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IL COLPO a sorpresa lo ha riservato ancora una volta il
procuratore capo Vincenzo Scolastico. Come era accaduto
qualche mese fa alla presentazione del libro "Il fallimento
perfetto" di Bruno Lugaro, il magistrato responsabile della
Procura (e quindi dell'esercizio o meno dell'azione penale e
delle indagini) ha scelto di nuovo di intervenire mercoledì
sera alla presentazione del libro di Ferruccio Sansa e Marco
Preve "Il partito del cemento", organizzata da Italia
Nostra. Nonostante le polemiche che, l'altra volta, avevano
seguito il suo intervento.
Sala Rossa gremitissima sino a scoppiare - con la calca
persino al di fuori delle due porte di accesso - da una
folla eterogenea, espressione dei vari comitati di protesta,
blog, siti internet nati negli ultimi anni in provincia sui
temi dell'ambiente e del cemento: da Celle a Vado, da
Uominiliberi a Trucioli Savonesi agli Amici di Grillo.
Sparuti i giovani, tante le teste grigie o bianche. Tra i
politici, c'erano il consigliere regionale verde Carlo
Vasconi, il consigliere neo-leghista Renato Giusto, la
consigliera comunale di "A sinistra per Savona" Patrizia
Turchi - schieratissima al fianco di Sansa, Preve e del
co-relatore Lugaro - l'ex presidente della Provincia
Alessandro Garassini, oggi della Rosa Bianca, autore di un
intervento molto critico sulla politica ligure. Pochissimi,
ai quali va aggiunto qualche sparuto consigliere di altri
comuni vicini.
Ma torniamo a Scolastico. Il procuratore ha preso la parola
quasi al termine della serata. Non ha detto se in quello che
accade in città e in provincia ci sia materia penale. Perché
nel libro si parla non solo di una "cupola" politica, ma
anche di infiltrazioni mafiose nella gestione del cemento.
Allarme, tra l'altro, rilanciato da Vasconi che ha
rivendicato l'autonomia dalla sua maggioranza (è stato
eletto nel listino blindato di Burlando) - «Ho votato contro
più di un provvedimento» - e ha aggiunto: «Anch'io ho
informazioni dall'Antimafia di riciclaggio di denaro sporco
nell'attività edilizia in Liguria». Nulla di tutto ciò,
nelle parole di Scolastico, ma il no a nuove case e anche ai
nuovi porti: «A Savona non c'è bisogno di costruire ancora.
Bisogna lasciare spazi verdi, spazi perché le mamme con le
carozzine possano passeggiare senza respirare i gas di
scarico delle auto».
Ha chiesto invece piani di edilizia sociale: «Quellli sì, ma
non con il sistema delle costruzioni in cooperativa, che poi
alla fine gli alloggi costano di più che sul libero mercato.
Il Comune dovrebbe farsi parte attiva, mettere a
disposizione terreni, fare collette per mettere poi a
disposizione di chi non è ricco case a prezzi davvero
accessibili». Il procuratore ha attaccato anche la
realizzazione di nuovi porti, un'altro tema caldo per la
Liguria e Savona, con la Margonara: «I porti cambiano le
linee di costa, inquinano. E poi pagare i costi ambientali
tocca alla collettività».
A. G.
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