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MOTO, CINGHIALI,  SCUOLA ELEMENTARE E TRENI,
A RUOTA LIBERA

 

Massimo Bianco

Ben trovati dopo il riposo estivo. Oggi appaio nelle vesti di tuttologo, cosa che invero eviterei volentieri. Lo trovo, infatti, un comportamento arrogante. Chi sono (siamo) in fin dei conti mai io (noi), comune (i) cittadino (i), per pretendere di commentare qualsiasi avvenimento dello scibile? Tuttologo. La parola stessa è brutta, ma capita di sentire tali assurdità che la tentazione di dire la propria, se se ne ha la possibilità, a volte diventa irresistibile e, infatti, non ho resistito. 

La notizia che mi ha scatenato è questa: un motociclista derubato della propria costosissima maxi moto, acquistata da appena dieci giorni e non ancora assicurata, viene avvisato ad alcuni anni di distanza dal furto che il mezzo gli è stato ritrovato. Bene, direte voi. E invece no perché, colpo di scena, il tribunale stabilisce che, siccome nel frattempo il ladro ha speso soldi per apportare delle migliorie alla motocicletta, ha diritto di tenersi il maltolto. Al proprietario è dovuta solo la restituzione del motore, ma siccome costui del solo motore non sa che farsene, vi ha rinunciato (io me lo sarei preso per il solo piacere di fare almeno un dispetto al ladro). Così è finita che il delinquente si è tenuta l’intera moto ed è libero di scorrazzarci, mentre l’onesto derubato dovrà spendere 8000 euro di spese legali e processuali, dopo il danno, pure la beffa. Sembra talmente assurdo che si stenta a crederci, ma almeno un tg nazionale si è assunto la responsabilità di garantire la veridicità della notizia. Beh, signori, se non è questa una prova dello sfascio del sistema giudiziario! Per forza che la magistratura contesta le riforme, significherebbe per lei perdere il potere di disporre del prossimo suo come meglio gli aggrada. Ora sapete cosa fare, se desiderate una moto o un’auto troppo costosa, non perdete tempo a implorare sconti al concessionario: rubatene una, investiteci qualche migliaio di euro in migliorie e poi avrete diritto di tenervela.

A (s)proposito, chissà se sui giornali locali avete letto un altra notizia di tenore del tutto diverso e che ha, chissà perché, scandalizzato i media: Un gruppo di ragazzini che ha ucciso un povero cinghiale a sassate. Spiacevole, direte voi, ragazzacci insensibili.
Ok, non discuto, ma qualcuno ci spieghi perché, se o il padre di uno di quei ragazzini o gli estensori stessi degli articoli in questione vanno a caccia, naturalmente nel periodo autorizzato per legge, e uccidono a fucilate il fratello del povero cinghiale preso a sassate, allora va tutto bene. A sassate no, ma a fucilate sì? Mah
Infine tre parole sulle eterne discussioni per riformare le scuole elementari. In Italia non si fa altro che realizzare riforme, scoprire nuove magagne e quindi riformare le riforme ritornando alle origini, accorgersi che effettivamente come era prima non andava bene e ri-riformare tutta la materia e così via all’infinito. (E di nuovo: Italia allo sfascio). E allora, cari lettori, cosa preferite? Il maestro unico come un tempo o tanti insegnanti diversi, ben sei, con relativi costi maggiori gravanti sullo Stato, tipo scuola media come accade oggi?

I bambini, specie quando iniziano il percorso scolastico, a sei anni di età, hanno bisogno di un punto di riferimento solido al di fuori della famiglia, che non crei confusione come invece spesso accade attualmente, quando ci si trova di fronte a mille diversi e spesso contrapposti metodi d’insegnamento e di educazione D’altronde un solo docente fatica a conoscere come si deve ogni materia, come sarebbe giusto. Inoltre ha ragione l’onorevole Bossi, quando sostiene che il maestro unico, se inadatto, può essere molto dannoso. Chi scrive ne ha esperienza personale, perché ha avuto un maestro violento, che metteva le mani addosso ai bambini, non di rado facendogli male sul serio, che quando si arrabbiava prendeva loro penne e diari, li spezzava e li gettava già dalla finestra, che scaraventava i banchi da una parte all’altra dell’aula in crisi di furia incontrollata, eccetera, eccetera. Settimane di sciopero non servirono ad allontanarlo. Per fortuna quel maestro arrivò in quinta elementare, quando i bambini sono per così dire ormai vaccinati, ma se un uomo così giungesse invece in prima elementare li traumatizzerebbe forse per sempre, portandoli a odiare la scuola e magari ad abbandonarla anzitempo.

Bene, siccome la verità sta spesso nel mezzo, in Italia, paese dei compromessi, io, corroborato dal parere di un amico psicologo e padre di famiglia, dico che per una volta la scelta migliore sarebbe forse proprio un compromesso: non uno, non tanti, ma due maestri, uno per le materie tecniche e scientifiche e uno per quelle umanistiche, lingua straniera compresa, che agiscano in stretta collaborazione. Chi di dovere ha voglia di ascoltare questa proposta?

Ah già, dimenticavo: sempre per la serie Italia allo sfascio (3), avete letto i titoli de La Stampa di giovedì 11? Recitavano così:

"Treni soppressi, ritardi e proteste.” Sai che novità, se ne scrive da anni, pure qui su Trucioli.

Dovunque in Europa gli orari stampati vengono rigorosamente rispettati senza soppressioni e i treni viaggiano puntualissimi. In Spagna poi, udite udite, se il treno accumula più di (credo) 10 minuti di ritardo si viene completamente rimborsati. Provate a farvi rimborsare in Italia e vedete un po’ cosa accade. In un paese inquinato e strozzato dal traffico stradale come è l’Italia, anziché costruire nuove strade e autostrade, come vuole anacronisticamente l’Aci, bisognerebbe assolutamente migliorare e rafforzare le ferrovie. Quand’è che il Governo si deciderà a inserire finalmente l’argomento nelle proprie priorità? A quando poi un bello sciopero come si deve da parte dei viaggiatori?

Ci sarebbero poi mille altri argomenti, a partire dalla spiacevole faccenda delle eterne violenze degli ultras calcistici ma per stavolta non mi va di scriverne, sono troppo disgustato.

Che barba la tuttologia, ma a volte è proprio necessaria. Saluti a tutti.

Massimo Bianco