Piattaforma Maersk, Vado accelera
economia in provincia, tra luci e ombre
Convocato per lunedì prossimo il consiglio per discutere le modifiche al progetto. L'opposizione insorge
IL SECOLOXIX
Vado. È arrivata al passo decisivo la lunga marcia dell'accordo di programma per la realizzazione della piattaforma container. Il prossimo 28 luglio il consiglio comunale di Vado sarà chiamato a valutare e ratificare (ovviamente se d'accordo) la bozza che poi dovrà essere sottoscritta con Autorità portuale, Provincia e Regione. Ad annunciarlo è stato, ieri, il sindaco Carlo Giacobbe, dopo che la bozza presentata alla fine del 2007 è stata modificata con l'inserimento delle garanzie di tipo ambientale ed occupazionale che Vado ha ottenuto dalle parti coinvolte, compreso il consorzio Apm-Maersk.
«Abbiamo preso noi l'iniziativa per accelerare il processo e ottenere il massimo ritorno possibile per la città - spiega il sindaco -. È questa l'occasione più importante che abbiamo per ottenere le massime garanzie. Ogni volta che l'amministrazione vadese è intervenuta, anche su sollecitazione dei cittadini, è riuscita ad ottenere dei miglioramenti facendo passi avanti. Ora peròè giunto il momento di fissare le condizioni». Il timore è infatti che il futuro possa riservare delle incognite legate alla situazione economica generale e che, quindi, alcune delle richieste da parte di Vado possano trovare ostacoli.
Tra le novità di rilievo contenute nell'accordo di programma spicca l'inserimento del nuovo casello autostradale di Bossarino, che dovrà assorbire il traffico pesante convogliandolo direttamente al porto senza interessare il centro abitato, lo spostamento dell'accosto delle navi carboniere dal lato est a quello più esterno della piattaforma, invertendolo con l'attracco per i prodotti petroliferi. La superficie della piattaforma è stata definita a 210.700 metri quadrati, la zona del fronte mare dovrà essere completamente riqualificata con una serie di progetti comprendenti servizi pubblici e strutture al servizio della città.
L'assessore Pietro Bovero ha puntato sulla modifica dell'articolo 8, quello relativo alla valorizzazione del sistema imprenditoriale locale, ossia all'occupazione per i lavoratori e le aziende vadesi, che dovrebbero avere la priorità in un cantiere da 550 milioni di euro. «Abbiamo imposto garanzie precise - spiega Bovero -, a Vado ci sono 1205 aziende che hanno da uno a 400 dipendenti e attendono il via libera a questo progetto».
Il colpo di acceleratore ha provocato la durissima reazione dell'opposizione. «Una manovra subdola. Questo accordo di programma spoglierà Vado di ogni potere di contrattazione con le controparti - spiegano Franca Guelfi, Attilio Caviglia ed Enrico Illarcio, rappresentanti dei gruppi Vivere Vado e Movimento delle firme -. Dopo la consultazione popolare abbiamo atteso per sei mesi la convocazione di un'assemblea pubblica, in modo che ogni cittadino potesse valutare. Il sindaco ha scelto di negarla, ma sappia che i cittadini non si fermeranno. Gli amministratori sanno cosa stanno facendo e per questo cercano di fare in fretta. Tra i miglioramenti ambientali hanno inserito sul lato est della piattaforma anche una serie di mille pali in cemento armato, alti dieci metri , per nascondere i container». Dopo il passaggio in consiglio, l'Autorità portuale dovrà indire la conferenza dei servizi deliberante. A fine dell'anno sono attesi i progetti definitivi.
Giovanni Vaccaro