POLEMICHE CONSIGLIO COMUNALE INCANDESCENTE
Loano, “processo” a Vaccarezza

[FIRMA]AUGUSTO REMBADO LA STAMPA
LOANO
«In questi 15 anni le amministrazioni Cenere-Vaccarezza non hanno realizzato nessuna opera di sostanza. La zona alberghiera aspetta, la diga soffolta di ponente non si farà, il porto è in notevole ritardo, piazza Italia è stata snaturata. L’attuale amministrazione è latitante a iniziare dal sindaco che è affaccendato in tutt’altro che la soluzione dei problemi di Loano»: dopo l’ultima seduta del Consiglio l’opposizione, con Elisabetta Garassini, Nino Miceli e Pier Luigi Pesce, scende sul sentiero di guerra: «L’amministrazione Vaccarezza sta facendo una politica del territorio sbagliata affrontando i problemi senza nessun coinvolgimento di chi questo territorio lo abita. I progetti hanno tutti un unico minimo comune denominatore: mancano di ogni valutazione di tipo economico, ambientale e sociale». Aggiungono Garassini, Miceli e Pesce: «Il Consiglio non si è riusciti a discutere dell’abbancamento di sabbia che si trova in via degli Alpini e che crea notevoli disagi, se non solo danni, agli abitanti della zona. Per quest’argomento erano presenti nell’aula numerosi cittadini che subiscono questa scelta, trovandosi a vivere come ai bordi del Sahara. Questa emergenza ambientale è la conseguenza della superficialità e irresponsabilità di scelte politiche quasi autolesionistiche, frutto di una cattiva gestione che potrebbe sfociare in un altro danno alla collettività se si scoprisse che per smaltire la sabbia il Comune, e quindi i suoi cittadini, fossero costretti a sborsare circa 900 mila euro. Questa è la cifra necessaria per portare a discarica la sabbia che sarebbe dovuta essere utilizzata per la diga soffolta che non si fa. Cosa ne pensano i Bagni marini?». Concludono: «Anche in un altro caso si è discusso sull’utilizzo di risorse economiche del Comune mal gestite e cioè la nuova convenzione con la società Turisport (gruppo Sandro Provaggi). Quest’ultima agli inizi degli anni ’90 ha costruito il così detto “Palarock’” e stipulato con l’amministrazione una convenzione che prevedeva l’utilizzo della struttura da parte dell’Ente per quindici giorni ogni anno per manifestazioni. Dopo alcune varianti che hanno visto l’aumento della superficie utile dell’immobile a fronte del solo pagamento degli oneri, il Comune stipulò una nuova convenzione che prevedeva la sostituzione dell’utilizzo per quindici giorni tutti gli anni, la cessione di 300 metri quadrati della struttura al Comune. Poichè mai è stato dato corso all’applicazione, i termini della convenzione sono scaduti, con un ingente danno, ma il privato ha voluto elargire al comune la somma di 300 mila euro in permuta dei 300 mq che avrebbe dovuto annoverare tra i beni immobiliari». Il «Palarock» doveva trasformarsi in un centro sportivo ma diventerà forse una casa di riposo.