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LO SPILLO/ satirico- Da Andora a Varazze, dalla Valbormida, proteste ed indignazione contro <una vasta campagna di denigrazione personale, orchestrata da una certa sinistra>

I VACCAREZZA BOYS

IN “CONFESSIONALE”

Clamorose rivelazioni da un  carteggio riservato dei “servizi segreti”

   A cura di Belfagor


  Savona – Scendono in campo loro a difendere il “capopartito”, il “capopolo” più amato del “popolo azzurro” e presto “popolo unito della libertà”. Scendono in campo e chiedono di essere confessati da Belfagor, l’unica voce libera, aperta ai peccatori, ma soprattutto ai “grandi” di questa  amatissima e bellissima terra ligure.

Domanda - Cosa avete imparto, carissimi “boys”, dal condottiero Vaccarezza? Siete soddisfatti del successo, della pioggia di elogi che riceve da Andora a Varazze, dall’entroterra, dalla sua innata capacità di unire per il bene comune, il progresso dell’anima e delle coscienze? Non del portafogli!

 

Risposta: eccome, da quando è diventato, oltre che sindaco di Loano, anche “capopopolo” e “capopartito” , non c’è una battaglia a cui non abbia partecipato. Con grinta e determinazione assoluta. Sparando tante cannonate. Guardi questi 918 ritagli di giornale che documentano le sue lotte, il suo impegno, la coerenza. Ormai il suo ed il nostro motto, a cui ci sentiamo tutti impegnati, è “Legalità, sviluppo, lavoro”.

Lo sa Belfagor che ci è stato persino copiato dalla Lega delle Cooperative! Rosse, bianche, azzurre, ormai è tutto un tricolore. Cerchiamo soprattutto di svincolarci dal dilagante edonismo, dalla corsa all’arricchimento facile.

 

Domanda - Condividete quanto ha dichiarato il vostro “eroe” ad Augusto Rembado l’11 luglio scorso su La Stampa e cioè “Sono vittima di una vasta campagna di denigrazione personale, tipica del modo di far politica di una certa sinistra. Io rispondo sempre punto per punto alle accuse che mi sono rivolte, gli altri, tipi alla Piero Pesce, assessore provinciale ed ex vice sindaco di Loano, Nino Miceli, consigliere regionale e consigliere comunale a Loano, l’avvocato Elisabetta Garassini, candidato a sindaco, sconfitta e capogruppo a Loano, invece, sono sola capaci di “vomitare” inesattezze.

 

Risposta: <Basta leggere le cronache; lui, il nostro “capopopolo”, è sempre stato moderato nei toni e nei contenuti. Lo documentano i ritagli stampa. Ci insegna che la politica degli annunci, senza aver realizzato opere e programmi, è sbagliata. Ci ha insegnato che Loano per risollevare le sorti turistiche e per la gioia dei turisti, alla ricerca di tranquillità e silenzio nelle ore di riposo, ha disposto l’abolizione di un’ordinanza che per anni vietava i rumori anche nei cantieri edili. Oggi i cantieri che tanto danno al turismo, possono iniziare a lavorare già al mattino presto, nel primo pomeriggio, insomma via le limitazioni. Per la gioia dei turisti e degli operatori. E poi tutte quelle orchestrine, sul  lungomare, ai tempi di un altro sindaco, Cenere, che costavano solo soldi alla comunità, sono finalmente sparite. Divertimento si, ma con la “sordina”. Se si vuole sviluppare il vero turismo, da Andora a Varazze, i nostri seguaci, devono venire a Loano, imparare.

Un’altra prova. La raccolta differenziata? Il senso civico. Purtroppo i giornali hanno pubblicato classifiche, ignorando che Loano è quasi al primo posto, invece l’hanno rilegata tra le ultime in Liguria. In tutta la città sono stati distribuiti cassonetti per la raccolta differenziata, a cominciare dalla periferia. I Loanesi lo possono testimoniare. Fotografare. Venite a vedere!

Viene poi da ridere quando un consigliere di Albisola di Forza Italia, contò il numero delle buche nelle strade (583); a Loano, al massimo, ce n’erano un paio! Qui nessuno fa causa al Comune per essere caduto in moto o in bicicletta per colpa di una buca. Lo confermano le delibere di giunta e le spese legali. 

 


Paolo Emilio Taviani, allora ministro degli Interni, a Loano, in viale della Rimembranza, stringe la mano all'allora sindaco Felice Elice (nascosto). Con gli occhiali da sole il suo capo ufficio stampa, Secondo Olimpio, a lungo sindaco di Bardineto. Di profilo, il notaio Giacomo Burastero. Di spalle, parla con Elice, l'allora capo della segreteria di Taviani, Paccagnini (anno 1967).
Domanda - Io Belfagor, non ho dubbi che dite soltanto la verità e che fate bene ad “evangelizzare” gli eretici. Ha fatto benissimo “il capopartito”, il sindaco di tutti i loanesi, colui che vi ha educati ad essere sempre al di sopra delle parti dall’alto di quella carica pubblica, a ricordare pubblicamente a quella che definisce la “triade della minoranza” (Garassini, Pesce, Miceli) “Vi ricordate com’era Loano”? Lui, l’ha trovata in ginocchio e l’ha risollevata. E’ un uomo sincero perché prima di lui, in Comune, c’era stato a lungo, anche papà Nicola, poi lo zio Renzo, oggi affermato imprenditore edile, sempre defilato.
E anche Angelo, classe 1965 (a proposito non dimenticate, cari boys, la festa degli auguri di compleanno il 30 luglio), a 23 anni già era capogruppo di maggioranza, non di minoranza, e poi assessore al Turismo e Sport di Mario Rembado, avvocato, democristiano (1988 –1993).

Sempre assessore al Turismo, Sport, Servizi Sociali, Igiene e Sanità della prima giunta Cenere (1993-1997) e ancora vice sindaco col deleghe al Turismo, Sport e Demanio, della seconda giunta Cenere (1997-2001). Infine la corona-aureola di sindaco dal 2001. Ha lavorato con “Nel cuore l’amore per le mie radici, nella mente tanta voglia di futuro”. Ed il futuro di Loano oggi è raggiante, contrariamente ad ieri. Ad iniziare proprio dal turismo che lui regge quasi da 20 anni. Le colpe sono dunque degli altri? Magari di Belfagor? Il diavolo per eccellenza?

 

Risposta: E’ per tutte queste ragioni che vogliamo che il “modello Loano” sia di esempio, faccia da faro, da guida, ai noi “giovani boys”, alle amministrazioni delle città e dei paesi della nostra provincia. Vogliamo che sindaci ed assessori imparino dalla nostra scuola. Non sarà un caso, documentazione alla mano, che Vaccarezza ha sempre avuto dalla sua parte la “buona stampa”, le migliori e solitamente più documentate firme del giornalismo ligure. Ad iniziare dalla “voce dell’indipendenza” per eccellenza, La Gazzetta di Loano (che contrariamente alle dicerie è solo patrocinata dal Comune e non finanziata con i soldi dei contribuenti loanesi che pagano la super addizionale comunale Irpef  dello 0,80). Giornale da sempre diretto da un indipendente, quale Pierfranco Rembado, fratello del più noto ex sindaco, ex candidato sconfitto al Parlamento per la Dc, nonostante gli sforzi di Paolo Emilio Taviani, uno che non si è mai interessato, neppure tramite il suo segretario, Secondo Olimpio, di dare una mano ai Vaccarezza, allora bravissimi editori ed annunciatori a Tele Trill con sede a Ceriale prima e Savona poi.

Anzi bisogna ammettere che in tutti questi anni La Gazzetta di Loano, con Pierfranco, già affermato caporedattore Rai- Liguria, in quota Dc…., già presidente dell’Azienda di Soggiorno negli anni d’oro del turismo loanese, ha svolto un ruolo di coscienza critica. Preoccupandosi della completezza dell’informazione, dando parimenti voce, anche negli spazi, alle minoranze.

Lo potrebbe testimoniare, se non fosse morto, Maurizio Strada. Noi abbiamo le lettere che scrisse a Piefranco, di elogio…Insomma i Vaccarezza boys non parlano mai a caso, sono documentati. Anche sui proprietari dei monolocali da 30 metri del centro storico, sui frazionamenti biricchini, sulle mansarde abitate abusivamente. Vogliamo essere la “voce” della trasparenza, cosi come lo è il nostro idolo assoluto, papà Berlusconi. 


Pierfranco Rembado (a destra nella foto), ad una premiazione ciclistica, quando era presidente dell'Azienda di Soggiorno di Loano. E' stato un volto noto alla Rai Liguria, (prima il Gazzettino, poi Rai 3 Regione) quale caporedattore. Da anni è direttore de La Gazzetta di Loano, patrocinato dal Comune.
Domanda - Io, Belfagor, l’assatanato, devo riconoscere che non solo, come “Vaccarezza boys” siete la “voce della verità”, della giustizia (non quella Divina), e che da anni i loanesi più attenti, sensibili, sempre più acculturati, non vi rilegano “nel banco dell’asino”, ma rappresentate pure la voce della coerenza. Cioè non siete tra quelli che “predicano bene e razzolano male”. Potete essere fieri di quel sano modo di costruire, ad esempio, che ha arricchito il centro di Loano, sotto la via Aurelia, a Verzi, nell’immediata periferia, con tanti nuovi vani abitabili.

Quanti sono i vani abitabili? Me lo dite in un orecchio e vi prometto di non rivelarlo!

In un contesto ricco di parcheggi, di verde, di tutela e messa in posa di alberi come documentava quella petizione con 852 firme, di un moderno sistema di viabilità.

Devo ammettere che i vostri più convinti sostenitori, non sono gli speculatori di seconde case (mono o bilocali), ma albergatori, sempre più numerosi, commercianti (sempre più ricchi) ed esercenti  (sempre più qualificati) che hanno capito il “segreto” della vostra “politica pro turismo qualificato”.

Di un boom di iniziative alberghiere ormai in atto da oltre un decennio, da quando si annunciò a grandi titoli, su Secolo XIX e Stampa, il primo albergo a cinque stelle nelle zona alberghiera delle Vignasse. E poi lo “sbarco” a Loano dei Ligresti, dei Percassi, imprenditori miliardari, pronti a dare una mano a Loano, alla valorizzazione alberghiera.

Infine ai “Vaccarezza boys” omaggeremo, nelle prossime puntate, 20 anni di ritagli stampa, sulla vita di Loano, dei suoi amministratori, le loro dichiarazioni, le promesse (mantenute), progetti e programmi (realizzati al 90-95 per cento).

Insomma, avete ragione, giovani idealisti del terzo millennio, non si può cancellare, con una “campagna denigratoria”, di cui voi conoscente benissimo mandanti e finanziatori, tutto il bene che si sta facendo. Cosa consigliate?

 

Risposta: Allora, piccolo Belfagor, sei un pentito e ci prometti che in futuro sarai più “vaccarezziano” e meno “naniano”, più dalla parte dei “giusti”, degli “umili”. Taglierai con la Dc del passato. Guarda che dopo Loano, Alassio, Ceriale, Laigueglia e tanti altri comuni, alle prossime provinciali avremo non meno del 65 per cento dei consensi popolari.

Il popolo savonese ha capito dove sta il bene e dove sta il male. Dove sta la meritocrazia, l’etica pubblica, la capacità di dare risposte alle esigenze dei cittadini, soprattutto meno abbienti, e la casta della sinistra, parolaia, sprecona, inconcludente, che pugnala alle spalle agli avversari, che da soltanto spazio ai raccomandati, che non è capace ad amministrare neppure partendo dalle piccole cose. Maestri nel “vivere” con gli stipendi della politica.

La “vera svolta”, i “volti nuovi e moderni” (della politica) siamo noi, grazie anche alla “buona stampa”. Che ringraziamo pubblicamente per correttezza, completezza ed obiettività. Comunque, grazie Belfagor, per lo spazio che ci hai concesso e per la promessa solenne di conversione. Al bene comune, anziché agli interessi di parte, di pochi, dei soliti noti milionari. Che ti porterai all’inferno.

A cura di Belfagor  

Quando, tutti o quasi, a Loano e dintorni, tifavano per la Dc. Una delle gite del ministro Taviani, al Monte Carmo, con l'ex sindaco di Boissano, Polla, l'ex sindaco di Pietra, Nan, l'ex sindaco di Bardineto, Olimpio, con il figlio Guido, oggi editorialista de Il Corriere della Sera. E ancora, il geometra Revello, Paolo Ghilino (deceduto, amatissimo presidente della Pro Loco di Bardineto). Ed altri volti noti (De Francesco) della provincia di Savona e di Genova, ad esempio Ladisa e Lo Prete (archivio La Nuova Liguria)