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GIÀ DA QUESTA mattina si potranno cominciare a capire le
intenzioni della famiglia Messina, gli armatori genovesi tra
i leader mondiali nel trasporto marittimo, unici proprietari
da pochi giorni con la loro holding finanziaria Finemme, di
Ferrania. Sulle aree valbormidesi che tipo di investimento
faranno? Speculativo, immobiliare, retroporto?
Sarà l'assessore regionale allo sviluppo economico Renzo
Guccinelli, che ieri ha incontrato i sindacati e gli enti
locali (Comune di Cairo e Provincia di Savona), a incontrare
gli emissari del gruppo che ha tre amministratori, Stefano e
Ignazio Messina, e Andrea Gais. L'obiettivo è cercare di
diradare la nebbia sul futuro non tanto dell'azienda
chimica, con la produzione ormai agli sgoccioli e soltanto
50 lavoratori in servizio attivo (gli altri 450 sono in
cassaintegrazione), ma sul destino delle aree .
E in particolare del laminatoio adesso in bilico, in quanto
frutto di accordi, e contratti, personali, tra
l'imprenditore dell'acciaio Vittorio Malacalza, uscito dalla
proprietà Ferrania dopo la recente mancata
ricapitalizzazione, e i cinesi della Baoostel, con oltre 300
milioni di investimento privato, 300 posti di lavoro .
Su questo punto i Messina cercano di tenere duro alla luce
di una postilla contenuta nell'accordo di programma
governativo che prevede la possibilità di "scorporo" della
zona industriale dell'ex circolo ippico della Marcella, di
315 mila metri quadrati a catasto, di cui 250 mila idonei ad
ospitare il laminatoio. Un terreno che i soci hanno diritto
di vendere a parte, tra di loro, o a terzi.
Il tour di incontri per sondare la volontà della famiglia
Messina, soprattutto di Stefano, il nipote di Giorgio,
scomparso nei mesi scorsi e uno dei principali artefici
dell'ingresso nell'operazione Ferrania, culminerà lunedì
prossimo, alle ore 11, in Prefettura a Savona, dove i
Messina si siederanno prima al tavolo con il prefetto
Nicoletta Frediani, poi con gli enti locali e i sindacati.
L'assessore Guccinelli ha voluto chiarire alcuni aspetti
formali della vicenda laminatoio: «L'intesa del 2005 era
stata firmata da Malacalza come legale rappresentante della
proprietà. Il laminatoio è una parte fondamentale e
necessaria dell'accordo di programma sull'azienda che deve
procedere nella sua complessità e unitarietà. Occorre che
quell'accordo proceda». Ed è proprio su questa strada che si
sono mossi Provincia e Comune di Cairo che lunedì scorso con
i propri tecnici hanno esaminato i progetti di nuova
viabilità e raccordo ferroviario al servizio di Ferrania.
Alberto Parodi
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