«Ferrero, rischio crack»
la fondazione di vado inaugurata un anno fa
La denuncia dei sindacati: situazione allarmante per la gestione e per le finanze
IL SECOLOXIX
È UNA TORTA al sapore di veleno quella servita per il primo compleanno del centro socio-sanitario dell'istituto "Ottavia Amerio Ferrero" di Vado. Appena tre mesi dopo il primo anniversario dell'inaugurazione, i problemi che la struttura sta attraversando sono venuti a galla tutti insieme, sollevati dalla durissima presa di posizione da parte delle segreterie savonesi dei sindacati confederali, Cgil Cisl e Uil. In vista dell'incontro con la proprietà previsto per martedì, i sindacati non nascondono forti preoccupazioni per il futuro del polo sanitario vadese, sia sotto il profilo finanziario sia sotto quello dei servizi. Denunciano la mancanza di una gestione finanziaria in equilibrio e di un piano industriale di sviluppo. E anche la rescissione dei contratti di alcune cooperative di servizi impiegate nell'azienda - e della minaccia di altre di seguire la stessa strada - per via dei crediti vantati e non ancora incassati.
La grande struttura che sorge immediatamente alle spalle del centro di Vado è stata inaugurata in pompa magna l'anno scorso alla fine di marzo. Il complesso socio-riabilitativo della Fondazione Ferrero ha dato la precedenza ai reparti dedicati agli anziani ospiti della casa di riposo comunale. Il programma prevede l'entrata in funzione di tutti gli altri reparti in modo graduale, dai settori della riabilitazione per disabili e traumatizzati, al centro per lo studio dell'Alzheimer, l'assistenza in convenzione con l'Inpdap, fino ad arrivare alle funzioni di "country hospital", l'ipotizzato ospedale di distretto, in cui un gruppo di medici di medicina generale potrà svolgere prestazioni ambulatoriali.
Ma i problemi organizzativi, prevedibili all'avvio di ogni nuova attività, si sono protratti nel tempo. «La Fondazione Ferrero - scrivono in una allarmata nota i segretari confederali Ileana Scarrone (Cgil), Gloriana Bosio (Cisl) e Luciano Ravazza (Uil) - non è stata in grado di garantire una gestione economico-funzionale in equilibrio; di predisporre un progetto di programmazione e gestione dell'attività socio-sanitaria anche per il futuro, ossia un piano industriale concreto; di attirare in una struttura, certo dalle dimensioni ambiziose ma di qualità, persone anziane e non solo con bisogni sanitari complessi ed offrire loro risposte e servizi privati». Ai problemi gestionali si aggiunge il fatto che alcune delle cooperative che gestiscono parte dei servizi hanno rescisso i contratti a causa dei crediti che non riuscirebbero ad incassare. Per i sindacati la questione riveste una notevole importanza dal punto di vista occupazionale, dato che nel centro della Ferrero operano a vario titolo oltre 150 persone.
«La nostra preoccupazione - aggiungono i sindacalisti - riguarda anche la continuità assistenziale per gli ospiti che risultano essere, insieme ai lavoratori che si occupano di loro, la parte più debole e "senza voce", la parte che subirà, a seconda di come si concluderà la vicenda, un futuro precario ed incerto». Nel corso dell'incontro di martedì Cgil, Cisl e Uil chiederanno alla Ferrero un impegno concreto e tempestivo per reperire liquidità per risolvere la situazione debitoria, soprattutto con i fornitori dei servizi. Inoltre sarà chiesto un piano strategico che consenta un rafforzamento ed uno sviluppo delle attività socio-sanitarie, anche in prospettiva futura.
«Riteniamo utile coinvolgere l'Assemblea dei Sindaci, organo di programmazione delle attività socio-sanitarie, chiedendo l'individuazione dei fabbisogni di posti letto di residenzialità extra-ospedaliera per il territorio provinciale», concludono i rappresentanti sindacali.
Il centro "Ottavia Amerio Ferrero" offrirà a regime 320 posti letto totali, seguiti da un personale costituito da 250 operatori, per la sua realizzazione la Fondazione ha affrontato un investimento complessivo di circa 43 milioni di euro.
Giovanni Vaccaro
«Strategia di rilancioci stiamo lavorando»
l'azienda
Lunedì si riunisce il cda. Martedì incontro con Cgil Cisl e Uil. Il presidente garantisce: «Nessuno perderà i suoi soldi»

19/07/2008
I VERTICI della Fondazione Ferrero hanno in agenda per lunedì una riunione del consiglio di amministrazione.
È certo che proprio in quella sede saranno discussi i problemi emersi negli ultimi mesi, in modo da presentarsi il giorno dopo all'incontro con i sindacati con delle proposte concrete.
Il presidente della Fondazione Ferrero, Paolo Sacchetto, non è certo tipo da nascondersi, conosce benissimo la situazione e sta valutando i rimedi: «Però, prima di commentare, vorrei discutere le proposte con le parti - spiega Sacchetto - in modo da poter parlare sulla base di argomenti concreti e di soluzioni reali».
All'interno della Fondazione c'è chi ha ritenuto poco opportuna la "sortita preventiva", a pochi giorni dall'incontro, da parte dei sindacati su problemi conosciuti fin dall'inizio dell'attività.
«Prima ci si confronta, anche in modo duro, poi potremo valutare i risultati - commenta il presidente Sacchetto - Facciamo questo incontro, vedremo cosa ne verrà fuori. Sappiamo che ci sono dei problemi, nessuno lo ha mai nascosto.
Ma abbiamo allo studio una strategia con cui contiamo di risolverne gran parte.
E, fattore importante, vogliamo risolvere la situazione nel rispetto di tutti e senza far perdere soldi a nessuno».
Un segnale che vuol essere tranquillizzante verso le cooperative e le aziende che nella struttura vadese lavorano. Circa un mese fa era già stato fatto un incontro con le organizzazioni che lavorano con la Ferrero.
G. V.