Bagni marini a due velocità Savona tiene, Riviera giù
bilancio non brillante della stagione balneare in chiusura
La crisi tocca il turismo: gli stabilimenti cittadini salvi grazie ai residenti
IL SECOLOXIX
QUELLA che si sta concludendo è stata una stagione critica per i bagni marini della nostra Riviera. Partita male per il tempo, si è in parte salvata grazie al sole di agosto, ma ha patito la crisi dei consumi originando il fenomeno della "doppia velocità" per gli stabilimenti balneari della nostra provincia. Il portafoglio è magro per tutti, sia per i turisti, costretti a ridurre i giorni di ferie, sia per i residenti, che così restano a casa e scelgono il proprio mare. Risultato? I bagni di Savona reggono il colpo, ma basta mettere fuori il naso dalla città per avvertire segnali negativi.
«Un'estate difficile: l'inizio complicato dalle condizioni meteorologiche e la crisi dei consumi hanno colpito tutti - ammette Enrico Schiappapietra, presidente provinciale dell'Associazione bagni marini - a giugno registravamo un -30% degli accessi. Il segno negativo è rimasto, ma un ottimo agosto, ci ha consentito di recuperare ed evitare un vero tracollo e anche l'iniziativa dello sconto del pomeriggio ha avuto grande successo»
«Ad ogni modo - prosegue - continua a implementarsi la riduzione dei giorni di permanenza per i turisti: chi lavora per lo stanziale ha difficoltà minori, ma gli estremi della nostra riviera soprattutto hanno patito molto» Stessa opinione per Riccardo Borgo, savonese e presidente nazionale sindacato italiano balneari: «Chi lavora molto con la clientela residenziale ha tenuto i colpi perché la crisi induce la gente a starsene a casa -afferma - c'è una situazione di difficoltà generale più accentuata laddove il turismo la fa da padrone» E gli operatori della città confermano questa tendenza: «Per quanto riguarda i turisti maluccio perché c'è crisi, per fortuna abbiamo Savona - concorda Marcello Rocchieri, Bagni Savona - alla fine il trend è positivo, ma meno male che ci sono i savonesi»l
«Ormai si lavora al 95% sui savonesi, 4% di turisti con seconde case e un 1% sul bagnante del week-end - sostiene Daniele Dalmazzo dei bagni S.Antonio - per come è partita la stagione siamo molto soddisfatti, ma il segnale della crisi è che ormai il bacino d'utenza è quello locale»
Insomma più ci si allontana dalla città più si avverte la crisi:«Abbiamo percepito senz'altro un forte calo dei turisti soprattutto a luglio e ormai purtroppo si lavora solo coi week-end - si lamenta Giancarlo Callegari dei bagni Serre Alassio - inoltre noi non possiamo puntare sui residenti: due anni fa ho fatto una promozione per gli alassini, ma sono venute solo due persone, residenti ufficialmente qui, ma che abitano fuori»
«A maggio e giugno facevamo la muffa con tutta l'acqua che è venuta - sbotta Mario Saija dei bagni Roma a Varazze - poi ci siamo ripresi ma ormai i periodi turistici sono sempre più brevi. E' un segnale di crisi che anche noi dobbiamo sopportare e peraltro non riusciremmo a vivere solo dei locali perchè Varazze non è così grande»«Bisognerebbe provare ad aprire tutto l'anno - conclude Saija - ma il turismo in questa zona è abbastanza miope invece si dovrebbe liberalizzare tutto si abbasserebbero i prezzi si avrebbero più servizi invece lasciando le cose come stanno non si arriva a nulla»
Marco Gervino