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COOPERATIVE sul piede di guerra per la grave situazione
della Fondazione Ferrero, dalla quale le imprese impegnate
in vari servizi vantano crediti per due milioni di euro
arretrati. Confcooperative e Lega Coop lanciano l'ultimatum
alla Fondazione Ferrero, che martedì non si è neppure
presentata al tavolo di confronto: in queste condizioni le
cooperative che operano all'interno del complesso
sociosanitario "Ottavia Amerio Ferrero" di Vado Ligure non
sono più in grado di garantire la prosecuzione delle proprie
attività che termineranno quindi, a meno di significative
novità, con il 31 di luglio.
Le aziende vantano nei confronti della Ferrero un credito
complessivo di circa due milioni di euro, una situazione che
ha sollevato la forte preoccupazione delle organizzazioni di
categoria e dei sindacati per i possibili riflessi sul
servizio e sull'occupazione. Confcooperative e Lega Coop
hanno quindi chiesto chiarimenti urgenti sulla gestione
della struttura della Fondazione Ferrero. «Le cooperative
del territorio - spiegano il presidente provinciale di
Confcooperative, Riccardo Viaggi, ed il coordinatore
provinciale di Legacoop, Mattia Rossi - hanno anche
formulato delle proposte per superare l'attuale momento di
difficoltà, ma al tavolo di concertazione, convocato dal
sindaco di Vado martedì scorso, la Fondazione Ferrero non si
è nemmeno presentata contraddicendo in modo evidente quanto
dichiarato dal presidente Sacchetto sulla volontà di
confrontarsi».
Secondo i dati raccolti dalle due organizzazioni di
categoria, il credito vantato nei confronti della Fondazione
Ferrero da parte delle cooperative, che gestiscono i servizi
socio-assistenziali, di lavanderia e le pulizie nella
struttura, ammonta a circa due milioni di euro. «Le realtà
che gestiscono questi servizi - proseguono Viaggi e Rossi -
sono da molti anni operanti sul territorio savonese e sono
fortemente radicate con il tessuto sociale e lavorativo
della Provincia. Nonostante i crediti, le cooperative hanno
fino ad oggi sempre garantito ai propri lavoratori, soci e
dipendenti delle singole cooperative, la regolare
corresponsione delle retribuzioni, ma cosa succederà il
primo agosto? Quali garanzie ci saranno per la qualità e la
continuità dell'assistenza che da un anno e mezzo prestiamo
agli ospiti? Questa situazione rischia inoltre di
compromettere la solidità delle cooperative, non la
riteniamo accettabile e non vorremmo trovarci in subentro di
altri fornitori di servizi senza prima aver affrontato la
soluzione dei gravi problemi finanziari in cui la Fondazione
Ferrero ci lascia».
A questo punto l'unica strada che le aziende potranno
seguire è chiedere una riunione con gli enti che hanno
sottoscritto le convenzioni con la Ferrero (Comune, Asl,
Regione, Inpdap) per valutare insieme la situazione e
cercare di proporre qualche soluzione.
Giovanni Vaccaro
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