra popolare, democratica, ambientalista e plurale.

Neanche a Savona potrebbe essere la somma di PRC, Verdi, SD, Comunisti Italiani e quant’altro a riempire il vuoto che si è creato: manca il nuovo linguaggio.

Non sarà una lista cartello, senza anima, senza progetto a fare il NUOVO.

Non sarà l’ambiguità del PD che potrà decidere, con opportunismo, di affiancarsi alle forze della cosiddetta Sinistra a premiare una vecchia politica.

Neanche a Savona si potrà fermare la deriva.

 

ANTONIA BRIUGLIA

  

Fuori articolo:

 

Esprimo la solidarietà al centro sociale di Imperia “La talpa e l’orologio” sotto minaccia di sgombero.

Gli interessi economici e finanziari tornano a prevaricare sulla attività politica e culturale che i giovani cercano a forza di ritagliarsi negli spazi amorfi delle nostre città.