TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
Chiamati in causa “i
moralisti da salotto” e le aree Piaggio
I “magliari” sono in agguato
dopo Ferrania il “boccone” è Villanova
E …<Che errore votare Binario Blu in una Savona con migliaia di case
sfitte>
Il signor Cuneo ha qualcosa da rimproverarsi? Che pena assistere alle
scena!
Savona –
Mentre tutta l'intellighenzia cittadina era impegnata ad indignarsi,
discutendo
amabilmente
attorno ai contenuti di un ottimo libro, sulla colata di cemento che
ha afflitto, sta affliggendo, affliggerà, la nostra amata terra e
dell'intreccio politica/affari ( dalle nostre parti: vecchio ormai
da far paura; tanto per parafrasare l'altrettanto antico Signor
Bonaventura) e l'ex (trombatissimo)
candidato sindaco del centro – destra (esponente quindi, sul terreno
specifico della cementificazione del collaudato asse
Claudio & Claudio) si
permette, naturalmente dalle colonne di un quotidiano, di dare i
voti agli interventi sviluppatisi in un dibattito da lui presieduto.
Mentre,
insomma, questo cicaleccio salottiero – mondano saliva sussurrando
per le volte del civico palazzo, senza che a qualcuno sorgesse un
minimo dubbio circa le proprie responsabilità politiche passate,
presenti, future e ne traesse un minimo di conseguenza sul piano
personale e collettivo, un ulteriore colpo alle prospettive
economiche, produttive, occupazionali della Provincia di Savona si
abbatteva duramente sui già tartassatissimi lavoratori di
Ferrania. Non entro ancora nel merito di questo elemento: lo segnalo soltanto, perché mi interessa insistere sul dato politico e sulle contraddizioni di una sinistra che, davvero, mi pare giunta ad un abisso anche, sul piano, minimo della decenza nei comportamenti politici.
Rifondazione Comunista
vota, al Comune di Savona,
il “Binario Blu”,
ulteriore esempio , maxi – esempio, di una politica, care compagne e
cari compagni, che non si combatte allargando i parcheggi.
Si combatte
producendo una alternativa di progetto alla sciagurata linea
pseudoturistica, pseudotrasportistica, tuttospeculativa che viene
portata avanti dalle istituzioni locali danneggiando gravemente il
futuro della Liguria,
della provincia di Savona, della
Città di Savona.
Il gruppo
consiliare di Rifondazione
Comunista vota questo ulteriore contributo alla cementificazione
di una Città, nella quale i grandi contenitori storici giacciono
inutilizzati ed in pezzi da decenni, esistono migliaia e migliaia di
case sfitte, non c'è il Piano
Urbanistico Comunale, non si vede uno straccio di iniziativa
economica che abbia un qualche senso produttivo: mentre nella vicina
Vado Ligure rischia il
fallimento (mettendo a repentaglio 150 posti di lavoro) addirittura
una casa di riposo; insomma, falliamo anche nel secondo affare del
secolo (dopo quello dei rifiuti).
E' soltanto
un esempio, senza alcun malanimo per i rappresentanti del partito
neo- extraparlamentare: soltanto per segnalare una situazione
emblematica, che potrebbe essere ripetuta quasi all'infinito.
Torniamo
allora a Ferrania, dove
l'idea del laminatoio ( a proposito la siderurgia non era decotta,
non rappresentava il vecchio? Almeno per quel che riguardava le aree
dell'Italsider a Savona...) pare tramontare ed i principali
esponenti della cordata si defilano.
La
dimostrazione di un disastro, non compreso in tempo: di una
incapacità di comprenderà la realtà di una situazione economica,
produttiva, sociale, che appare palese, lampante, che si tocca con
mano.
Ma nessuno
ci ripensa, tutti vanno avanti, attaccati alla poltrona.
Pensate,
l'accordo Ferrania è
stato stipulato in sede regionale: in quell'Ente la ex-Sinistra
Arcobaleno dispone di 8 consiglieri e di (mi pare) 3 assessori;
nessuno ha trovato la capacità e la forza di monitorare la
situazione; seguirne gli sviluppi; avvertire lo stato di cose in
atto; contribuire alla mobilitazione dei lavoratori. Ecco un punto su cui si riflettere quando si discetta di alleanze e di collocazione al governo o all'opposizione negli Enti Locali.
Svolgo
ancora un esempio per dimostrare questa incapacità, questa miopia:
il trasferimento della
Piaggio da Finale a
Villanova d'Albenga.
I nostri
moralisti da salotto (per alcuni dei quali “il cemento non è il male
assoluto”) sono tutti concentrati sulla grande speculazione che si
verificherà sulle aree lasciate libere a Finale: non ho ancora
sentito nessuno che si preoccupi di ciò che succederà nella piana
d'Albenga, sicuramente stravolta nei suoi assetti infrastrutturali
più importanti da una simile iniziativa, che pure è necessaria.
Insomma:
latita la politica, la politica dei progetti, la politica dei
riferimenti sociali, la politica della “vera” capacità di governo,
che si può esercitare – beninteso – anche stando sempre
all'opposizione.
Quella
politica che si chiama egemonia.
Abbiamo
rinunciato a questo, abbiamo rinunciato a dire che il futuro delle
zone più importanti della provincia e della
Città di Savona debbono
stare in un modello che preveda la ripresa industriale,
l'innovazione tecnologica, la crescita infrastrutturale,
l'equilibrio tra le diverse realtà, tra la costa e l'entroterra.
Ci siamo
limiti al cicaleccio ed al “via libera” a lor signori: questo,almeno
da sinistra.
Non ho
parlato del PD, me ne
rendo conto adesso, ma credo, per farlo, che si debba tornare alla
voce: “lorsignori”.
Per il
resto, ovviamente, ciascheduno fa il suo mestiere.
Savona,
li 19 Luglio 2008
Franco Astengo |