Tagli in arrivo
tornano i ticket?
ALESSANDRA PIERACCI
GENOVA  LA STAMPA
La Regione Liguria rischia di perdere 43 milioni di euro per il 2008 e 35 per il 2009, trovandosi nell’impossibilità di attuare la riduzione fiscale già annunciata per le fasce di reddito sino a 30 mila euro. Si tratta dei finanziamenti previsti dal fondo transitorio istituito dal governo Prodi per supportare le regioni nei piani di rientro dai disavanzi in materia di sanità. Il presidente della giunta, Claudio Burlando, lo ha annunciato ieri, nell’intervento in cui ha elencato tutte le difficoltà in cui si dibatte il bilancio regionale. «Il governo non ha mantenuto l’impegno di continuare a finanziare il mancato introito derivante dall’abolizione dei ticket, 800 milioni di euro di cui la regione deve farsi carico della metà, ora arriva questo ulteriore incomprensibile taglio, a fronte alla possibiità di far risparmiare ai liguri 16 milioni di euro, compensati con i tagli per consulenze e rappresentanze. Chiediamo di poter economizzare risorse e ci viene rifiutata questa possibilità».
E Burlando ha annunciato di aver scritto al premier Berlusconi, a Letta e ai ministri Sacconi, Tremonti e Fitto, per esaminare la situazione e venire incontro alle necessità della Liguria: «Noi, nonostante il tasso di inflazione sia raddoppiato, non chiediamo un centesimo in più al governo, solo di non ridurci i fondi».
La dichiarazione del presidente della giunta ha scatenato un putiferio tra l’opposizione. «Si dà al governo Berlusconi la colpa di una situazione che dipende da norme varate dal governo Prodi» ha sottolineato Matteo Marcenaro (moderati per il pdl). Che ha riassunto così la situazione: «Nel marzo 2007 ministero della Salute e il ministero dell’Economia firmano un accordo con la Regione Liguria per il piano di rientro dai disavanzi per 143 milioni di euro. Quindi, in relazione alla legge 296/2006, la Liguria può accedere al cosiddetto fondo transitorio di 43 milioni per il 2008 e 35 per il 2009. Il 18 aprile scorso, e quindi non pochi giorni fa, il tavolo tecnico ha respinto l’ipotesi della possibile riduzione delle aliquote fiscali perché il minor introito deve essere compensato da migliori risultati nel bilancio sanitario, non da minori spese in altri settori. Per di più, si faceva notare che una riduzione delle aliquote deve avvenire a consuntivo, non in base a un’ipotesi formulata in corso d’anno. Si è andati avanti con arroganza in barba a una legge esistente».