19 Luglio 2008 LA STAMPA

I VERDI CONTESTANO LE CASE POPOLARI A MONGRIFONE. LUNEDI’ NUOVO VERTICE DI MAGGIORANZA

“Non vogliamo il Puc blindato”

Rifondazione chiede di discutere i rilievi presentati da Regione e Provincia

[FIRMA]ERMANNO BRANCA
SAVONA
Rifondazione e Verdi critici sul Piano regolatore di Savona. Ieri pomeriggio si è svolta un’animata riunione del centrosinistra che avrebbe dovuto dare il via libera al documento riepilogativo sulle osservazioni presentate da Regione, Provincia e Circoscrizioni sul Puc. Rifondazione comunista invece ha chiesto di entrare nel merito delle singole osservazioni senza accettare il «pacchetto» blindato dagli uffici, aprendo in particolare la discussione su indici di edificabilità e volumetrie. Rifondazione comunista ha posto con forza il problema del litorale di Ponente dove la Regione ha prescritto al Comune un’altezza massima di 9 metri per le nuove costruzioni (in modo da non impedire definitivamente la visione del mare) mentre la giunta comunale difende i 12 metri previsti dal Piano regolatore adottato nel 2005 e ancora in attesa di approvazione. Ci sono stati anche momenti di tensione perchè l’apertura della discussione sulle singole osservazioni comporterebbe un allungamento dei tempi e soprattutto significherebbe esporre la maggioranza al rischio di uno sfaldamento su temi delicati e di grande attualità. L’incontro verrà aggiornato a lunedì e nel fine settimana la maggioranza potrebbe trovare una mediazione.
Naturalmente però resta da risolvere il problema politico. L’opposizione dura e intransigente di tutto il centrodestra sul Master Plan di piazza del Popolo ha infatti costretto Rifondazione a sopportare tutta la responsabilità politica connessa alle nuove operazioni immobiliari. Non a caso anche i Verdi ieri hanno inviato una lettera aperta al sindaco Berruti molto critica sull’utilizzo di aree verdi per la realizzazione di interventi di edilizia popolare. «Più volte abbiamo chiesto al Comune perchè una città che negli ultimi anni ha perso 20 mila abitanti senta la necessità di costruire in continuazione nuove case. E’ del tutto opinabile infatti che il Comune non abbia gli strumenti per indurre i proprietari del patrimonio immobiliare del centro storico a immettere sul mercato questo immenso patrimonio abitativo in gran parte inutilizzato. Per una volta ci associamo alle condiserazioni del centrodestra e chiediamo che fine abbiano fatto i progetti di Arte per l’ex centrale di Lavagnola e le aree Balbontin. Queste sarebbero le operazioni da realizzare prima di prendere in considerazione di costruire nuove case popolari sulla collina di Mongrifone. Oltretutto il rischio sarebbe quello di creare un nuovo quartiere ‘’ghetto’’ privo di servizi come è già accaduto nei decenni precedenti».