21 Luglio 2008  LA STAMPA

SEGRETARI CGIL, CISL E UIL OGGI DECIDERANNO LE AZIONI DI PROTESTA

Ferrania, vertice dei sindacati
CAIRO M.
Sindacati sul piede di guerra a Ferrania dopo il terremoto societario che venerdì ha visto defilarsi Malacalza e Gavio che hanno lasciato l’azienda nelle mani del gruppo Messina. Oggi è in programma un vertice di Cgil, Cisl e Uil che poi decideranno le azioni di protesta da intraprendere.
Fulvio Berruti, della Cgil osserva: «A chi chiede immediatamente uno sciopero rispondo, per che cosa? C’è qualcuno che ha veramente capito cosa è successo e quale sarà il futuro immediato e a lungo termine della Ferrania? Occorre prima capire e poi agire. Anche perchè, pur condividendo rabbia e perplessità, occorre capire contro chi ci dobbiamo battere e per che cosa. Questa volta fra l’altro mi pare che la vicenda coivolga anche le istituzioni e il porto che su Ferrania si erano impegnati a fondo».
Sdegnato Giorgio Cepollini, della Cisl: «Un fatto gravissimo, che getta alle ortiche mesi di trattative e di sacrifici dei lavoratori. certamente ognuno deve fare i propri interessi, ma ci aspettavamo certo tutto meno che questo. Non so quanti lavoratori abbiano ancora voglia e forza di scendere in strada, ma questa volta si fa sul serio».
Per Pino Congiu, della Uil: «Oggi decideremo il da farsi, ma mi pare chiaro che da parte di questi imprenditori e di queste istituzioni, che avrebbero dovuto essere garanti di un accordo mai decollato, non si possa pretendere nulla. Ancora una volta i lavoratori sono lasciati soli e dovranno conquistarsi da soli le garanzie del loro futuro, a meno che il Governo e la Regione, a questo punto, dimostrino davvero di contare qualcosa, con un’azione forte, chiara, che non ammette più ritardi. Il tempo delle parole è finito da un pezzo».
Sul tema è intervenuto Franco Astengo di Savona: «Mentre i consiglieri di centrosinistra e di Rifondazione savonesi discutevano di operazioni immobiliari, è calato il sipario su una delle ultime grandi industrie savonesi. Fra l’altro la vicenda del laminatio di Ferrania dimostra che forse si sarebbe potuto fare siderurgia avanzata anche sulle aree ex Italsider di Savona».