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L'addio dopo nove anni: «Verso di me totale indifferenza».
Secca la replica del sindaco Zunino: «Scelta
incomprensibile»
24/07/2008
UN ALTRO terremoto scuote le pareti del palazzo comunale di
Celle. Venti giorni dopo aver annunciato l'addio al Partito
democratico, ieri mattina il vicesindaco Michele Manzi ha
consegnato al primo cittadino, Remo Zunino, la lettere con
cui rassegna "irrevocabili dimissioni da vicesindaco,
assessore e consigliere comunale".
Manzi, esponente della ex Margherita poi confluito nel Pd,
da nove anni sulla seconda poltrona del Comune, era stato
indicato da molti come il naturale successore di Remo Zunino.
Fino a un mese fa la sua candidatura come rappresentante del
centrosinistra a Celle era data per scontata. «Il Pd ha
deciso di imporre le primarie - spiega Manzi - disattendendo
tutti gli accordi. Ma non è stata la mancata candidatura a
farmi prendere questa decisione, quanto piuttosto il venir
meno del rispetto dei rapporti umani e della parola data.
Inoltre da quando ho lasciato il Pd ho incontrato per venti
giorni l'assoluta indifferenza da parte di sindaco,
assessori e consiglieri di maggioranza. Ringrazio chi ha
lavorato con me e i dipendenti comunali, proseguirò con il
mio impegno politico ispirandomi sempre ai principi della
tradizione cattolica e quelli nati con la Resistenza.
Incontro per la strada molte persone, anche di sinistra, che
mi chiedono un impegno diretto: per ora ci penserò su. Mi
auguro che emergano davvero dei volti nuovi e giovani, ma
spero che dietro non ci siano minestre riscaldate».
«È un fulmine a ciel sereno - commenta il sindaco Remo
Zunino - umanamente mi spiace perché in questi anni si è
lavorato in sintonia, ma dal punto di vista politico non lo
comprendo. Quello che paventa nella sua lettera non ha nulla
a che vedere con questa amministrazione, inoltre il comitato
del Pd non ha ancora deciso se fare o meno le primarie».
Nella prossima seduta di consiglio comunale (il 30 luglio)
sarà portata la surroga con il primo dei non eletti, poi il
sindaco procederà con il rimpasto della giunta. Per il
momento le deleghe di Manzi saranno avocate dal sindaco.
G. V.
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