Pd, un altro scisma ad Albissola«Basta egemonia Ds, usciamo»
politica
IL SECOLOXIX
UN'ALTRA TEGOLA colpisce il Partito Democratico. Dopo lo scisma in Provincia, con l'uscita del presidente Marco Bertolotto, e quello di Celle, con l'addio da parte del vicesindaco Michele Manzi, anche ad Albissola Marina alcuni esponenti politici lasciano polemicamente il Pd (che è attualmente all'opposizione). Il nuovo gruppo, partito come comitato "Albissola domani", si associa al movimento della Rosa Bianca per l'Italia ed è coordinato da Patrizio Palanzone, ex componente del direttivo comunale della Margherita e aderente fondatore del Pd albissolese. «Troppa burocrazia e veleni nel Pd - riassume Palanzone -, niente politica, non c'è spazio per i moderati. Con l'egemonia Ds così marcata il Pd non può diventare la casa di noi moderati laici o cattolici provenienti dalla ex Margherita. Tutta l'attenzione è rivolta a regolamenti, statuti, cariche e burocrazie interne, dove parlamentari garantiti e imposti dal livello centrale fanno lo "spiegone", alla base in subbuglio, sulla sacralità delle primarie, mentre silenzio assoluto sui contenuti. Ad Albissola Marina per esempio cosa si vuol fare del porto turistico, dell'ampliamento del polo carbonifero davanti alla nostra costa, quali politiche per un migliore e sostenibile utilizzo della spiaggia, quali politiche di utilizzo delle energie rinnovabili? Ecco perché con un gruppo di albissolesi, tutti ex aderenti al Pd, area ex Margherita, abbiamo costituito il Comitato della Rosa bianca».
G. V.

Il segretario del Pd Lunardona processo per firme false
elezioni del 2005
GIOVANNI LUNARDON, 35 anni, segretario provinciale del Partito democratico, sarà giudicato in tribunale con il rito abbreviato il prossimo dieci dicembre. È accusato di aver autenticato delle firme false e soprattutto di violazione della privacy. Tre firme in particolare, apposte sulla lista presentata dal Partito dei pensionati per le elezioni regionali del 2005.
La decisione di ricorrere al rito abbreviato, è stata presa ieri mattina a palazzo di giustizia nel corso di una udienza-filtro che si è svolta davanti al giudice del tribunale Marco Rossi.
Una vicenda nella quale il segretario provinciale del Partito democratico è assistito dall'avvocato Franco Aglietto. «Si tratta di un percorso obbligato - spiega l'avvocato Aglietto - anche se alla fine tutto si concluderà con una assoluzione completa. Come già accaduto per molti altri casi uguali, e ripeto uguali e non simili. Per quanto concerne la falsa certificazione delle firme, il reato è ormai prescritto. Resta la presunta violazione di alcune norme relative alla tutela della privacy, ma anche in questo caso non posso che essere ottimista e certo che il mio assistito verrà assolto. Lo dico perchè negli ultimi mesi sono stati almeno una decina i casi uguali giunti all'esame dei giudici del tribunale di Savona e in tutti i casi il processo si è concluso con l'assoluzione dell'imputato perchè il fatto non sussiste».
Giovanni Lunardon era finito nell'inchiesta per aver autenticato tre firme poste nel 2005 a sostegno della presentazione della lista dei Pensionati a Savona per le elezioni regionali.
G. Canc.