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«L'ATTEGGIAMENTO del "Noi siamo i buoni e gli altri i
cattivi" lascia le coscienze nello stesso stato in cui erano
quando sono entrate, trasformando una possibilità di
confronto e di crescita in una manifestazione, forse nobile,
ma certo inutile». Roberto Cuneo, presidente di Italia
Nostra e organizzatore del dibattito, mercoledì sera in Sala
Rossa, sul libro "Il partito del cemento" di Marco Preve e
Ferruccio Sansa, lancia un sasso - pesantissimo - nello
stagno. E si sgancia nettamente dalle posizioni oltranziste
del "no" a tutto e a tutti. Non ha apprezzato, lo dice a
chiare lettere, la piega presa da quella serata. Ma,
soprattutto, a non piacergli è il clima del "dagli al
cemento" a prescindere da ogni valutazione sul merito: un
clima dal quale discende - è la sua accusa - l'impossibilità
di coltivare il dubbio e il distinguo su progetti e
proposte, oltre che l'incapacità di aprire un vero dibattito
sulla città e sul suo sviluppo, basato sul confronto delle
idee e non sulle invettive. Insomma, non ci sta ad
accocolarsi - pur dal vertice di una associazione
ambientalista - sulle posizioni dell'antipolitica a ogni
costo, del "tutto è marcio" a prescindere da qualunque
analisi. Un atteggiamento, è la tesi di fondo del presidente
di Italia Nostra, che forse mette in pace la coscienza delle
"anime belle", ma le priva della possibilità di incidere e
di cambiare, pragmaticamente, la realtà per lasciare, alla
fine, tutto come è.
«La presentazione del libro di Preve e Sansa "Il partito del
cemento" in Sala Rossa - spiega il presidente di Italia
Nostra - ha lasciato ai partecipanti una sensazione
complessa fatta di entusiasmo, dubbi e amarezza.
L'entusiasmo deriva dalla partecipazione vasta e sentita con
tante persone presenti. Tutti sensibili ed impegnati. È
l'entusiasmo di chi coltiva la speranza che in una regione
dal dominio plumbeo delle posizioni di potere, attorno a
poche voci non allineate possa nascere una riscossa di una
convivenza veramente civile e democratica».
Poi l'affondo: «Il dubbio peròè che il bisogno di sentirsi
diversi e reattivi porti a condannare i distinguo, i dubbi,
gli interrogativi: il cemento è emerso come cattivo in sé,
anche al di là della volontà degli autori. La nuova
religione del contrasto al potere porta a condannare ogni e
qualsiasi opera: il cemento è il male». L'effetto è la
conservazione opposta a qualunque possibilità di
innovazione: «In una regione che presenta il vertice
negativo italiano per la vecchiaia ed inadeguatezza delle
strutture ospedaliere sono stati scagliati anatemi, anche da
Sansa, agli indispensabili nuovi ospedali: "meglio i vecchi
padiglioni", da decenni superati ed abbattuti in tutta
Europa perché non più funzionali». Prosegue Cuneo: «Nella
discussione, che a volte assumeva il carattere di passerella
di politici in cerca di nuova verginità, o di sfogatoio di
chi non trova parcheggio quando va alla spiaggia, o di
tribuna per l'applauso facile, è stato estremamente
difficile acquisire la misura di quale sia il livello giusto
di difesa dell'ambiente e di intervento necessario sul
territorio. L'ambientalismo è una religione monoteista e non
tollera di convivere, ad esempio, con i problemi della
salute e dell'occupazione». E prosegue sottolineando
l'importanza di un reale dibattito basato sulle idee, sul
quale poi possa fondarsi la decisione politica: «Dov'è che i
cittadini possono incontrarsi e confrontarsi sui problemi
reali, argomentando e cambiando la propria idea perché
arricchiti dalla argomentazioni degli altri? È questa la
strada per migliorare le decisioni collettive?». Cuneo
conclude, infine, sottolineando quanto l'innovazione sia
importante. E il cambiamento non possa essere sempre
demonizzato: «Come Italia Nostra continueremo le azioni di
difesa del nostro territorio, ma vorremmo che la nostra
collettività aderisse con la convinzione di dare alle
generazioni future ciò che abbiamo ricevuto da quelle
passate, migliorato e modificato nella misura che è
necessaria per l'equilibrio economico e sociale del nostro
territorio». In definitiva, l'uomo modifica il territorio
nel quale vive da quando è comparso sulla terra: il punto è
perchè e come lo fa. Se ciascuna singola modifica è utile o
è invece dannosa e qual è il saldo costi-benefici. Chissà
che Roberto Cuneo non abbia aperto un dibattito cruciale per
i destini di Savona.
Antonella Granero
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